VALDASTICO ED ALTRE INFRASTRUTTURE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Dicembre, 2018 @ 5:43 pmDetto altrimenti: tre opere infrastrutturali iniziate e assolutamente da completare (post 3432)
Mi ricollego al lungo articolo di Paolo Farinati a difesa del completamento dell’ Autostrada Valdastico di cui alle pagg. 10 e 11 del Trentino dell’11 dicembre scorso. Al riguardo mi permetto di aggiungere un ulteriore motivo a favore del completamento dell’opera. Infatti, è indubbio che il traffico pesante sempre di più essere trasferito dalla gomma alla rotaia e ciò avverrà ad opera dei centri intermodali. Orbene, lungo l’asse del Brennero il centro intermodale di gran lunga più importante è quello di Verona il quale rischia di “drenare” la stragrande quota di intermodalità nord-sud, a danno delle nostre strutture intermodali regionali. Ora, il completamento della Valdastico in una misura considerevole by-passerebbe Verona, portando lavoro ai nostri centri intermodali che andrebbero ovviamente potenziati, per beneficiare di una fetta importante del considerevole lavoro di intermodalità che in ogni caso si svilupperà. Come si vede, a mio avviso il ragionamento sulla Valdastico va collegato a quello dell’intermodalità che a sua volta va collegato a quello della rete ferroviaria e dei suoi grandi trafori.
A quest’ultimo riguardo infatti si parla di TAV-Treno ad Alta Velocità, per poi dire che la nuova linea “sopporterà una quantità assai maggiore di merci”, il che è anacronistico, perché alle merci non interessa “viaggiare veloci” bensì “arrivare in orario”. Ed allora, anche per ragioni di sicurezza, l’ideale è non far viaggiare sugli stessi binari treni passeggeri a 150 kmh e treni merci a 80-90 kmh: prima o poi ci scappa il disastro ferroviario. Anche per questo motivo, il GEIE privato ATT3 – Alptransfer Consulting GAIE/Evwiv di Bolzano al quale partecipai io stesso, per il Tunnel di Base del Brennero aveva proposto tre canne unidirezionali per soli treni merci telecomandati: i passeggeri sulla linea ordinaria, rimodernata. I vantaggi: maggiore sicurezza per i passeggeri; nessuno impianto di areazione; maggiore velocità ed economicità realizzativa; migliore capacità risolutiva di eventuali incidenti. Ma questa è un’altra storia.
Torino – Lione. Inizialmente io ero contrario, perchè a chi la definiva (e la definisce) TAV io controbattevo che si trattava di una TAC, Treno ad Alta Capacità (di trasporto merci) della quale non si avvertiva la necessità in quanto l’attuale linea ferroviaria era ed è attualmente utilizzata solo al 30% della sua potenzialità di trasporto merci. Tuttavia ora che i lavori sono iniziati, io credo che interromperli sarebbe fuori luogo e dannoso sotto ogni profilo. Piuttosto, si getti uno sguardo alla sua tratta Torino-Milano già pronta ma inutilizzabile per … mancanza della adeguata segnaletica (!). Ed è un peccato, perché quell’asse ferroviario in quella tratta è già stato “scavalcato” da una decina di cavalcavia stradali alla Los Angeles, come se a sud di quell’asse vi fossero tre porti di Genova e a nord tre città di Milano. Ma anche questa è un’altra storia.
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