SI RI-SCIA!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2018 @ 8:42 amDetto altrimenti: ricomincia il Circo Bianco! (post 3416)
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Qui a fianco, primavera 2018, tardo pomeriggio: l’ “addio monti” prima dell’ultima discesa della stagione
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La TV mi ha gentilmente informato che il 3 febbraio prossimo, al compimento del mio 75° anno d’età, io entrerò ufficialmente e a pieno titolo nella categoria degli “Anziani”. Decenni fa l’assicella era più bassa, diciamo posta al livello 60 – 65 il che vorrebbe dire che comunque io dovrei ringraziare chi mi ha fatto vivere da non-anziano per questi 10-15 anni. Tuttavia time flies like an arrow, che non vuol dire – come traduce il traduttore automatico – che le mosche del tempo amano una freccia (ah! Ah!), bensì che il tempo vola come una freccia, ed è innegabile che io ormai sia un V.I.P.-Vecchietto In Pensione. Evvabbè … Qui a fianco, inizio inverno 2017: con la nipotina Sara “Primi alla prima … risalita!”
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Ma perché questo pistolotto? Perché per me genovese classe 1944 lo sci non era tanto a portata di km e di soldi! Eppure … eppure nel febbraio del 1961 riuscii a fare la prima sciata. Sentite un po’, si fa così: acquisti un paio di scarponi usati (ma di gran marca: Munari); ti fai prestare un paio di pantaloni (all’epoca in lana pelosa e pesante!); affitti un paio di sci, paghi in contanti la risalita all’addetto allo sklift e … e ti ritrovi in cima a Punta Croce, Frabosa Soporana-e-ora-come-si-fa-a-scendere? La faccio breve: un colpo di fulmine! Da allora ne è passata neve sotto i miei sci e ve ne risparmio. Solo una constatazione: è vero che sono invecchiato, una volta andavo a sciare anche con la febbre! Qui a fianco: “Venga a prendere un caffè da noi, alla Malga Zambana!”
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Dunque, si diceva … ah sì: perché questo pistolotto? Perché oggi riaprono gli impianti sciistici della “mia” Paganella, e dico “mia” perché se un abitante di Roma la mattina saluta la moglie per andare a fare un’ora di tennis e fra andare, giocare e tornare impiega tutta la mattinata, ebbene io in quella stessa mattinata – partendo da Trento – mi sono “fatto” tre ore di discese in Paganella, con la vista sulle Dolomiti di Brenta. Il Brenta. Se me l’avessero detto quando a vent’anni me ne innamorai a prima vista, quando dopo avere percorso le Bocchette, rientrato a Genova, mi iscrissi ai corsi di alpinismo della “Bartolomeo Figari” del CAI Sez. Ligure fino a diventarne Istruttore Sezionale, se me l’avessero detto che “da grande” avrei abitato a Trento e sciato soprattutto in Paganella-vista-Brenta! Qui a fianco: “Ma si, dai, che un caffè lo bevo volentieri, grazie!”
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Oggi si ri-scìa, dicevo ed io … io sono ancora convalescente da una influenza extra-vaccino (già, esistono anche quelle) ed allora farò così: oggi e domani me ne sto ancora buono buono in casa, ma lunedì mattina … via! Tre ore di “Cima Paganella” non me le toglierà nessuno! Nel frattempo ho voluto dare il benvenuto ai miei monti, un saluto “letterario” che assomiglia un po’ (tanto) ad un altro simile, il cui Autore credo proprio che non mi querelerà per plagio! Qui a fianco “il” Brenta oggi.
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Buongiorno monti di Brenta sorgenti dall’acque del Garda, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi ha arrampicato tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; paesotti sparsi e rosseggianti sul bianco pendio come prati di fiori ondeggianti, buongiorno! Quanto è lieto il passo di chi, avendo scalato tra voi, vi fa ritorno! Egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e sarebbe tornato allora indietro, se non avesse pensato che, un giorno, sarebbe venuto fra voi a sciare. Quanto più si avanzava nel piano, il suo occhio si ritirava, disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme; l’aria gli pareva gravosa e morta; s’inoltrava mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pareva che gli levassero il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dal turista, pensava, con desiderio inquieto, alla Pista della Cima Paganella e all’abbonamento stagionale che avrebbe comprato. Qui a fianco: “in” Brenta 50 anni fa.
Che ne dite? Quant’era bravo quel Don Lisander, in arte Alessandro Manzoni!
P.S.: però la settimana scorsa mi sono concesso una scappatella: una sciata extra coniugale sul ghiacciaio della Val Senales (cfr. post su Babbo Natale).