POESIE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Novembre, 2018 @ 7:48 amDetto altrimenti: poesie senza commento (post 3406)
POESIA
Ascolta.
Lascia che il vento
accarezzi la mente
e magico incanto
fecondi la vela
dei sogni.
scolpisce silente
il tuo sentimento
ammaliante polena
che apre la via
fra onde d’amore.
E’ tua?
E’ di tutti?
Non sai di chi sia
questa vaga sirena
che chiami Poesia.
MUSICA
Ascolti poesia
e i tuoi sentimenti
si accendono
attenti al messaggio
che invia
Poeta scrittore.
Osservi un bel quadro
ed ami il creato
del Poeta pittore.
Ma quando improvvisa
inebria la mente
ed invade i polmoni
una dolce
struggente magia
di pioggia di suoni,
il Poeta di carta e colore
invidia il collega
Poeta dell’aria
Poeta del cuore.
BICI, PERCHE’?
Perché
in una chiesetta al Ghisallo
riposa sospesa
antica reliquia a pedali.
Perché
insieme a lei
tu scali la vetta
compagno soltanto a te stesso.
Perché
ti ha insegnato
ad alzare più spesso lo sguardo
a scrutare che cielo farà.
Perché
sempre incontri qualcuno
che non ha timore
di aprire la sua vita al vicino.
Perché
con il vento dei sogni
giocando
ritorni un poco bambino.
Perché
restituisce
ad un uomo affannato
profumi di suoni e colori.
Perché
in salita
ricorda ad ognuno
che volendo e insistendo si può.
E poi … perché no?
A VELA
Si illumina al sole,
ti aspetta:
la prendi
la porti nel vento.
Respira il tuo stesso respiro:
sussulti,
lei freme,
sospira.
VAL MAIRA
Ripide
chiuse
selvagge valli
aspre al percorso
della mente e del passo
attendono fredde
gli scalatori.
Erbe fra rocce
– sferzata da un vento
che impregna
radente
lo spazio prezioso
del chiodo –
taglian le mani.
Muschi discreti
coloran l’appiglio in granito
del loro frusciare alla corda
collana di vita
a cinger di se’ la montagna
ed il tuo corpo.
Si ergono ardite sul muro
la Torre e la Rocca Castello
a far sentinella al confine
fra ieri e futuro
affinchè il ricordo non muoia:
è Terra Savoia!
DOLOMITI LA PRIMA VOLTA
Si sale pian piano
con una Seicento che sbuffa
fra nuvole bianche
sedute nei prati
rossi di umori
e di foglie.
E sotto il maglione d’autunno
compare
dapprima ogni tanto
e quindi ogni poco
il bianco sparato di neve.
D’un tratto
si apre
nel sole
una torre dorata
adagiata su coltri
di freddo vapore d’argento.
Il ricordo di Lei
profuma nei sogni nascosti
di un solitario turista
un po’ fuori stagione
che ha spalancato per caso
la porta di un camerino
e s’innamora alla vista
della Prima Donna
intenta a rifarsi il trucco
per lo spettacolo d’Inverno.
PAGANELLA
T’illumini d’immenso?
Anch’io!
CONFINE DI MARE
Ancorato
ai fianchi di monti
lambiti dall’onda
rude le mani
un popolo scava
nuovi spazi
di vita
nella terra
e sul mare.
Mura e navi a difesa
e menti al confronto
di mille culture
e lingue diverse
che in te
hanno trovato rifugio.
sirena che ammalia
ricerca del Nuovo
piccola lingua di terra
Casa (di) mogli
sospesa su abissi infiniti
di cielo e di mare
che infuria
gli scogli:
Terra Liguria.
.
MAREMMA
Rotolano
Ricordi infantili illuminati
ancora per poco
dal profumo del sole.
Stanca
di cavalli
cinghiali
e candidi buoi:
attende
di esser dipinta dal buio.
PRIJEDOR ( Repubblica Serba di Bosnia, 1998 )
Prijedor di pietra
scalzata
bruciata
stupita
perché
ti domandi
di rabbia
al cielo di tutti
ma solo per te
da troppo
lontano.
Perché?
Mi domando
e ti prendo per mano
e ascolto la voce
di spazi
ricolmi di muto dolore.
E mentre sorridi
al piccolo gesto d’amore
io smetto
di essere straniero
a me stesso
e mi sento più vivo
grato del dono
che offri
al tuo pigro
distratto
amico tardivo.
FINE, PER OGGI