UNUCI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2018 @ 4:11 pmDetto altrimenti: oggi mi sono re-iscritto (post 3404)
Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia: erano anni che omettevo il rinnovo della tessera, più per pigrizia e distrazione che per altro. Oggi mi sono re-iscritto. 1968, 48° Corso AUC – 1970, congedato come Sottotenente di Cpl. L’ultima mia tessera (1991) diceva che ero stato promosso Ten. Chissà, ora forse mi arriverà la promozione a Cap.! Perché mi sono re-iscritto? Perché quel periodo fa parte della mia vita ed ora che sono un VIP-Vecchietto In Pensione, fra i tanti impegni di cui mi sono fatto (molto volentieri) carico è quello di riscostruire questi primi 74 anni di vita.
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Dove ho prestato servizio militare da Sten? Nella caserma Verdone a Varna (Bz), autoreparto della Brigata AlpinaTridentina a (far) condurre i muli (meccanici), io che ero istruttore di Alpinismo del Cai Sez. Ligure di Genova e che avrei preferito avere a che fare con i muli veri: ma non si può avere tutto nella vita!
Tuttavia fui fortunato, perchè il mio Colonnello (non ne ricordo il nome, mi scuserà) apprezzava molto che i suoi uomini facessero marce in montagna ed io, molto spesso, organizzavo marce in montagna per volontari: ed allora con una ventina di “najoni” via! Sui monti! In particolare apprezzavamo le Odle: quante volte siamo saliti dalla Val di Funes e dopo averle aggirate sul versante di Ortisei, siamo rientrati alla base! Io ero abbastanza allenato, venivo da anni di alpinismo, ma loro erano tutti più giovani e per di più montanari veri ed allora per non fare brutta figura stavo in testa alla colonna e facevo io il passo. Quanto ai pesi, loro avevano il fucile Garand che pesava circa 4,5 kg ed io solo una pistola Beretta molto più leggera, per cui, per la par condicio, mi facevo carico di 3 kg di mele e 2 litri di vino per … tutti. Verso sera, prima di rientrare in caserma, raccomandavo: “Passo lento e stanco e due ore per rimettervi in ordine!”. Non mi sono mancati mai i volontari! Insomma, una vita “dura” la mia! Il solo rammarico: mi era vietato di arrampicare, ma io … Un giorno il mio Cap. Domenico Cerasani mi dice: “Ma Luca’ … tu non ci vai mai a casa in licenza?”
Ed ora, anche per celebrate i 100 anni della fine della prima guerra, una mia poesiola:
Alpini in Adamello
Il freddo
sconfigge un cuore
troppo stanco
per riuscire ad odiare.
Il vento fa il resto
e trafigge
gli ultimi avanzi
di una volontà
arruolata con forza.
Pensa l’Alpino:
“Dov’è tutta Italia
che al fianco mi sta?
Se almeno sparasse il cecchino
se almeno cadessi per terra
colpito
sarebbe finita
la pena
dei giorni di guerra.”
Ma sotto la luna
gli parla in dialetto
la Cima Presena:
“Schersuma pais?
Anduma bel fieu,
vedrai che ci torni
alla tua Pinerolo!”
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(Il dialetto era ovviamente quello piemontese)
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