VINCOLO DI MANDATO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2018 @ 11:25 amDetto altrimenti: assenza/presenza del vincolo di mandato (parlamentare) (post 3401)
L’articolo 67 della Costituzione prevede che i parlamentari esercitino il proprio ruolo senza alcun vincolo rispetto al mandato (elettorale) ricevuto (quindi secondo coscienza, n.d.r.).
Vi è chi dice che non va bene “perchè che questa legge consente le scilipotate”. Ok, poniamo che il danno arrecato alla democrazia dalle scilipotate da 1 a 100 sia pari chessò … a 20. Infatti se al partito A che sta realizzando il piano A viene a mancare qualche scilipotino, esso ne può sempre recuperare altrettanti da altri partiti e con un piccolo spostamento di voti nei due sensi, vince la coerenza del partito A al suo programma, nel rispetto della volonta dei suoi elettori.
Ove invece vi fosse il vincolo di mandato, ove il suo partito A cambi idea e attui il programma B, tutti i suoi parlamentari sarebbero costretti a votare B, il che sarebbe un capovolgimento del programma A. Danno alla democrazia da 1 a 100? Io dico 100!
Un esempio: il partito A annovera fra i suoi programmi la tutela della natura e dell’ambiente. Poi, contro i suoi stessi programmi e principi, invita i porpri parlamentari a votarne il condono con rifinanziamento (!) di moltissime case abusive – per salvare la faccia dice: “purchè non totalmente abusive” – (ah … ah …!). Orbene, se ci fosse il vincolo di mandato, tutti i parlamentari eletti per difendere l’ambiente e la natura, sarebbero letteralmente utilizzati per votare il contrario. Danno per la democrazia: 100/100.
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Nella pratica cosa è successo? Che i parlamentari che si erano opposti in Commissione Senato a questo voltafaccia, vengono espulsi dal loro partito, il quale, in Senato, trova l’appoggio di alcuni scilipotini di altro partito. Nota tragicomica: il partito soccorso dagli scilipotini è quello che fra i suoi programmi ha l’introduzione del vincolo di mandato!
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Io come la penso? Evviva l’assenza del vincolo di mandato, che sarebbe ancora più significativo se venisse abilito il voto segreto. Tutto alla luce del sole, perché fra questi paletti, c’è chi abilmente fa uno slalom ed elude lo spirito e la sostanza di una legge. Infatti il partito che vincola con una sorta di “patti parasociali” l’azione dei suoi parlamentari, la quale invece, ai sensi della citata costituzione, dovrebbe essere assolutamente libera, ebbene, quel partito viola la portata del dettato costituzionale. Dante direbbe: “Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?” (Divina Commedia, Purgatorio XVI, verso 97).
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P.S: chi ha proposto il regalone ad una certa isola, ci prende molti dei suoi voti. Idem anche gli scilipotini del partito accorso in aiuto. Evvabbè …
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