LA LAICITA’ DEL VANGELO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2018 @ 7:02 amDetto altrimenti: in quello di Marco di domenica scorsa (post 3391)
.
Laicità: in genere io utilizzo questo termine per indicare “pluralismo” ovvero accettazione dell’altro pensiero, dell’altra persona, non necessariamente in ambito religioso. In questa occasione vogli “stringere” l’immagine sull’aspetto della (nostra) religione, anzi, della (nostra) legge religiosa, cioè sul Vangelo (di San Marco, 12, 38-44): “Guardatevi dagli i scribi, essi amano passeggiare il lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna severa.” Ma chi erano gli scribi? Erano i teologi, coloro che avevano la pretesa di insegnare agli altri la religione. Ecco, appunto: insegnare agli altri e non a se stessi. Gli scribi usavano il nome di Dio, lo nominavano invano nel senso che compivano il male nel Suo nome, in tal modo “nominando invano il Suo nome” e quindi bestemmiando.
.
Dopo di loro ne abbiamo visti ben altri che hanno preteso di utilizzare Dio. Solo per citarne alcuni: i Crociati; i Conquistadores; i Nazisti (Got mit Uns), gli integralisti islamici. L’ultimo della serie è il Signor Orban che dall’Ungheria “murata” scrive all’UE proponendo che nelle prossime riunioni “l’Unione Europea faccia riferimento ai valori del Cristianesimo, cioè ai valori che le sono propri” e cioè, a suo dire, la costruzione di muri di pietra e l’affogamento degli immigrati.
.
.
.
Come cittadino europeo (mi iscrissi al MFE-Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli circa 40 anni fa) respingo questa politica. Come credente mi sento offeso nella mia religione.
.
.
.