MORALE, RELIGIONE, POLITICA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2018 @ 7:49 amDetto altrimenti: non temete, è un post di facile comprensione, niente di astratto … dai … leggetelo, vi prego! (post 3382)
(Per arrivare ad una buona politica, quella che nei cittadini elimina la paura, non quella che la alimenta)
1750 anni prima di Cristo, nel Codice Hammurabi (inciso su una lapide, oggi conservata al Louvre), fra l’altro stava scritto:
“ … non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te; fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te .. i poveri, le vedove e gli orfani sono posti sotto la tutela dello Stato. Le donne sono protette contro i maltrattamenti del marito. In favore dei lavoratori viene alzato il salario e sono stabiliti i giorni di riposo annuali …”
Si tratta di leggi incise su un piedistallo morale prima che di pietra. Una morale preesistente a Cristo e alla Sua/nostra religione (religione che non “è” morale, bensì “ha” una morale, ma – per chi crede – “è” Creazione e Resurrezione. Il resto sono dettagli, come diceva Einstein volendo scoprire i segreti della scienza: “Vorrei conoscere il pensiero di Dio, il resto sono dettagli”. Ma questa è un’altra storia che sarà oggetto di un prossimo post).
Dobbiamo quindi riconoscere che storicamente sono esistiti fondamenti comportamentali che alla luce della terminologia attuale possiamo definire “morali” ben prima della nascita della (nostra) religione e delle (nostre) leggi.
Infatti la (nostra) religione – che come dicevo prima ha (anche) una sua morale che – nello specifico – ha “copiato” quella di Hammurabi – è venuta dopo.
Infine è arrivata la politica, che dovrebbe occuparsi della polis, cioè della città cioè dello stato cioè dei cittadini ma – data la globalizzazione selvaggia e le immediate interconnessioni che ha creato, nel bene e nel male – dovrebbe occuparsi dei cittadini del mondo.
Uso il condizionale “dovrebbe” perché il primo compito della politica dovrebbe essere quello di eliminare la paura, ovvero far sì che i cittadini del mondo non siano spaventati dalla paura della fame, delle malattie, delle guerre, della mancanza di futuro. E invece da qualche tempo la politica è particolarmente impegnata a far nascere la paura nei cittadini, la paura degli altri, attraverso sovranismi, nazionalismi, io tiro dritto, io me ne frego, noi first, stiano a casa loro, etc..
Una vera e propria regressione della politica, della religione, della morale e della democrazia. Hammurabi aveva preso le mosse dalla morale e dalla religione per arrivare ad una buona politica. Noi oggi partiamo da una cattiva politica per ignorare la religione e stravolgere i principi della morale. La stessa regressione abbiamo avviato circa la democrazia: infatti nei millenni il termine “democrazia” ha significato – successivamente – potere sul popolo (il democrator era il tiranno); strapotere del popolo; potere del popolo. Oggi, dal potere del popolo siamo già regrediti allo strapotere del popolo (della rete) e – ove passasse il referendum propositivo senza quorum + l’obbligo di calendarizzazione per il parlamento + il vincolo di mandato per i parlamentari + la prevalenza comunque del primo testo referendario su una legge eventualmente difforme, dallo strapotere del popolo (della rete) passeremo al potere di un paio di persone: la democrazia avrebbe democraticamente distrutto se stessa e si sarebbe trasformata in una oligarchia (se ci sarà andata bene) o – peggio – in una tirannia di una sola persona.
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Dice … ma tu, caro blogger, che vai trovando, per dirla in dialetto napoletano, cosa stai cercando di fare? Io? Raga, io sono solo una piccola goccia e faccio il mio mestiere di goccia: offro a chi mi legge la mia piccolissima quantità di acqua (e di pensiero). Dice … ma tu, a chi ti ispiri? Be’ raga, è semplice: a due persone che ci offrono il segreto, la regola della non paura: tale Tommaso Moro (v. recente post) per quanto riguarda la libertà di pensiero di ognuno e per il collegamento fra morale, religione e politica; al capo di Stato oggi più idoneo in assoluto a individuare e promuovere i principi per il miglior governo laico-politico di un’Umanità senza paura: tale Bergoglio.
Buona morale, religione e politica tutte e a tutti!
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