UNA SPLENDIDA QUASI CICLABILE SUL GARDA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2018 @ 12:26 pmDetto altrimenti: splendida e incomprensibilmente non ancora completata (in rosso gli interventi da effettuare) (post 3354)
(L’autunno ci ha regalato una giornata estiva!)
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Si parla molto della Grande Ciclabile del Garda di quei due km già realizzati a Limone, pur belli, arditi, ma 2 kilometrini isolati dal contesto! E invece sulla sponda opposta (trentino-veronese) c’è già un paradiso, ancora incompleto vabbè, ma ci vorrebbe così poco per completarlo!
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Insomma, da Torbole verso Malcesine vi sono alcune gallerie stradali assai poco illuminate e quindi molto pericolose per noi ciclisti. E dire che con qualche pannello solare il problema sarebbe risolto, magari unito ad un limite di velocità per le auto (50 kmh) e rilevatori automatici delle infrazioni.
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Comunque, anche oggi, dopo l’ultima galleria la gardesana è scavalcata da un sovrappasso: un km dopo tale sovrappasso, a destra, un comodo parcheggio a pagamento orario (€8,00 l’intera giornata, pagabile anche con il telefonino), accesso protetto da sbarre anti camping: attenti se avete bici sul tetto, per scaricare le quali ci si può avvalere dello spiazzo dell’antistante Hotel Sole Malcesine, che anche da qui ringraziamo. Noi siamo partiti da qui, alle ore 09,00 .Dal parcheggio, in bici, sul margine erboso o sul marciapiede, si torna verso nord per 30 metri e a sinistra la ripida discesina asfaltata che conduce sulla pista.
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Siamo in zona d’ombra. Vento da nord, temperatura 14 gradi, percepita 11, eravamo in sette: cinque Fiabbini (Rina Pezzin; Rosetta e Franco Eccel; Claudio Colbacchini ed il sottoscritto) e due amici “non ancora” Fiabbini: Marco Tomedi e Franco Scardigli. Per impegni familiari ci ha dato buca un terzo “non ancora Fiabbino”: Alberto Brichese (Energiabike, Riva del Garda). Tutti con e-bike tranne gli sportivissimi Rina Pezzin e Franco Eccel. Escludere bici da strada (corsa), meglio mtb o almeno bici da città con pneumatici un po’ scolpiti.
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La pista corre a fianco della spiaggia, quasi a livello dell’acqua e non è segnalata come tale perché tale a rigore non è, tuttavia le incertezze del percorso si possono superare, con un po’ di attenzione e riflessione.
Si arriva facilmente a Malcesine. Qui la prima salitella, 100 metri all’8%, in cima alla quale ci si addentra a destra nelle stradicciole del centro storico per uscirne e proseguire verso sud, sul lungolago. Seconda ed ultima salitella della giornata, 200 metri al 6% per scavalcare il promontorio della baia Val di Sogno (in cima alla salita, raggiunta la SP, evitarla inserendosi subito a destra nella discesina che porta alla baia).
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I paesini si susseguono: il primo è Cassone, splendido porticciolo (foto) con torre e ponte romano (romano solo il ponte!). Seguono Assenza, Brenzone, Castelletto che si attraversano con delicati slalom fra i tavolini dei bar. Si prosegue fino a … fino alla fine della pista per uscire dalla quale occorre letteralmente scalare (sic!) alcuni gradoni e ci si ritrova sulla SP (18 km dalla partenza). Qui in fila indiana. Poi sembra che la pista riprenda, si lascia la SP, si riscende a livello lago e … e ci si ritrova su un percorso bellissimo per chi non è in bicicletta! Infatti il fondo è composto da uno spesso strato di ciottoli ben levigati (li avranno recuperarti da qualche spiaggia marina) sui quali è quasi impossibile pedalare. Si risale sulla SP proseguendo lungo la quale si intravede in basso a destra, che dopo i ciottoli vi è un sentiero di terra ed erba che potrebbe facilmente essere trasformato in ciclabile.
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La piccola Pai; le due gemme Torri del Benaco (foto) e Punta S. Vigilio; le belle e movimentate Garda, Bardolino, Cisano. Fin qui 44 km dalla partenza, in un’alternanza di tratti ciclopedonali e di SP: circa la pista, vale quanto detto prima. Aggiungo che la SP in buoni tratti ha uno spazio abbastanza rassicurante, sulla destra, per i ciclisti. Anche qui varrebbe la pena di limitare e controllare la velocità degli autoveicoli, bus e moto.
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La bellezza della pista è soprattutto quella … degli scorci che offre a chi procede lentamente (cioè in bici): angolini inaspettati, si susseguono ad incantare il ciclista che spesso è un foto-ciclista tante soni le foto che scatta. E. sul versante opposto, l’azzurra vision (pascoliana) di Lombardia che – per dirla con il Manzoni – ha un cielo così bello quand’è bello! A proposito del Pascoli e della sua poesia “L’aquilone”, qui di aquiloni ne vedrete molti, persone volanti che planano dal Monte Baldo fino a livello lago con le loro macchine volanti.
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A parte la tratta iniziale fino a poco dopo Castelletto, la pista al momento non è consigliabile a comitive numerose, per la criticità dei punti di intersezione SP- pista e per alcuni stretti passaggi sul lago (1 m) non ancora protetti e/o allargati come invece magnificamente è stato fatto a Cassone. Per gruppi limitati di ciclisti è assolutamente consigliabile, meglio se uno di loro conosce già il percorso. Senso di pedalata consigliato: partire da nord e rientrare verso nord, sempre con vento a favore. In estate conviene partire molto presto, prima che arrivi la folla dei bagnanti. Per il ritorno se si vuole evitare la concentrazione della gente in spiaggia si può utilizzare la SP molto meno affollata e “volare” verso nord con il vento (la famosa Ora del Garda) alle spalle!
Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio … ma solo fino alla prossima pedalata!
Considerazione finale: quei mlni di euri trentini spesi per i due km della miniciclabile a Limone, molto meglio sarebbero stati impiegati per completare questo percorso. Ma … si è sempre in tempo a rimediare! E poi, joint us, unisciti a noi, iscriviti a FIAB TRENTO, dai … eccheccivorràmai?
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