OCCUPAZIONI: ALCUNE BEN ONORATE, ALTRE MAL SOPPORTATE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Giugno, 2012 @ 6:00 amDetto altrimenti: e invece tutte le occupazioni sono necessarie e dovrebbero essere svolte con serietà , dignità , coscienza del proprio ruolo, cortesia, senso del servizio, soddisfazione personale, etc..Â
Tempo fa ero a Rotterdam per lavoro. Sul bus che dall’aeroporto conduceva in città . Era sera tardi. Chiesi all’autista di farmi scendere alla fermata più vicina al tale Hotel. Annuì. Giunti in città , a una fermata l’autista accese le quattro frecce della sosta di emergenza, scese con me dal bus, fece i pochi passi che ci separavano dall’angolo della via, m’indicò l’Hotel. Io ringraziai. Stupito, ammirato. Anche perché, nel frattempo, tutti i passeggeri, i quali avevano assistito consapevolmente alla scena, rimasero in silenzio al loro posto. Stavano assistendo ad una scena normale. L’autista risalì alla guida del bus, dignitosamente, serio e compito. Un cenno di saluto e ripartì. Ecco, quell’uomo viveva il suo lavoro con dignità e consapevolezza dell’importanza del suo ruolo. Quell’uomo, la sera, tornando a casa, non si sarà certamente sentito solo parte di un ingranaggio ma soggetto attivo di un sistema.
Il 29 giugno 2012 ad ore 15,00, dopo aver pedalato da Levico a Bassano del Grappa, mi presento alla biglietteria FS per fare il biglietto ferroviario per il mio rientro. Cito testualmente il dialogo (D = mia domanda; R risposta dell’addetto alla biglietteria):
D: Per favore un biglietto per me e la bici fino a LevicoR: Sino al 7 luglio i treni sono sospesi
D: Ma come?
R: Non ha visto le disposizioni appese alle pareti?
D: No, mi dica Lei
R: Legga le disposizioni
D: Ma non c’è un bus sostitutivo?
R: Si
D: Per favore, mi dica dove
R: Fuori
D: A che ora parte?
R: Domandi all’autista
D: Carica le bici?
R: Domandi all’autista.
Esco, cerco e trovo l’autista: un kossovaro che lavora in Italia da 20 anni. Gentilissimo. Ci informa sui vari orari, ci carica le bici. Siamo in anticipo di mezz’ora rispetto alla partenza. Gli offro da bere al bar (lui un caffè macchiato, io un’acqua tonica).