DEMOCRAZIA E PRASSSI (ANTIDEMOCRATICHE)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Settembre, 2018 @ 7:35 am

Detto altrimenti: oltre alla forma occorre la sostanza!     (post 3329)

Università di (una città): all’interno di un convegno (“Democrazia e potere”) ho appena assistito ad una relazione “di denuncia” contro una prassi: Lo Statuto prevede che gli Organi Direttivi illustrino il già fatto e le nuove proposte e che poi l’Assemblea discuta, approvi o meno tutto ciò. L’ordine del giorno prevede relazioni degli amministratori per tre ore ed alla fine, in dieci minuti, “Discussione, conclusioni, chiusura della riunione”.

Associazionionismo. Devono rinnovare il Direttivo. I soci non sono messi in condizione di poter comunicare fra di loro per organizzare una politica comune. La loro Assemblea viene presieduta da una persona indicata dal Presidente dell’Associazione e non dai soci (?!). Molto tempo all’illustrazione del già fatto e dei programmi. Quasi nessuno spazio alla discussione. Approvazione all’unanimità da parte di soci distratti ma soprattutto non impegnati, soci che  la non-democrazia proprio se la cercano, l’importante è il buffet e si vabbè ma quando si va a casa?

Quo vadis, democrazia?

download (1)In altre parole: democrazia si, nell’operatività (lavorare tutti!)  ma non nel governo. Mi viene in mente una frase del ventennio “Qui si lavora, non si fa politica”. In alcuni miei post recenti ho citato più volte Umberto Eco e il suo libro più venduto in assoluto (“Il fascismo eterno”), nel quale fra l’altro Eco fa notare che  sarebbe troppo comodo aspettarsi che uno si alzi  la mattina ed inneggi apertamente alle camicie nere, al fascismo.  Invece certe spinte assolutamente anti-democratiche vivono e si alimentano di una linfa subliminale, sotto copertura, quasi fossero atteggiamenti normali. Ed ecco perché non dobbiamo abbassare la guardia mai, essere vigili, coscienti, attenti, reattivi anche di fronte a queste “piccole” situazioni, anche a costo di passare per “persone mai contente, con un caratteraccio”, di quelle che pensano sempre male.

Già, io penso male, ma a pensar male …

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