NA TONDA AL LAC DE RESIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Settembre, 2018 @ 5:58 amDetto altrimenti: il giro del Lago di Resia ed altro ancora (post 3320)
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FIAB-FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA, Trento – I soci raccontano. Il pullman parte da Riva del Garda ed ecco che io che mi ci trovo in vacanza ne approfitto. Solo sul marciapiè … finchè la luna c’è!
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Riva, Rovereto, Trento, Mezzolombardo, Bolzano: queste le tappe del carico e poi via, al Lago di Resia. Siamo una trentina di Trentini. Tempo splendido, il sole brilla alto nel cielo di un bel giallo Fiab che più splendente non si può. Noi comunque non ci siamo fidati del tutto delle previsioni ed ognuno ha con sé una scorta di capi di vestiario di quelli “da freddo”: dopo tutto si sa che il temp, le done e i siori i fa quel che i vol lori!
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E invece no, tutto ok, dai 14 ai 24 gradi in quota (1498 mlm) fino ai 29 giù da basso (Lasa, 832 mlm). Monika ci illustra la storia della diga e del destino della popolazione costretta ad abbandonare case e terreni per far posto all’acqua: il bollo per la carta da bollo per richiedere l’indennizzo costava – all’epoca – 8 lire e la terra veniva espropriata ad lira una al metro!
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Si inizia a pedalare dal lago basso, in senso orario, sulla destra orografica. E’ un saliscendi che un po’ ha sorpreso alcuni, infatti gli strappi sono abbastanza erti e noi abbiamo i muscoli freddi e intorpiditi da tre ore di pullman ma fa lo stesso. Il panorama è stupendo: le guide (Monika e Tino, alle quali è stato associato il sottoscritto portabandiera) conducono egregiamente il gruppo.
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In coda Vittorino funge ottimamente da “scopa” e addirittura riesce a spingere una di noi con la mano, aiutandola nella pedalata! Il percorso di ritorno è inizialmente pianeggiante, poi in picchiata lungo la splendida ciclabile sulla quale – giustamente – vige il limite di velocità dei 30 kmh! Si aggiunge a noi Edoardo, che è salito al lago a pedali! Benissimo!
Improvvisamente un segnale: ciclabile chiusa! Scopriamo che si deve lasciare libera per il passaggio della transumanza! Sembriamo disorientati, io mi avvio a sinistra sulla deviazione indicata e conduco i “miei” su una passerella-bici-alla-mano attraverso un biotopo e quindi sulla statale. Ci telefoniamo, altri sono sulla ciclabile. Ci ritroviamo a Glorenza, dove siamo condotti a visitare la torre del castello.
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Si riparte, pianura, leggerissima discesa, in testa a 26 kmh per arrivare ad avvisare l’autista – l’ottimo Simone Fruner – del nostro leggero ritardo. Il gruppo si sgrana un po’ ma fa lo stesso, la pista è unica, non si può sbagliare.
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Nel ritorno, alcuni amici chiedono ragione dello sdoppiamento del gruppo durante la discesa, ritenendola una pecca nell’organizzazione. Rispondo io: “No amici, la cosa è stata voluta … infatti si è trattato di una esercitazione di auto-rincongiungimento dei gruppi della quale non vi avevamo avvisati a bella posta, per vedere se e come ve la sareste cavata: siete stati bravissimi, complimenti!”
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Viaggio di rientro: il traffico intenso in Valle Venosta ci fa ritardare un poco, ma è l’occasione per Tiziana, una collega fiabbina di Bolzano la quale – ottima cicerone – ci illustra molte delle bellezze della valle. Grazie, Tiziana! Ultimo a scendere io, a Riva del Garda, alle 21,30.
Good bike & good Fiab Everybody!
Nota tecnica: la legge impone che da parte dell’autista siano rispettati determinati tempi di guida e di riposo, a tutela della sua salute, dei suoi diritti di lavoratore e della sicurezza dei suoi passeggeri e del traffico in genere. Questa volta abbiamo un po’ sforato, a causa di una lunga coda in Val Venosta. Questa regola può creare un certo stress in capo all’autista, ma è pur vero che … Ricordo, 60 anni fa. Io, poco più che ragazzino, organizzavo da Genova il pullman per andare a sciare. Mi avvalevo della ditta SCAL di Rapallo, ed io salivo sul pullman per primo alle o4,20, il che voleva dite che l’autista a Rapallo aveva iniziati a guidare un’ora prima (non c’era ancora l’autostrada). Dopo avere raccolto gli amici in 15 fermate lungo tutto l’arco della “lunga” Genova da est a ovest (da Genova Nervi a Genova Pegli) arrivavamo a Limone Piemonte alle 10,00 (180 km da Genova di cui solo 70 in autostrada). Si ripartiva alle 17,00 e l’autista arrivava a Rapallo alle 22,00/23,00 avendo guidato complessivamente per 13/14 ore nell’arco delle 24! Allora … quale dei due sistemi è il più giusto? Per me quello di oggi.
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