FOTOGIRO NELL’ALTOGARDA TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Settembre, 2018 @ 9:07 pmDetto altrimenti: in bicicletta, of course! (post 3316)
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Da Riva del Garda si sale verso Tenno. Poco dopo Volta di Nò, sulla desta, una siepe di fichi d’India costeggia la strada: sono rossi rossi, d’un maturo che qui in Trentino non s’era mai visto. Ecco la bellezza di non avere orari, di non dovere battere primati … freno, scendo, fotografo. Belli ma … effetto preoccupante del cambiamento del riscaldamento eccessivo della terra, per cui è già stato notato che il “confine” degli uliveti si sta spostando sempre più a nord.
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Salgo. Sfioro il Lago di Tenno verde smeraldo, bellissimo ma non lo fotografo: già lo conoscete. Passo del Ballino, 765 mlm, 700 esatti sopra da Riva del Garda. Una foto la merita. Qui tre opzioni; a destra, dietro la chiesetta, si torna in già per una mtb street (v. alcuni post precedenti). Sulla sinistra si diparte lo sterrato strada romana (v …. come prima). Vado diritto e volo a 50 kmh a Fiavè. Troppo bello per fermarsi.
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In pochi minuti sono al … Ristorante Fiab Terme di Comano: menù del giorno? Lo chef consiglia: barrette energetiche, una banana e – dalla borraccia – acqua ormai tiepida, non gassata con sali di magnesio e potassio: una pacchia! (bleah!)
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Procedo e … che vedo? Affacciato sullo splendido canyon, il Maso Limarò (limaro.maso@gmail.com) è stato riaperto! Infatti si legge un cartello: “Bar aperto”. Mi fiondo giù per quei 300 metri che mi separano dalla struttura. Già ero amico dei precedenti gestori, ero stato inviato alla cerimonia di inaugurazione quando era un Parco Avventura, poi chiuso perché – devo dedurre – non tornavano i conti. Peccato. Limarò … da Limes, confine fra due Arcivescovadi, edificato in prossimità dell’omonimo canyon. L’ ambiente naturale è di una bellezza sconvolgente.
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Scendo e incontro la gentile signora Marta, la mamma del Presidente Marco Buratti presidente della Cooperativa Sociale di Comunità e di Sviluppo “Maso Limarò Fuoco” che gestisce la struttura. Qui a fianco, il Maso visto dalla strada per Ranzo: i due sentieri di accesso e – a sinistra – la pista ciclabile che evita le gallerie stradali.
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Marta sorride, abita a Pergolese, nella Valle dei Laghi: passerò a trovarla (in bici, s’intende). Poi conosco Jacopo, uno stagista pugliese che è venuto a studiare come far comprendere la cultura locale ai turisti di fuori. E’ quindi la volta della graziosa Michela. Mi dicono che la struttura è di nuovo funzionante dall’8 agosto. Bene. Anzi, benissimo! Cosa mangio? Tagliere grande, medio o piccolo? Piccolo dai … che devo pedalare! Qui a fianco: l’ingresso del locale.
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Procedo. Sarche, Lago di Cavedine, Bar ristoro Wind Valley dell’amico Andrea Danielli e mamma. Qui apprendo un fatto molto grave: alcune cicliste hanno forato contemporaneamente a causa di una manciata di grosse puntine da disegno sparse sulla pista ciclabile (da un delinquente!) in prossimità della adiacente campagna coltivata, poco a sud di Pietramurata. Un ragazzo mi dice che recentemente il Sindaco di quel paese ha vietato ai contadini di utilizzare anticrittogamici in prossimità di detta pista. Ora … se fori in salita è un problema, ma se fori in discesa puoi farti molto, molto male …
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Il Lago di Cavedine, bellissimo, canoe che scivolano, pescatori che pescano e cucinano sulla riva.
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Procedo. Costeggio le marocche, alias la ruina dantesca, massi caduti “Qual è quella ruina che nel fianco di qua da Trento l’Adice percosse, o per tremoto o per sostegno manco…” (Inf. XII, 4-6).
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Procedo. Drò, Ceniga, il ponte romano che poi romano non è ma va bene lo stesso.
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Procedo. Ad Arco un pittore tedesco ritrae il castello con gessetti colorati.
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Procedo. Verso la foce del Sarca, una colonia di aironi cinerini … bianchi! Qui nella foto si vedono appena, solo piccoli puntini bianchi: la foto era comunque dovuta!
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Procedo: lungo la ciclabile lungolago, rastrelliere portabici un po’ ingombranti. Andrebbero tolte, sono pericolose quando si incrociano ciclisti nelle due direzioni.
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Procedo … in totale 70 km. Fine di un giro che faccio spesso, ma mai avendo a disposizione tutto questo tempo, tutto il tempo per fermarmi, guardarmi intorno, leggere e vedere ciò che vedo, fotografare con il cellulare e con la mente.
Evviva la Fiab, evviva la Bicicletta (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso).
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