BOMBARDAMENTI DEL PASSATO E PROSSIMI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Agosto, 2018 @ 4:10 pm

Detto altrimenti: ragioniamo insieme sul nostro futuro politico     (post 3312)

downloadIl 2 settembre prossimo ad ore 09,30 RAI 3 ricostruirà il bombardamento della Portela a Trento,  quello di 75 anni fa, con il contributo del giornalista storico Luigi Sardi: la ricostruzione di una distruzione. E oggi, dopo tanti anni, stiamo rischiando di subire un nuovo bombardamento: quello delle forze politiche romane che vogliono porsi alla guida della nostra Terra. Se ciò malauguratamente avvenisse, sarà una distruzione dei nostri Valori, cioè dell’Autonomia, della Democrazia e della nostra Storia, per la cui ricostruzione non basterà certo una trasmissione televisiva.

Infatti, il centralismo autocrate che già comanda a bacchetta il Presidente del Consiglio dei Ministri non rinuncerebbe di certo a telecomandare il governo di una entità, la nostra Provincia Autonoma, la cui popolazione ammonta grosso modo a quella di un Municipio della capitale.

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images (1)Autonomia, darsi le regole da se stessi: e tanto più al centro manca la Democrazia vera, tanto più in periferia maturano istanze autonomiste. Questo è stato riscontrato e affermato alcuni decenni fa da Hans Kelsen filosofo austriaco del diritto. E a Roma certo mancherà la Democrazia se sarà introdotto – come è stato più volte “minacciato” (già, perché di vera minaccia alla Democrazia si tratta!) il referendum propositivo senza quorum; l’obbligo della calendarizzazione urgente per il Parlamento; il vincolo di mandato per i Parlamentari. Infatti questa Democrazia Diretta sarà diretta dai pochi gestori delle reti web, che già adesso, più volte, hanno pubblicamente dichiarato che “Presto non servirà più avere un Parlamento”.

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Loss von Rom, si inneggiava da taluni anni fa a Bolzano. Mi pare che oggi, sia pure non in senso separatista, anche noi si debba inneggiare allo stesso modo. Inneggiare ed agire, per non buttare alle ortiche l’eredità di Don Lorenzo Guetti, l’ideatore e fondatore della Cooperazione, primo esempio di Autonomia nel senso di assunzione diretta della responsabilità, come pure l’eredità di moltissimi altri dopo di lui fra i quali cito – uno per tutti – tale Alcide De Gasperi.

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Loss von Rom, se Roma significa distrarre le menti con il falso problema degli immigrati e non fare nulla per bloccare l’emigrazione dei nostri migliori cervelli. Loss von Rom se Roma significa la “politica del pretesto” per scatenare guerre xenofobe, antieuropeiste, anti equilibrio di bilancio. Loss von Rom se Roma significa reintrodurre il servizio miliare obbligatorio (fra l’altro, la sola risistemazione delle caserme costerebbe 17 miliardi di euro); Loss von Rom soprattutto se ciò significa rinunciare a pensare e a decidere in proprio.

Occorre far prevalere forze politiche e idee locali, per mantenere viva localmente quella Democrazia che altri  vogliono distruggere al centro e nelle autonomie.

Come tentare di organizzare una contraerea adeguata ad abbattere i nuovi bombardieri  che stanno facendo rotta su di noi? Tutte le forze politiche intelligenti si coalizzino, individuino un leader rinunciando – ognuno – ai personalismi, ai rancori, alle ripicche: a forze congiunte, si può ancora preservare la nostra Autonomia e la Democrazia da un nuovo, devastante bombardamento.

Non sarebbe peraltro condivisibile la posizione di una delle forze politiche potenzialmente anti-bombardamento, la quale decidesse di stare alla finestra per evitare di “perdere la propria identità” (ormai inutile, n.d.r.) e di “compromettersi” con altri partiti, considerando ogni compromesso come un fatto negativo, riservandosi di “rinascere” da una posizione di (debolissima, n.d.r.) opposizione. E ciò per tre motivi:

  • downloadi compromessi hanno fatto la storia e la politica, come ci dimostra Paolo Mieli nel suo bel libro “I conti con la Storia”, in un capitolo del quale si richiama alla distinzione fra compromessi necessari e utili – come sarebbe questo – e quelli sordidi (questi ultimi sì da evitare);
  • non è detto che dopo l’eventuale prossimo temuto deprecato bombardamento della Democrazia, ne sia possibile una ricostruzione;
  • sicuramente il bombardamento avrà distrutto anche la finestra alla quale taluno se ne stava affacciato.

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