L’ITALIA E’ A RISCHIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Agosto, 2018 @ 5:39 pm

Detto altrimenti: ma … di immigrazione o di emigrazione?       (post 3281)

Da Roma si riducono i finanziamenti destinati all’integrazione degli immigrati. Localmente (questo è “Trento” blog) la stessa corrente politica preannuncia che in caso di vittoria alle imminenti elezioni locali amministrative, chiuderà l’istituzione provinciale CINFORMI, che da anni opera con ottimi risultati in favore di tale integrazione.

  • Dice: facciamo così perché siamo a rischio immigrazione.
  • Dico: ah … ho capito … non me ero accorto …
  • dav

    Finalmente individuato il responsabile della crisi sociale ed economica del Paese!

    Dice:  la nostra economia è a rischio! La colpa e dei Vuccumprà che operano sulle spiagge!

  • Dico: hai ragione, i nostri Servizi Segreti hanno fotografato il responsabile.
  • Dice: i Vuccumprà? Noi siamo Autonomi, possiamo ben decidere cosa farne!
  • Dico: Trentino, terra di Autonomia Speciale … special…mente se fa copia incolla della politica nazionale.
  • Dice: ripeto, facciamo così perché siamo a rischio immigrazione. E’ una priorità.
  • Dico: priorità? Mi domando: quanto tempo e quante energie sono state, sono e saranno dedicate a questo fenomeno e quante (purtroppo molte di) meno al fenomeno opposto, quello della emigrazione di nostri migliori giovani? Le statistiche ci descrivono come un paese nel quale il tasso di scolarizzazione è molto basso, idem l’indice dei laureati e – comunque – i migliori vanno all’estero (e ci resteranno). Un esempio: un neolaureato dottorando in fisica in Italia riceve – se poi trova chi lo paga – una somma mensile inferiore alla paga di una commessa di un supermercato (con il massimo rispetto per la professione delle commesse!). In Svezia lo stesso ragazzo riceve €2.200,00 netti al mese, oltre i contributi come se fosse un lavoratore dipendente, l’assistenza sanitaria etc. e – soprattutto – riceve offerte di lavoro (locali) prima ancora di completare il dottorato.
  • Dice: ma parte dei giovani cervelli che emigrano poi rientrano.
  • Dico: si, solo una parte ritorna …e a far cosa? A governare – con la loro conoscenza – le masse degli altri, dei tanti altri che hanno solo capacità.
  • Dice: ma cos’è questa storia della conoscenza e della capacità?
  • Dico: se leggi un brano e lo sai ripetere riassumendolo, hai capacità. Se ne sai trarre le considerazioni di fondo, se lo sai raffrontare con situazioni del passato e del presente … be’ allora hai conoscenza. La nostra scuola, purtroppo, sta puntando troppo nel trasferire capacità agli alunni (e poca conoscenza), come desidera il Presidente dell’Associazione Industriali di Cuneo che in una recente intervista alla TV ha detto che l’industria italiana ha bisogno di tanti nuovi giovani “capaci”.
  • Dice: non abbiamo bisogno degli immigrati:  fanno troppi figli.
  • Dico: e noi troppo pochi, siamo la nazione più vecchia al mondo dopo il Giappone!

Dico: quo vadis, Italia? Quo vadis, Trentino? All’ospizio dei vecchi, probabilmente …

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