DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA O DIRETTA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Luglio, 2018 @ 2:47 pm

 

Detto altrimenti: “Timeo danaos et dona ferentes”       (post 3271)

downloadParole che Virgilio (Eneide, II, 49) fa pronunciare a Laocoonte, quando vuole dissuadere i Troiani dall’accogliere nella città il cavallo di legno lasciato dai greci: “Temo i Danai (Greci) anche quando mi offrono regali”. Infatti sapete poi com’è andata … Un mio caro amico d’università, genovedse, commerciante ed ebreo mi ha insegnato “Quando ti fanno una proposta, un regalo, domandati dov’è la fregatura”. Da tempo c’è qualcuno che insiste per “regalarmi” la democrazia diretta, al posto della “vecchia, frusta democrazia rappresentativa”: leggete al riguardo il post “Democrazia, Diritto, Politica” del 22 luglio scorso.

Oggi un altro Bigpolitico, nel corso di un servizio TV su TAV si/no, ha affermato che occorre passare dalla democrazia rappresentativa a quella diretta. Insomma, qualcuno mi vuole fare un regalo … dice che io devo potermi esprimere maggiormente: devo vivere in un sistema governato dalla democrazia diretta. Ma “diretta” è il participio passato del verbo “dirigere” che essendo di un verbo transitivo, ha significato passivo: un’orchestra diretta da Tizio; un coro diretto da Caio; , una democrazia diretta da Sempronio.

Ho già espresso le mie forti perplessità nel post citato che mi permetto di invitarvi a leggere/rileggere: mi vuoi regalare la democrazia diretta? No grazie, io penso da solo. Ma quel tale, evidentemente, a sua volta pensa che per lui sarebbe poi assai più facile “manovrare” direttamente le masse dei cittadini attraverso la TV e le varie reti, che non doversi confrontare faticosamente con i partiti politici.” Volete mettere?

P.S.: quel tale dice che occorre bloccare il progetto TAV. Io ero contrario ad iniziarlo, quel progetto, ma ora che è avviato, bloccarlo sarebbe peggio che andare avanti: infatti ‘l tacon l’è pezo del bus, la pezza è peggio del buco che si vuole rappezzare. Ma questa è un’altra storia.

Alla prossima.

Scrive Giovanni Soncini:

Sulla “democrazia diretta” concordo in toto con Riccardo. La democrazia diretta, già oggi e ancor più domani alimentata dal Web e dai “telefonini intelligenti” avvantaggia i pifferai, e di pifferai magici sono piene le fiabe, e non sono mai a lieto fine. Sulla TAV nella situazione attuale è improponibile un tardivo ripensamento e, ancor peggio, sospendere i lavori, pagare le relative penali e interrompere per pochi km una dorsale ferroviaria di alcune migliaia  di km che unisce Lisbona a Kiev e che, a suo tempo, abbiamo richiesto con forza e fortunatamente ottenuto passasse a sud delle Alpi per inserire il nord Italia e la sua economia nel contesto europeo. Infine, a differenza di Riccardo, io sono stato da sempre favorevole alla TAV e considero errate le posizioni di chi insiste che i livelli di traffico merci e passeggeri attuali e prevedibili non giustificano i costi e i relativi impegni. Questi discorsi li ho già sentiti a suo tempo dai detrattori dell’A1 Milano-Napoli quando sostenevano, all’inizio degli anni ’60, che i livelli di traffico automobilistico e di merci non giustificavano un’autostrada a due corsie per ogni senso di marcia e il relativo impegno finanziario. Per nostra fortuna allora non abbiamo dato retta a queste obbiezioni ed abbiamo costruito l’autostrada.

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