RESTART restarts!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Luglio, 2018 @ 5:29 amDetto altrimenti: ripartono gli eventi dellâ’Associazione RESTART! (post 3261)
Restart Trentino, – un’associazione culturale voluta due anni fas da Donatella Conzatti – che inizia a ragionare dalla pre-politica, cioè dagli aspetti della vita che devono stare alla base di qualsiasi scelta politica a prescindere. Io ne sono il presidente e l’anno scorso abbiamo attivato ben cinque Eventi: lavoro, imprenditoria giovanile, parità di genere, famiglie con bimbi affetti dalla sindrome di Down, Autonomia. E quest’anno ripartiamo dall’Autonomia e dall’Economia dei territori di montagna.
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Oggi pomeriggio infatti si terrà a Trento il primo Evento Restart dell’anno. Restart Trentino . Si parla di Europa, di Stati Uniti d’Europa: sono entità che si costruiscono dal basso. Infatti solo il grado di decentramento distingue uno Stato unitario strutturato su provincie autonome da uno Stato Federale. Lo stesso vale per la distinzione fra l’UE e gli (da me auspicati, n.d.r.) Stati Uniti d’Europa.
Ma parliamo delle Provincie Autonome. Alle originarie ragioni storiche e amministrative che le hanno giustificate e generate, oggi si uniscono ragioni di democrazia. Premesso infatti che sistemi perfetti di governo non esistono (summa lex summa iniuria, dicevano i Latini), la democrazia è l migliore dei sistemi imperfetti. Tuttavia sempre più spesso si deteriora la catena di trasmissione della democrazia dall’elettore agli organi di governo centrale, nel senso che il movimento del voto , strada facendo, viene modificato ed allora il governo centrale non è più di fatto espressione dell’elettorato di base, bensì espressione di forze centriste autocratiche.
A ciò oggi si tende di reagire in due modi: uno (a mio avviso) è falso ed uno (a mio avviso) è vero. Quello falso è inneggiare alla democrazia diretta (ad esempio con l’introduzione del referendum propositivo senza quorum, dell’obbligo della calendarizzazione parlamentare e del vincolo di mandato) ed uno quello del ricorso alle autonomie locali (tanto più un sistema di governo centrale è autocratico, tanto più sorgono spontaneamente spinte autonomiste locali).
Perchè definisco falso il sistema della democrazia diretta? Perchè di fatto quel “diretta” starebbe ad indicare che esiste comunque qualcuno che dirige la tua democrazia, per cui essa non è diretta nel senso di originaria dall’inizio alla fine del suo percorso, ma è diretta nel senso di participio passato del verbo dirigere – verbo transitivo nel quale il participio passato ha sempre significato passivo – cioè gestita da altri.
Al contrario il decentramento per mezzo di amministrazioni locali organizzate democraticamente significa l’eliminazione dell’influenza degli organi autocratici (alias poco democratici) centrali. E l’Autonomia Locale che tutti noi reclamiamo si badi bene non è un diritto degli enti nei confronti del governo centrale, bensì un postulato politico, una sorta di vero e proprio diritto naturale.
In un sistema politico gestito centralmente secondo una vera democrazia, non si avverte l’esigenza delle spinte autonomistiche periferiche in quanto non necessarie. Ragionando a contrario, se ne deduce che …
Per venire ai giorni nostri, alle nostre imminenti elezioni amministrative, esiste una falsità occulta alla quale dobbiamo reagire: alla nostra affermazione “Non vogliamo candidati paracadutati da Roma , Roma risponde “Si, uno dei vostri, ma vi diciamo noi quale”. Ebbene, per noi sempre di paracadutisti, si tratterebbe!
Buona ripartenza a tutte e a tutti, ad iniziare dalla completa ripartenza dell’Autonomia del Pensiero di ognuno!
Ripresa 21 luglio
Amici, quanto sopra è stato il mio breve intervento introduttivo, seguito da un ben più “spesso” contributo filmato di Herbert Dorfmann, il nostro parlamentare europeo. L’Evento è durato circa due ore: dibattito interessantissimo e soprattutto arricchente da molti punti di vista e la conoscenza è la base di ogni decisione. Le tre realtà : Bolzano, Trento, Belluno. Il Bellunese che si regge a fatica solo grazie ai finanziamenti di confine da Trento e ai risarcimenti del Vajont; area “dimenticata” dalla lontana Venezia; area montana molto pù¹ simile alle nostre nella quale fra l’altro vivono 40.000 Ladini. Se devo trarre una conclusione, oltre a quella scritta in grossetto quattro righe sopra, è che l’Europa si costruisce qui, partendo da questi modelli di integrazione regionale, dai contributi consapevoli e attivi della Gente e della Politica (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso).
Un’Europa delle Regioni, Regioni forti che conducano gli Stati a confederarsi su tre livelli legislativi e amministrativi: confederale, statale, ma soprattutto regionale contro il cancro di un nascente, cieco e bieco nazionalismo-sovranismo. Quale può essere intanto un obiettivo concreto? Questo: “I 38200 Belluno TN”
Intanto a Roma la Sen. Conzatti lancia l’Intergruppo Parlamentare “Territori di montagna alpini – Una nuova cultura di sussidiarietà ed europea delle Regioni”.
Grazie quindi ai nostri ospiti venuti da lontano (Feltre, Belluno); all’organizzatore della serata Roberto Sani e alla sua ispiratrice Donatella Conzatti.
Il primo commento ricevuto. Scrive Fabio Pipinato :
Un complimento per l’incontro di stasera. Interessantissimo politicamente! Ottima scelta dei relatori. Finalmente si è parlato di politica.
Al che mi permetto di aggiungere: “politica” nel senso greco cioè di “teknè politika”, ovvero di capacità di studiare (seriamente) affrontare e risolvere i problemi della città stato (in allora) e del nostro Stato (oggi). Politica, in origine un aggettivo che oggi abbiamo sostantivato e che spesso erroneamente usiamo al posto di “partitica”.
P.S.: per i nostri amici del Bellunese: qui sul blog cliccate “Feltre” o “Lentiai” e troverete i resoconti delle nostre pedalate fatte (anche) in occasione del 25 aprile e della frana del Vajont. Per vostra comodità di lettura mi permetto di riportare qui la mia poesia Vajont:
VAJONT (Va-jont)
Va giù va giù
dapprima silente
e poi improvviso
cade
pesante nell’acqua ristretta e profonda
un monte ucciso dagli anni
e da un progetto assassino.
Lampeggia sul monte!
Cos’è? Temporale?
Valanga di aria compressa
strappa i panni di casa
dai fili distesi
fluido maglio d’annuncio mortale
soffoca i muri indifesi
di una indifesa città .
Cos’è questo tuono?
Un Foen improvviso?
Chiudete le porte!
Non vedi ch’è solo?
Ormai superato il terzino!
Fa goal lo spagnolo!
Sibilante
più volte annunciato
maremoto alpino
interrompe violento
azione
partita
la vita.
Dolori scheggiati
infangati
parole ormai mute
non legano più fra di loro
sbriciolati frammenti
di una impazzita ragione.
Pochi oramai gli occhi ancor vivi
tristi cavalli di frisia
a sbarrare la strada ed il passo
al nulla rimasto
svuotati di lacrime
dal troppo dolore
come il lago dal Toc.
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Domenica 29 luglio sarò una delle due guide che condurranno un gruppo di ciclisti di Fiab Trento nel percorso Dobbiaco (m 1210) – Cimabanche (m 1538) – Cortina d’Ampezzo (m 1211) – San Vito, Borca, Vodo, Valle , Pieve e Calalzo di Cadore (m 806).
La buona politica è come andare in bicicletta: per progredire occorre pedalare!
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