BICINCIDENTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Giugno, 2018 @ 5:32 pm

Detto altrimenti: evviva la bici, ma … attenti ragazzi! (post 3242)

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No! Quando è troppo è troppo! Rispettiamo la montagna!

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Si sta diffondendo molto rapidamente l’uso della bicicletta. Non altrettanto veloce però è la diffusione della percezione che anche la bici può essere pericolosa. E non mi riferisco ai ciclisti acrobati né ai ciclisti alpinisti che percorrono in bici il sentiero delle Bocchette nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta (questi ultimi andrebbero arrestati!). Mi riferisco ai ciclisti urbani e soprattutto ai colleghi delle piste ciclabili. E’ di oggi uno scontro fra ciclisti sulla ciclopedonale al palaghiaccio a Trento. Si tratta di una pistarella di accesso alla ciclabile vera e propria, la percorrono decine di volte al mese, è incredibile che in un tratto così facile sia dovuta intervenire l’ambulanza a raccogliere i feriti.

Credo di poter affermare che alcuni ciclisti (solo alcuni, per fortuna!) percorrono la ciclabile come se esistessero solo loro. Lo stesso dicasi di alcuni pedoni. Ciclisti troppo veloci; altri non proprio sulla destra anche in curve cieche; pedoni lenti ma ugualmente pericolosi che camminano a destra e a sinistra; che si incrociano senza lasciare il minimo varco a chi sopraggiunge in bici; che impegnano la sede della pista senza guardare se stanno sopraggiungendo bici.

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2016: inaugurazione del Bicigrill di Faedo. A destra il Presidente Fiab Trento, Guglielmo Duman

Oggi io ho schivato di essere investito solo per puro caso. Sentite come è andata. Il mio amico Giovanni con una e-bike davanti, io con una bici da corsa dietro: infatti c’era un forte vento contrario nel nostro percorso sud-nord da Trento al bicgrill di Faedo, ed io mi sono fatto “tirare”  mangiandogli la ruota e sfruttando al sua scia (al ritorno, vento a favore, io davanti con l’ordine di Giovanni di non superare i 25 kmh!) . Un gruppo di ragazzi scatenati, una specie di gara di fine scuola, in senso contrario. Evidentemente non hanno visto che dietro Giovanni c’era un altro ciclista, per cui, incrociato lui, uno di loro si è subito allargato sulla propria sinistra per superare un compagno con il risultato di stringermi sulla mia destra: 22 kmh io, almeno 25 kmh lui, sarebbe stato un frontale da 47 kmh. Per fortuna istintivamente mi sono ritrovato scansato di qualche cm (è stata un’iniziativa della mia bicicletta, non mia!) ed ho evitato l’impatto. Il ragazzo non si è accorto di nulla. Nemmeno l’amico Giovanni ha avuto la percezione di quanto era accaduto.

Proposta: che siano inviate pattuglie della polizia locale sulle piste ciclabili, per farsi vedere e quindi prevenire e anche per eventualmente sanzionare i trasgressori. E a tutti noi ciclisti: prudenza, ragazzi, prudenza!

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