FISCO E ONERE DELLA PROVA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Giugno, 2018 @ 7:47 am

Detto altrimenti: da un errore all’altro       (post 3231)

  • Tizio reclama denari da Caio. Tizio ha l’onere di provare la propria richiesta.
  • Lo Stato reclama imposte da Sempronio. L’onere della prova di non doverle è in capo a Sempronio. Ecco, questa è l’inversione dell’onere della prova. Ciò ha comportato che un semplice funzionario delle imposte venga a dirvi che la vostra azienda ha evaso 3.000.000 salvo poi accettare di arrivare ad un concordato per 300.000  anche rateizzati. Intanto lui “fa statistica” e si guadagna il premio di produzione.

In Italia c’è un alto tasso di evasione fiscale. Nonostante ciò, taluno dice: “Siete tutti onesti: è lo Stato che deve dimostrare che avete evaso il fisco”. Con ciò, a mio sommesso avviso si cade da un errore all’altro, da Scilla in Cariddi, dalla padella nella brace se preferite!

Cosa mi permetto di suggerire?

  • Che si lasci l’attuale inversione dell’onere della prova, visto che In Italia c’è un alto tasso di evasione fiscale.
  • Che si cancelli la prassi di concordare per 30 milioni il debito fiscale di un motociclista che ne deve 100.
  • Che si sanzioni il funzionario che denuncia strumentalmente per 3.000.000 per poi arrivare a concordare per 300.000 (rateizzati, of course!)

 Altrimenti … incidit in Scyllam cupiens vitare Charybdim o se volete meno latinorum e più dialetto trentino, l’è pezo ‘l tacon del bus.

Fine