NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Giugno, 2018 @ 5:24 amDetto altrimenti: … habemus papam!                        (post 3213)
Questa volta non un papa, ma un governo. Cosa ne penso? Vediamo le prime mosse, e non solo quelle. Certo che se il buon giorno si vede dal mattino … mi riferisco alla diffusione della loro prima bozza di intesa, quella che è subito circolata fra le cancellerie del mondo, quella che diceva “basta Euroâ€, quella che ha fatto impennare il rendimento dei titoli decennali del nostro debito pubblico, lo spread, il costo del denaro per tutti. Cambiare va bene. Rinnovare va bene. Ringiovanire va bene. Tuttavia con juicio, scriveva il Manzoni: “Adelante Pedro, con juicio†E qui forse un po’ di juicio in più non avrebbe fatto male.
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Visto l’inizio, chiedo che qualcuno gentilmente mi spieghi come farà il governo a mantenere promesse di una pianificazione da Paese dei Balocchi e a far promulgare dal Presidente della Repubblica leggi senza copertura finanziaria.
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Dice: ma era ora che finalmente l’Italia si facesse sentire nell’UE! Si, ma c’è modo e modo! Al riguardo mi permetto di raccontarvi un aneddoto. Ero capo della finanza Italia della STET Torino, la maggiore finanziaria italiana. I miei interlocutori erano i numeri uno di tutte le banche italiane e delle filiali italiane delle banche estere. Pertanto io, e non ognuno di costoro, avevo di fronte il panorama completo dei tassi, delle diverse forme di credito e di investimento, della disponibilità del sistema bancario a rapportarsi con il sistema delle imprese visto che a me faceva capo anche  la finanza di decine di imprese industriali e di servizio (SIP, Italtel, Elsag, Selenia, Ilte, Cselt, Seat, SGS Ates, etc.).
Un giorno mi trovavo presso una finanziaria privata a Milano, organizzatrice di un finanziamento da erogarsi da parte di un gruppo di banche in favore della nostra controllata SIP. La finanziaria organizzatrice faceva capo ad un ottimo manager (il suo proprietario, che per motivi di privacy chiameremo Tizio) che però in quella occasione si era fatto assistere da un pessimo avvocato (Caio). Pessimo perché arrogante. Infatti costui aveva iniziato con il sedersi alla scrivania di Tizio, mentre Tizio ed io eravamo su due sedie di fronte a lui, oltre la scrivania. Tizio cercò di impormi la firma di un modello di fidejussione (la garanzia che io avrei dovuto firmare) assolutamente non in linea con il modello di fidejussione che noi utilizzavamo da tempo con decine e decine di banche. Io tentai con molto garbo di fargli notare che avevamo noi il modello di garanzia adatto e ampiamente sperimentato, ma Tizio iniziò una lectio magistralis illustrando tutti i vantaggi della sua proposta. Al che io annuii di volta in volta ad ogni passaggio dei suoi ragionamenti, riscontrando in lui espressioni di soddisfazione sempre crescente. Alla fine gli dissi: “Ottimo lavoro, avvocato, grazie. Solo che io non firmoâ€. C’è modo e modo, dicevo …
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Nel frattempo, per scaricare la tensione, sono andato a farmi una pedalata …
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