TEMPI MODERNI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Maggio, 2018 @ 10:19 am
Detto altrimenti: ieri come oggi, con cautela!                     (post 3174)
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1936, il famoso film di Charlie Chaplin. L’automazione industriale, la catena di montaggio, l’uomo ridotto ad ingranaggio, l’alienazione. Oggi, il software e l’hardware, stesso pericolo. Non mi sto riferendo al pur esistente problema occupazionale …
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… Così parlò Bellavista: bel libro prima e poi ben fiml di Luciano De Crescenzo: quando il figlio annuncia alla madre che essendo ingegnere elettronico è stato assunto da una società per vendere i computèr al Comune, la mamma esclama, spaventata: “I computèr? T’avissi a far male!†E lui: “Ma no mamma, quelli i computer non sono pericolosi e poi, sai, in un secondo uno di esso fa cento operazioniâ€. E la mamma: “Ma chi vuoi che se li accatti i computèr? Con tutti i disoccupati che ci sono, quello il Comune assume cento persone a gli fa fare un’operazione a testa†…
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… bensì ad un altro aspetto: quello dell’atrofizzazione del cervello, anzi, della massa dei cervelli, perché i Grandi Fratelli dell’ILS- Impostazione Logica del Sistema no, quelli il cervello lo stanno sempre sviluppando. Infatti la componente intelligenza regredisce sempre di più verso classi di persone più ristrette: dagli impiegati tradizionali ai softweristi, da costoro ai programmatori, da costoro a sistemisti, e così via via fino ad una persona: il creatore dell’idea.
Di fronte a questo rischio regressione dell’umanità occorre rivalutare il pensiero e gli sviluppatori del pensiero: gli storici, i sociologi, i filosofi, i semiotici, etc., insomma coloro che possono garantirci l’aggiornamento consapevole, originario e indipendente del macchinario di gran lunga più importante, potente e strategico (= indispensabile e insostituibile): il cervello umano.
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