POLITICA, AMMINISTRAZIONE O ALTRO ANCORA?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Maggio, 2018 @ 8:01 amDetto altrimenti: dal Quarto Stato al Quarto Strato    (post 3172)
Forse presto avremo il nuovo governo. Parlando con amici ho constatato che, a secondo del mio interlocutore, il discorsi riguardano uno solo dei seguenti livelli o “strati”
Primo strato: il livello zero. “No, io non mi interesso più di politica, mi ha stufato”. Piero Calamandrei, costituzionalista, membro dell’Assemblea Costituente, raccontava: “Il capitano avverte i passeggeri che la nave sta affondando. Uno gli risponde: “O che m’importa? Un è mica mia”. Livello frequentatissimo. Vi appartiene chi si dichiara suo aderente e chi “vota a pancia”.
Secondo strato:  il livello politico. “Tizio fa bene a insistere, Caio sbaglia a ricercare quell’alleanza, Sempronio deve attendere, la sinistra è morta, la sinistra è sempre forte, la destra esagera, la destra non c’è più, etc. “ Questo è il secondo livello più frequentato in assoluto: siamo tutti strateghi, tutti CT-Commissari Tecnici della nazionale politica, in ogni sede: al bar, in ufficio, in chiesa (ma solo durante una lunga predica e solo se siamo in piedi nelle ultime file).
Terzo strato: il livello amministrativo. “Avremo il reddito di cittadinanza; no, mancano i soldi; basta immigrati; gli immigrati pagano le nostre pensioni; tasse uguali per tutti; tasse proporzionali al reddito; etc.†Questo livello ha un grado di frequentazione inferiore al precedente.
Quarto Strato: il livello che conta (è purtroppo  di gran lunga il meno frequentato: riguarda chi riesce a capire l’AFI-Alta Finanza Internazionale). E’ quello che – di fatto – insieme al (troppo) libero mercato governa il mondo e quindi anche il nostro Paese; è quello che determina enormi arricchimenti per pochi e enormi povertà per molti; è  quello che – sempre di fatto – influisce su scelte più o meno consapevoli del governo di turno. Sono pochi infatti
.
.
-
quelli che sanno leggere le interconnessioni fra il crescere del nostro debito pubblico e la variazione della percentuale dello stesso posseduta da soggetti esteri rispetto a quella posseduta da cittadini italiani o, ancora, rispetto a quella posseduta dalla Banca d’Italia;
- quelli che sanno capire chi e come – fra i possessori di grandi capitali – saprà , vorrà e potrà giocare sui cambi anche solo in presenza di un possibile ritorno alla lira;
- quelli che non si accontentano di sentirsi comunicare un dato in sè e per sé (“abbiamo destinato 65 milioni di euro all’anno per la difesa idrogeologica del territorioâ€), ma esigono che sia comparato con gli altri dati: nell’esempio, con i 65 milioni di euro spesi al giorno per il settore militare!);
- quelli che sanno distinguere fra le eccezioni di una legge e le sue violazioni e sanno interpretare le “somme vincolate†e le “gestioni separate†come vere e proprie violazioni del principio che la legge deve essere uguale per tutti (1)
Ecco, i “Cittadini abitanti†di questo livello di ragionamento sono pochi, anzi, pochissimi. E invece io credo che una Politica che traducesse questi temi in un linguaggio comprensibile per la gente comune, sarebbe una Politica Doverosa e soprattutto una Politica Vincente. Questa Politica infatti trasformerebbe gli abitanti dei primi tre strati in Cittadini del Quarto Strato, con buonapace di Pellizza da Volpedo!
__
(1) un esempio per capirsi: in una famiglia il padre – in periodo di bilancio familiare ricco – ha assicurato una quota rilevante delle risorse al figlio primogenito per il mantenimento della sua costosissima quanto inutile auto fuori strada. Egli continua a mantenere in vita questo privilegio anche se – a seguito di intervenute ristrettezze finanziarie - è costretto a ridurre le somme destinate all’alimentazione, all’istruzione, alla salute ed al futuro degli altri quattro figli, ai quali dice : “Verso vostro fratello mi sono impegnato, sapete … non posso smentirmi … voi dovete cercare di farvi bastare quanto riesco  a darvi … abbiate pazienza … quelle sono somme non disponibili, somme impegnate, somme vincolate, quello è un bilancio separato, una gestione autonoma.”
.
.