IL MINISTERO DELLA PACE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2018 @ 8:13 am

Detto altrimenti: era ora che qualcuno lanciasse l’Idea!                                 (post 3098)

download (1)Esibizione di muscoli, infantilismo politico, ritorno alle (peggiori) origini con l’aggravante che a differenza dei secoli e millenni del passato, oggi dietro la non-Pace vi sono le multinazionali industrie pesanti degli armamenti anche nucleari. Dopo la seconda guerra mondiale fu istituita la CECA-Comunità Europea Carbone e Acciaio per controllare due componenti fondamentali alla fabbricazione delle armi. Oggi assistiamo a processi inversi (protezionismo USA su acciaio e allumino, per cominciare) con motivazioni (apparentemente) diverse … Muscoli nordcoreani, russi, made in USA. Ma … a forza di fabbricarle, queste armi, poi a qualcuno verrà voglia di usarle. O no? E allora ecco il piccolo grande contributo di un semplice blogger, con la pubblicazione di un importante POSTALTRUI, quello dell’amico Fabio Pipinato (certo che la prima riflessione che il suo importante contributo mi induce a fare è che non mi pare che il tema della  Pace abbia avuto grande risonanza nell’attuale campagna elettorale da parte dei partiti politici  … ma si … sa, non si può pretendere tutto … evvabbè …)

 Inizia

Tra le molte idee emerse negli atenei, in vista delle elezioni del 4 marzo, certamente la proposta del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova e di molta società civile è stata tra le più pertinenti: istituire un Ministero della Pace. In presenza di ben 35 conflitti violenti che coinvolgono un numero doppio di Stati e di un anno 2018 che è iniziato con dichiarazioni su “chi ce l’ha più grosso” (il pulsante nucleare), credo che parlare di Pace non sia fuori luogo … anzi!

Secondo i promotori della conferenza che ha avuto luogo all’Archivio Antico del Bo di Padova il 12 febbraio scorso, nel nostro Paese  vi sono diversi organi (consulte, comitati, osservatori) che in modi differenti si occupano di attività connesse alla promozione della Pace e alla prevenzione della violenza. Manca però una cabina di regia istituzionale quale potrebbe essere un apposito Ministero. Questo ente avrebbe come compito la gestione dei conflitti sociali, la promozione della difesa civile, l’attuazione di politiche di disarmo, la difesa dei diritti umani, l’educazione alla non violenza e la relativa prevenzione della violenza stessa.

.

download (2)Utopia? Certo. (Utopia: obiettivo semplicemente non ancora raggiunto, n.d.r.) Ma anche il “diritto alla pace” fu un’utopia il quale, tuttavia, dopo decenni d’impegno, fu ratificato dall’Assemblea Generale dell’ONU. Parimenti il nuovo Ministero, oltre ad avere fondamento giuridico nelle carte transnazionali e negli artt. 10 e 11 della nostra Costituzione, come ribadisce il prof. Marco Mascia avrebbe un ampio consenso popolare. Infatti, oltre il 66% degli intervistati, su un campione di centinaia di persone, sarebbero d’accordo nell’istituirlo. Nello stesso sondaggio l’85% afferma che non esistono “guerre giuste”.

.

download

            Valerio Belotti

Il prof. Valerio Belotti, nella sua lettura del sondaggio, mette in evidenza come nel Paese vi sia un “… dilagare di un senso di insicurezza e paura ma, nel contempo, un altrettanto forte sentimento di coesione e di giustizia sociale”. Il dott. Davide Girardi dà corpo al “si vis pacem para pacem” e sottolinea “come la Pace positiva sia fatta di programmi scolastici; di amministratori e politici formati; di forze dell’ordine e militari in grado di padroneggiare anche metodi non violenti. Insomma, una costruzione complessiva, tesa a fornire al discorso di Pace solidi appoggi su cui reggersi”.

.

Ancor più concreto il prof. Marco Mascia che dà indicazioni politiche assai chiare: “L’Italia dovrà promuovere la ratifica del trattato internazionale per la messa al bando delle armi nucleari; ridurre la produzione e il commercio di armi; riconvertire l’industria bellica; dare attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; realizzare programmi di educazione e formazione alla pace e ai diritti umani; istituzionalizzare i Corpi Civili di Pace quale strumento di trasformazione nonviolenta dei conflitti”.

images (1)Per Nicola Lapenta dell’Associazione Giovanni XXIII°, la Persona che ha promosso la campagna “Un ministero della pace, scelta di governo” non si tratterebbe dell’ennesimo carrozzone in quanto la Difesa costa 25 miliardi di euro anno (pari a circa 68 milioni di euro al giorno, per ai 68 milioni che vengono investiti – ma all’anno – per la difesa idrogeologica del paese!, n.d.r.) ma non educa i giovani. “Un giovane che viene educato a gestire positivamente i conflitti con la nonviolenza, invece, sapraÌ€ trasformare i problemi in opportunitaÌ€, rispondere alle sfide che la vita impone, a relazionarsi con le altre culture e vivere con meno paura il quartiere, la città”

Gli fa eco don Aldo Buonaiuti dell’Apg23: «I parlamentari devono essere i primi responsabili per ricostruire una cultura della Pace. Bisogna che tutti i politici si uniscano nella promozione della non violenza e della costruzione della Pace, perché questo è un tema centrale. Oggi vediamo che c’è una violenza inaudita su tutti i fronti, anche nel modo di parlare, nel modo di porci».

Sarebbe inoltre un Ministero che potrebbe cogliere le opportunità come quella offerta dalle ultime olimpiadi invernali di Pyeongchang. La Corea del Nord, che spaventava il mondo lanciando missili a destra e a manca, ha cambiato radicalmente posizione. Dalla preparazione della guerra all’apertura del dialogo. Gli atleti della Corea del Nord hanno partecipato alle Olimpiadi insieme agli atleti della Corea del Sud, sfilando sotto un’unica bandiera. Non solo. Le delegazioni e i leader delle due Coree si sono incontrati amichevolmente, hanno rilasciato dichiarazioni distensive e collaborative e, finalmente, il dialogo si è riaperto dopo dieci anni di ostilità. Un Ministero della Pace non può che consolidare ogni spiraglio e incoraggiare ogni spiraglio.

.images (2)

.

Sino ad oggi abbiamo conosciuto il “Ministero della Difesa” istituito nel ’47 dal III° Governo Degasperi che accorpò il Ministero dell’Aereonautica e il Ministero della Marina. Oggi è arrivato il tempo d’istituire un Ministero della Pace in quanto, per dirla con il compianto Prof. Antonio Papisca, “La pace impossibile è l’unica possibile”.

.

.

.

Finisce

.

Mi permetto di aggiungere

Pace innanzi tutto nei rapporti umani ad ogni livello, in ogni ambito: fra singole persone: alla guida delle automobili, alla ricerca di un parcheggio, nelle famiglie, nelle Associazioni, nei partiti politici, fra religioni diverse. Confronto civile; argomentazioni e contro argomentazioni specifiche e puntuali; rispetto delle regole scritte e non scritte; rispetto della logica e del rapporto causa-effetto; toni pacati.

Al bando parole gridate, proclami generici, retorici, aggressivi, totalizzanti, escludenti, bensì pacati e puntuali contenuti, rispettosi  dell’Altro.

E poi, molto prosaicamente … quante altre cose potrebbe fare il mondo intero  con i “soldi delle armi”!

.

.