IL PESTO GENOVESE ALLA … TRENTINA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2018 @ 1:29 pmDetto altrimenti: si fa quel che si può, e non viene nemmeno male … (post 3096)
.“Siccome che†io sono Ligure (un pronipote di quei Ligures il cui territorio dalla Spagna si spingeva fino a Riva del Garda a confinare con i Venetes), “a me mi†piace il pesto genovese. Pesto, da “pestare†in un mortaio, il frullatore di sti ani, degli anni che furono. Eh già … nella Liguria di ieri ci si arrangiava con quel che si aveva: mortaio e pestello in pietra, basilico, sale, aglio, olio di oliva, pinoli, formaggio (meglio se pecorino sardo che con le galee ci voleva un attimo a farlo arrivare).
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Ligures a Riva del Garda? Lo testimonia la lapide delle dominazioni nel porticati della Casa Comunale a Riva: siamo stati i primi!
D’altra parte anche qui in Trentino ci si arrangiava, perché “di quel che ghe non manca nulaâ€: polenta, smaccafam, canederli, luganeghe, carne salada, tortel di patate, etc.. Ma torniamo al pesto. Innanzi tutto comperate le piantine di basilico, piccole piccole (dicono che il basilico ligure è migliore: si, soprattutto se fate un infanticidio di foglioline ancora in tenera età , n.d.r.). Le sistemate nei vasi del vostro balcone, non troppo al sole diretto. Molta acqua. Quando sono ben cresciute (ma non troppo sennò i gambi diventano legnosi), fate la raccolta (la mia è ogni volta di 800 gr. di foglioline ripulite dal gambo). Tagliate i gambi principali, poi quelli secondari e lasciate le foglioline ben pulite (non lavatele, per carità ! Perderebbero sapore e colore!). In una estate potete arrivare a tre raccolti. Indi nel frullatore, con olio, sale, aglio, pinoli (qualcuno usa le noci). Frullate e il gioco è fatto. Riponete il pesto nei quadrettini di plastica del ghiaccio e lo estraete s.q. (secondo la quantità necessaria), sghiacciandolo, per utilizzarlo di volta in volta.
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Per condire la pastasciutta (“trofie e trofiette) a Zena (Genova) mettono nel pesto anche fagiolini interi bolliti e pezzi interi di patate bollite. Provare per credere.
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Buon appetito … bis garantito!
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