CAMOGLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Febbraio, 2018 @ 6:32 am

Detto altrimenti: un paese – o una città? – fuori dall’Aurelia   (post 3080)

sdr.

.

Forse per questo che si è (un po’) salvato. E poi … quel nome! C’è chi dice Ca’ delle mogli, perché gli uomini erano tutti per mare: si narra di ben 1000 armatori camoglini, cioè di 1000 imprenditori che noleggiavano velieri per farli viaggiare per i loro commerci. Altri dicono Ca’ a muggi, case a mucchi, per via che sono addossate le une alle altre, così si risparmia spazio e denaro! Case a mucchi, verniciate con gli avanzi del minio utilizzati per far carena ai pescherecci, case in verticale precedute da scale esterne, accessibili poi per scale interne, fino a nove piani senza ascensore.

.

.

mde

.

.

Soprattutto in inverno Camogli è bella, accogliente, far from the madding crowd, senza la folla vociante e invadente dell’estate. Un bel pezzo di focaccia al formaggio, un bianco fresco, il sole invernale contro il muriccio della chiesa esposto a est-sud est. In estate te la godi soprattutto la mattina presto, quando ancora la gente dorme e tu sei padrone delle strade, della spiaggia, là dove trovi solo qualche asciugamano lasciato la sera prima a prenotare il posto per la giornata successiva.

.

.

In ogni stagione poi , i battelli che ti portano a San Fruttuoso a vedere, per chi si immerge, il Cristo degli abissi. Cosa mangiare? No, non vi voglio parlare della solita frittura di pesce, della zuppa di pesce “tradizionale” o delle pur ottime trenette al peso, bensì del “bagnun” una zuppa di pesce molto semplice: base sugo di pomodoro e acciughe. Provatela.

Camogli e i suoi gatti di mare …

Gatto di mare

Non insegui il Tempo

e grato

il Tempo

non ti rincorre.

imagesImmobile sulla tela di un gozzo

assapori l’amico profumo di pesce

il caldo insperato del sole invernale

e mi osservi

col nobile sguardo

del marinaio antico

al quale ogni giorno tu presti la barca.

Voglio indossare

pantaloni di tela

colore del mare profondo

sfumati di bianco salino

sedere in silenzio al tuo fianco

su questo gradino

dal bordo ormai liso e rotondo

per non disturbare

segreti

ricordi

speranze

e tesori

dei gatti del posto

 e dei pescatori.

Questa poesiola è mia, anzi … era mia perché ora ve la regalo.  Ciao raga,  al prossimo post!

.

.

 


TAGS: