SCANDALO DEL CALCIO E DEI MUTUI IPOTECARI SUB PRIME
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Giugno, 2012 @ 2:21 pmDetto altrimenti: situazioni analoghe, gonfiate. Tutti ci guadagnano, tranne gli ultimi, che restano con il cerino in mano e si bruciano.
Ricordate l’esemplificazione dei titoli derivati dai mutui ipotecari sub prime? Andate a rileggere il post del 4 gennaio 2012. In quella sede si narra di come fosse stata creata la movimentazione di grandi masse di denaro a vantaggio di tutti i “movimentatori†ed in danno dei debitori originari e dei loro finanziatori finali. Ora, con gli scaldali del calcio, mi pare che la storia si stia ripetendo.
Infatti, il vero e principale scandalo del calcio non sono le partite truccate, ma ciò che sta a monte, e cioè l’enorme, esagerata massa di denaro che questo sport mette in circolazione fra sponsorizzazioni, costo di acquisto dei giocatori, loro stipendi e scommesse, legali e non. Questa enorme massa di denaro sollecita gli appetiti di tutti: sponsor, società di calcio, calciatori e scommettitori, legali e non. Ma tutto ciò, su cosa si regge? Guardiamo il caso della Spagna che ho citato in un paio di post recenti. Tutto ciò è possibile in quanto le società calcistiche, o almeno alcune o molte di esse, (in Spagna, ma solo in Spagna?) attivano il processo di movimentazione di questi tzunami finanziari andando in rosso sui loro conti bancari, creando scoperti enormi che poi non sono in grado di ripianare, e quindi mettendo in difficoltà gli stessi bilanci delle banche le quali poi devono essere ricapitalizzate (leggete il recente post al riguardo). Nel frattempo tutti i soggetti prima nominati hanno guadagnato. Ma siccome al mondo nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si modifica (in questo caso, tutto si sposta), a fronte di chi ha guadagnato vi sono persone che hanno perso. Chi sono costoro? Tutti noi, in quanto i nostri Stati e l’Europa devono ripianare il capitale sociale delle banche in questione (cioè devono ricapitalizzarle), per evitarne il fallimento.
Come rimediare? Lascio a voi, cari lettori del blog, di provare a formulare possibili risposte.