BRINDISI DI NATALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Dicembre, 2017 @ 7:49 amDetto altrimenti: un fatto di costume (anche) e occasioni d’incontro e reincontro    (post 2965)
Ovviamente oggi le telefono … certo, per ringraziarla questa cara amica che ieri mi ha invitato al suo brindisi di Natale. Tante persone, alcune amiche altre “nuoveâ€. Con le persone amiche … alcune delle quali magari non rivedevi da anni, una calorosa stretta di mano ed un sincero ritrovarsi. Con amici “frequentati†anche un abbraccio. Con le persone nuove … siamo più incerti: quale l’approccio migliore? Cosa faccio io? Cosa fa lui? Di che parliamo … bisogna rompere il ghiaccio, aprirsi … anche perché la conoscenza dell’Altro è sempre un arricchimento (reciproco) e ovviamente non sto parlando di denaro bensì di Umanità .
Con gli (ancora) sconosciuti amici: ci si presenta. Per nome? Per cognome? Io preferisco il nome che se poi me lo chiedono dico anche il cognome. Cambi sala, ritorni nella prima postazione, reincontri quella persona e ti sei già scordato il suo nome: “Scusa, come hai detto che ti chiami?†Se ti dice il nome rispondi “Ma no, il nome me lo ricordo è il cognome che mi sfuggeâ€. E viceversa. E te la sei cavata.
Fino a qui ho citato tre categorie: gli amici propri (vecchi e recenti) e gli (ancora) sconosciuti. Mappoi (mappoi) vi è una quarta categoria; quella degli amici che scopri “in comune†fra te e l’ospite: ma guarda … anche tu? Si anch’io! Com’è piccolo il mondo: in tre passaggi arrivi al Papa (parroco, vescovo, papa).
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Molti gli avvocati. Tu sei solo laureato in legge che lo sanno tutti che nella vita hai sempre fatto il manager. Ma non vuoi essere da meno: ad uno fai in modo di citare i Commentari del Ferri, ad altra le Condizioni di procedibilità dell’Antolisei o la Filosofia del Diritto del Kelsen. Insomma ti barcameni … dai Riccardo che forse te la sei cavata anche questa volta!
Auguri. Non si fa politica. Eppure la legge sulla parità di genere non può passare inosservata. Fra gli ospiti vi sono due Donne (Donna, Domina, padrona, alla latina) che per vie diverse e comuni sono le coartefici del successo. Una per averla proposta quasi di soppiatto all’interno di una legge più ampia, piccolo particolare passato inosservato alla “maggioranza†(ovvero agli uomini!) che poi dovendo votare con voto palese non se la sono sentita di non approvare, sai che figura! L’Altra per essere promotrice di “Eventi pro†parità di genere e soprattutto di piena democrazia politica.
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Ed io? Be’ raga, io ho fatto un po’ di propaganda al mio blog e alla Associazione RESTART di Donatella Conzatti che me ha affidato la presidenza … che poi alla fine non mi sono nemmeno bastati i biglietti da visita che mi ero portato dietro … evvabbè … al Natale prossimo provvederò meglio.
Cibi ottimi, mancaddirlo. Vini trentini dell’Azienda Agricola Cenci (Loc. Ceggio, 3 – Castelnuovo Valsugana TN) che poi quel nome … Cenci … sa molto di toscano, non vi pare? Indagherò.
Buon Natale a tutte e a tutti e … grazie dell’invito, “misteriosa†Ospite innominata nel post!
P.S.: qui in calce due miei piccoli regali di Natale: uno per i bimbi (la Leggenda) ed uno per gli adulti (la Poesia):
La Leggenda di Natale del Lago di Garda
Tanti, tanti anni fa, un pastorello pascolava il suo gregge lungo i fianchi di una ripida montagna del Trentino. Era la vigilia di Natale e faceva molto freddo. Il pastorello si riparò dentro una capanna e accese un fuoco per scaldarsi. Egli era così stanco che si addormentò e dormì sino a notte fonda. Svegliatosi all’improvviso, s’accorse che il gregge si era disperso giù nella valle. Spaventato, si mise a piangere. All’improvviso gli apparve un Bambino come lui che gli chiese: “Perché piangi, pastorello?†“Le mie pecore si sono disperse nel fondovalle, rispose, ed io non riuscirò a ricondurle all’ovileâ€. “Non ti preoccupareâ€, gli disse il Bambino, e, volto lo sguardo a valle, con un gesto ne sbarrò lo sbocco verso la pianura. Ed ecco che le lacrime del pastorello riempirono la valle e la trasformarono in un grande, meraviglioso lago, il Lago di Garda. Fu allora che il pastorello vide arrivare a Riva tante barchette a vela, sospinte da una provvidenziale brezza. Man mano che le barchette toccavano terra, riprendevano l’aspetto originario di pecorelle non più smarrite, ed egli potè ricoverarle al sicuro nell’ovile. Per la felicità , le lacrime del pastorello si trasformarono in lacrime di gioia. Per il pastorello e per tante altre persone oltre a lui da quel momento, ogni giorno, ad una certa Ora, sul Lago si alza la stessa brezza per ricondurre a Riva le barchette a vela e le pecorelle che si fossero eventualmente smarrite.
Natale surreale 2017
E’ questo il Natale? / Scoppiettan parenti sul fuoco / e rossa la neve dal forno / inonda la casa di un caldo profumo di arrosto. / Farina nel cielo: / bei fiocchi giganti / sprigiona la terra per l’aere / spandendo rintocchi argentini. / La gente s’incontra, si scontra / si chiede permesso / poi s’urta, si scusa / prosegue la corsa. / Regalan le merci al super mercato: / tu prendi dei doni, li scarti / li cedi agli amici / a prezzo d’usura. / Un bel pino acceso / in mezzo alla sala / dà fuoco al palazzo. / Accorron pompieri / e inondan l’incendio / di fresco Clicquot. / Un’ostrica, sola, s’aggira sparuta in cucina: / poi, ratta, si tuffa nel biondo vin franco / s’asconde al tuo sguardo / e corre nuotando al suo mare. / Tu resti da solo a pensare / a questo sì strano Natale / a quanto di bene v’è intorno / a quanto di male. / Ma ecco che in mezzo al frastuono / di luci e colori / compare una bella cometa / s’accende una stella / ed ogni altra cosa si spegne: / risplende per tutti, sol quella. / Adesso è Natale!
 Fine di questo LP (Long Post)
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