POLITICA LOCALE, NAZIONALE, MONDIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Dicembre, 2017 @ 4:27 pm

Detto altrimenti: una naturale interconnessione         (post 2954)

“Politica”, un aggettivo sostantivato dal greco antico: teknè politika, la tecnica del governo della polis … Ed allora parliamo di una materia tecnica.

download (1)Ricordate? Per averlo vissuto (i meno giovani) o per avere letto (i più giovani): “Qui non si fa politica, si lavora” (o qualcosa di equivalente)? E anche oggi … ah, la politica … meglio starne lontani … Ecco il guaio: che spesso non si sa di cosa si parla. Infatti il più delle volte ci si riferisce alle trame dei singoli politici (di mestiere) e/o dei partiti, e si perde di vista la portata reale del termine: la tecnica di governo.

FullSizeRender (1)Recentemente un professore universitario durante un convegno sull’Autonomia Speciale del Trentino qui a Trento organizzato da Restart Trentino e condotto da Donatella Conzatti con la partecipazione del Presidente della provincia, Ugo Rossi, ebbe a lamentare che “in ogni settore ci si deve specializzare, nel giornalismo no: i giornalisti sono sempre dei tuttologhi”. Ecco, rispetto a questa affermazione non prendo posizione: piuttosto la utilizzo per i politici, i quali invece – mi auguro – possiedano tutti la necessaria teknè. Ma basta … veniamo al titolo del presente post.

downloadNel suo bel libro “Nel nome dell’umanità” (Il Margine, ottobre 2017), alle pagine 41 e 42 Riccardo Petrella scrive:

“La forza la grandezza dell’umanità da costruire si basano sulle pluralità e sulle differenze che hanno fatto dell’umanità una realtà in continua evoluzione. La sfida dell’umanità è una sfida di senso, di memoria, di orizzonti nuovi, di capacità utopica. E’ una sfida d’infinito e d’identità plurali. L’audacia mondiale non significa solamente soluzioni mondiali, istituzioni e poteri mondiali, programmi mondiali. Altrettanto fondamentali e necessarie sono la promozione e la pratica delle specificità e delle autonomie delle diversità dei vari spazi e luoghi di vita”.

Le ultime due righe in corsivo. Ecco di che voglio parlare per richiamare che anche per i governanti locali occorra una teknè politka, ovvero una capacità tecnica di governare localmente, senza il timore di non fare abbastanza sul piano nazionale et ultra, proprio perché il buon governo locale (e da qui in poi sono parole mie) è il pilone di cemento armato a partire dal quale si costruiscono le successive gettate per la realizzazione del ponte che ci colleghi ad una sponda migliore: il nostro futuro. Questa mia vuol essere una riflessione sulla rivalutazione dei partiti politici locali.

Da parte della politica locale sbilanciarsi troppo verso gli andamenti nazionali (e mondiali) è fare un po’ come quel marito che diceva: “Con mia moglie abbiamo fatto un patto: io decido le cose importanti, lei le questioni minori”. E a chi gli chiedeva di spiegarsi meglio, rispondeva: “Io decido se gli americani hanno fatto bene ad eleggere Trump; se la GB ha sbagliato a uscire dall’UE; se la capitale di Israele deve essere Tel Aviv o Gerusalemme …. Mia moglie decide dove andare in vacanza, quale auto acquistare, in quale scuola iscrivere i figli, se far venire sua mamma ad abitare con noi …”

download

.

Ma … a me cui piace fare le connessioni, i collegamenti, non basta: lasciatemi citare il filosofo Friedrich Nietzsche, quello di “Così parlò Zarathtustra”, quello che a scuola ci dicevano essere il filosofo del “superuomo” e che bastava così e che noi prendevamo la sufficienza. E invece … invece quel tale diceva anche ben altro. Ad esempio, parlando della religione (ma il ragionamento vale anche per la politica. Io comunque cito a memoria, sia pure virgolettando): “Diffidate di chi vi distrae riempendovi la testa dei temi dell’aldilà, di chi vola alto con i suoi ragionamenti,  mentre vi imbroglia sui temi dell’aldiquà“  (Dr. Nietzsche, La prego, mi scusi per l’imprecisione della citazione, ma sa, io sono un semplice blogger … sia comprensivo … ci conto, grazie).

.

.