UNA PREGHIERA LAICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Novembre, 2017 @ 6:38 am

Detto altrimenti: laicità è solo pluralismo         (post 2891)

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In genere … ecco … così … superficialmente … “per “laicità” molto spesso si intende (erroneamente) qualcosa di opposto al “sacro”, “divino”, al “religioso”, per cui dire “io sono laico” viene letto come “io non ho una fede”. E invece no. Laicità è solo pluralismo, nel senso che io ho la mia fede e rispetto quella eventualmente diversa di un altro, purchè – ovviamente – non si traduca in terrorismo o in violazione di altre norme del mio ordinamento civile e/o della mia morale, quali, altro esempio,  la strumentalizzazione o – peggio – la schiavizzazione di esseri umani. Dice … ma la preghiera laica del titolo? Eccola, si tratta di un messaggio “uozap” (ah … ah!) inviatomi da un amico, qui a fianco. Cosa? Non si legge? Be’… allora ve la ritrascrivo qui di seguito:

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Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore / e i cui pastori sono guide cattive. / Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi / i cui saggi sono messi a tacere. / Pietà per la nazione che non alza la propria voce / tranne che per lodare i conquistatori / e acclamare i prepotenti come eroi / e che aspira a comandare il mondo / con la forza e la tortura. / Pietà per la nazione che non conosce / nessun’altra lingua se  non la propria / nessun’altra cultura se non la propria. / Pietà per la nazione il cui fiato è denaro / e che dorme il sonno di quelli / con la pancia troppo piena. / Pietà per la nazione – oh, pietà per gli uomini / che permettono che i propri diritti vengano erosi / e le proprie libertà spazzate via. / Patria mia, lacrime di te / dolce terra di libertà!

imagesVi sembra una esagerazione? No raga, non lo è anche perché – se non altro – è un “metodo di analisi”. Sentite un po’: un tale, Hans Kelsen, filosofo del diritto austriaco, affermava che per verificare la bontà o meno di un ragionamento occorresse spingerlo alle sue estreme conseguenze, salvo poi “rientrare” nella sua dimensione originaria. Ecco, allora, consideriamo la preghiera di cui sopra come una estremizzazione e domandiamoci: nella nostra attuale società “civile” qual è la risposta ad alcune domande che mi permetto di fare a me stesso prima che a voi, lettrici e lettori delle mie sudate carte, domande che butto giù così, a caso, di getto

  • i  leader politici (alcuni? La maggioranza? Tutti? Nessuno?) cono sinceri o bugiardi?
  • Sono esistite e/o esistono nazioni che aspirano a governare il mondo?
  • Esistono nazioni nelle quali si parla solo la propria lingua?
  • Esistono nazioni monoculturali?
  • Esistono nazioni con diritti di serie “A” e diritti di serie “B”?
  • Esistono nazioni con cittadini senza diritti?

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Proviamo riflettere seriamente, ognuno di noi faccia un esame di coscienza e sia onesto innanzi tutto verso se stesso e poi – perchè no? – anche verso gli altri. E … grazie per avere letto questo post serioso   … ne scrivo anche di seriosi, sapete … Ah, dimenticavo: l’esercizio al quale invito va bene anche se al posto di “nazione” scriviamo “sistema politico”, “partito politico”, “associazione”, “famiglia”, etc.. Insomma, qualsiasi altro aggregato umano. Cosa? Un libro da leggere che non sia quello sopra del Kelsen? Avete ragione, quello il libro è un bel mattone, con tutto il rispetto, s’intende, (e poi .. in inglese?!). Ed allora eccone uno little but great, piccolo ma grande, importante, qui a fianco. Lo trovate in internet al prezzo da 5 a 12 euro a secondo dell’edizione. Pochi euro per 111 paginette (formato A3 scritte in arial 12): euro spesi bene, molto bene ve lo assicuro.

Chi era che diceva  “Se ho pochi soldi prima compero libri. Se mi avanza qualcosa, cibo”?

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