CONFINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Ottobre, 2017 @ 5:37 amDetto altrimenti: con la “o†finale, non con la “eâ€Â (post 2879)
Con la “e†sarebbe confine, limes in latino, limite, frontiera (v. post “Al confine, al confine†e â€Maso Limaròâ€) e invece quella “o†… quella “o†finale cambia tutto. Nei post precedenti avrete notato che spesso ho citato Carlo Levi, confinato per tre anni dal regime fascista da Torino a Aliano per “motivi politici†(sic) e amnistiato dopo solo un anno per celebrare con questa gesto di magnanimità la “conquista†dell’Etiopia. Confino. Così Carlo Levi non avrebbe più “comunicato†le sue idee dannose per il regime. Ecco … la comunicazione, importantissimo mezzo di diffusione delle idee, di raccolta di consensi, di diffusione della cultura e della dis-cultura, di “arma†di offesa (dell’aggredito) e di difesa (dall’aggressore). Ma … chi la impugna oggi, quest’arma?
La foto sopra … l’ho scattata quest’estate … mi aveva colpito la “fuga” dei tetti, quasi a rappresentare la fuga ideale dalla prigione, fuga avvenuta solo dopo con la pubblicazione del libro “Cristo si è fermato ad Eboli” … solo dopo, dicevo, ma fuga dilagante, inarrestabile, vittoriosa oltre ogni costrizione,  che ha diffuso nel mondo un significato di fiducia: nella vita è necessario non demordere mai!
Dice … la comunicazione … decine di convegni, di corsi universitari, di studi filosofici, trattati a non finire .. e tu, povero “untorello†della tastiera, semplice blogger, quale pretesa avresti? Dico: nessuna … o quasi, se non quella di riflettere sulla “sottrazione della comunicazione†a cominciare da quel “Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire†di manzoniana memoria: isolare l’individuo per poi colpirlo molto quasi sempre impunemente con un fendente micidiale: l’oblio .
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Interrompiamo le trasmissioni per darvi una notizia dell’ultim’ora: poco fa, alle ore 11,00 del 28 ottobre 2017, è nata la mia seconda nipotina, la bellissima bolognesina Bianca. Benvenuta, Bianca! Congratulazioni a mio figlio Edoardo e alla sua Sara (“Sara grandeâ€)! E grazie per avermi fatto bi-nonno, dopo la splendida trentina Sara (“Sara piccolaâ€) di mamma Valentina e papà Daniele!
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… nel senso di cancellare il passato e/o il passaggio della persona (damnatio memoriae, dicevano i latini) e di escluderne l’apparizione sui media. Fra i tanti, cito un caso di damnatio, quello di un tale chiamato a risolvere una grave crisi finanziaria di un gruppo di SpA. Il suo GC-Gran Capo gli aveva detto: se ci riesce lei, le dico bravo. Lui ci riuscì, andò da quel GC per vedere se arrivava quel “bravo†e si sentì dire: “Ma si rende conto lei che i suoi successi sono la testimonianza dei miei precedenti insuccessi? Quella è la porta.†(Dice il saggio: “La riconoscenza è la speranza di ottenere nuovi favori”). Quel GC fece cancellare il nome del suo direttore dal libretto annuale di bilancio. Questa è la damnatio individuale, un confino individuale.
Per inciso: l’espressione “quel gran c …” non significa ovunque “quel gran capo”. A Roma e in Sicilia infatti, tanto per citare due casi, quell’espressione significherebbe tutt’altra cosa .. almeno così mi dicono.
Ma c’è anche una damnatio-confino collettiva, molto diffusa: quella a danno di tutti coloro che non la pensano politicamente come te, attuabile se tu hai la stampa dalla tua. Ed allora … qualsiasi cosa tu faccia, in prima pagina. Gli altri in nessuna. Della serie: purchè si parli (di me), purchè non si parli (di loro). Confino. Del resto si dice ben così “Quella notizia è stata confinata in ultima pagina …” O no?
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