GIRETTO D’ITALIA 2017
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Settembre, 2017 @ 6:36 pmDetto altrimenti : Settimana Europea della Mobilità Sostenibile        (post 2836)
(Questo è un post a quattro mani: oltre alle mie, soprattutto quelle di Manuela Demattè, per decenni a capo dell’associazionismo trentino a pedali)
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“Se i pedoni si ignorano, se gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si aiutano e si uniscono” (Jacques Goddet, 1905-2000, giornalista francese, direttore de L’Auto, dell’Unione dei giornalisti francesi nonché storico direttore e patron del Tour de France.)
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Oggi, mobilità in bicicletta. Nell’ambito della Settimana di cui sopra, la FIAB – Federazione Italiana Amici della bicicletta, presieduta da Guglielmo Duman, si è resa disponibile per il Comune di Trento (come ogni anno, del resto) a contare quante persone si recano al lavoro in bicicletta una mattina, dalle 07,30 alle 09,30, attraverso alcuni prestabiliti “varchi†ciclopedonali . La stessa cosa fanno anche molti altri Comuni Italiani ed alla fine si redige una classifica “ponderataâ€, per categoria di città (grandi, medie, piccole) in modo da tener conto – in una certa misura – del rapporto numerico fra popolazione e ciclisti dalla stessa “espressi”.
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Ore 07,15 insieme a Manuela e Laura sono in postazione al varco Corso III Novembre angolo e semaforo Via Malfatti: tutti e tre bardati con pettorale e bandiere FIAB. Temperatura, 8 – 10 gradi, un po’ freddino per chi deve stare fermo … ma vabbè, siamo giovani (Laura e Manuela) e forti (anch’io). La nostra postazione è subito prima di un semaforo. Iniziamo la conta. Molti ciclisti si fermano al rosso; altri no e lo “bruciano†di volata “tanto le auto che lo impegnano sono poche …â€. Ironia della sorte: una ciclista che stava attraversando con il verde ha rischiato di essere travolta da un’auto. Altra nota: la pista è “ciclopedonaleâ€, molti ciclisti la percorrono con prudenza, altri no. I pedoni? Anche loro di due categorie: quelli che cercano di condividerne l’uso con i ciclisti. Altri no. Ai ciclisti fermi in attesa del “verde†spieghiamo la nostra funzione e regaliamo una bottiglietta di succo ACE (negli anni precedenti: biscotti, buoni caffè, etc.). Molti conoscono l’iniziativa. Molti sorridono e ringraziano. Altri ringraziano.
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Dice … ma come fate a riconoscere chi sta andando al lavoro da chi pedala per diletto? Risposta: a quell’ora e con quel freddo è semplice: tutti quelli in bici stanno andando al lavoro. Gli altri stanno … al caldo. I passaggi: da noi 465, al 99% verso il centro; varco Via Endrici, 329 verso il centro; varco Via Vannetti, 249 verso il centro, 261 verso nord. Alla fine del turno noi tre a bere una cioccolata calda e poi chi a casa e chi (io) in bici per scaldarsi: verso Trento nord e con un bel dietrofront al bicigrill di Nomi passando all’andata (tanto per cambiare) per i due tratti inusuali:  il primo, destra Adige asfaltata, dal super ponte super ciclabile (!? Forse un po’ troppo super …) all’altezza del Muse fino al Ponte di Ravina; il secondo, quasi interamente sterrato, destra Adige dall’altezza  casello A22 Trento Sud fino  all’altezza del ponte ciclabile 2,5 km prima del bicigrill di Nomi. In totale 40 km a 25-30 kmh all’andata (forte vento in poppa!) e a 20 kmh al ritorno, di bolina (forte controvento). A casa: spaghettata al ragù!
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Qui a fianco: Autunno “giallo Fiab” (per il forte vento ho dovuto “ammainare” la bandiera Fiab e portarla arrotolata lungo la canna della bici).
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Sul “Giretto d’Italia” 2017
2012: quando Trento vinse
Good Bike & good Fiab Everybody and … joint us! Unisciti a no, iscriviti alla Fiab!
P.S.: a dire il vero,  la prima “mobilità sostenibile†che mi viene in mente è quella delle idee, che devono poter essere espresse e circolare liberamente senza censura alcuna; delle persone, che devono essere libere di cercare una collocazione che consenta la propria sopravvivenza e crescita; delle risorse del pianeta, che devono poter essere “raggiunte†da chi ne ha bisogno. Ma questa è un’altra storia.
Aggiornamento (fonte: Monika Giacomozzi, Fiab Trento):
Piacenza è in testa al settimo Giretto d’Italia, il campionato 2017 della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility e con la preziosa partecipazione di Cnh Industrial. Seguono, per numero assoluto di ciclisti, Ravenna, Padova, Reggio Emilia, Bolzano, Ferrara, Trento e Torino. Sono 27 le città che hanno aderito a questa iniziativa di promozione della bicicletta come mezzo privilegiato per andare al lavoro o a scuola. Oltre a quelle già citate, si sono attrezzate Fano, Pesaro, Modena, Pavia, Cuneo, Novara, Carpi, Udine, Bologna, Napoli, Jesi, Genova, Vittorio Veneto, Lecce, Carmagnola, Brescia, Ivrea, Vercelli, Palermo. Il conteggio dei ciclisti è avvenuto tramite appositi check-point allestiti giovedì 21 settembre o venerdì 22 a seconda dei centri urbani, tra le 7.30 e le 9.30 del mattino, in zone scelte dagli organizzatori e nelle immediate vicinanze delle aziende pubbliche e private, delle scuole e università che partecipavano. In totale, sono passati dai varchi 37.615 lavoratori o studenti che hanno utilizzato la bici per i loro spostamenti casa-lavoro o scuola-casa.
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