PROVA MOTORI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Agosto, 2017 @ 4:08 pmDetto altrimenti: … in E-bike!        (post 2815)
Prima di partire per ferie non espressamente ciclistica (1), mi sono concesso una pedalata tanto per vedere l’autonomia dei miei due motori: 1) le gambe; 2) il motore elettrico della bici!
- Ciclista: io, 73 anni, 78 kg (5 di troppo), 2700 km sino a qui nella stagione, di cui 700 con E-bike
- Bicicletta: Mtb
- Pneumatici da fuori strada
- Percorso: interamente asfaltato
- Motore: Bosch 400 Watt
- Batteria: 11AH
- Consumo elettrico: 98%
- Km. percorsi: 71,51
- Dislivelli totali in salita: 1100 m
- V max: 51,1 kmh
- V media: 14,9
- T: 4h 48’
- Soste: una al bar; due per due foto
- Alimentazione: una barretta, un tè, un litro e mezzo di acqua e sali
Oggi, martedì 22 agosto 2017, parto da Riva del Garda (h 08,15) e attacco subito la salita del Passo del Ballino sulla SP 37 (via Pranzo): 15 km per 700 metri di dislivello complessivi. Prima foto: salendo, ad un certo punto puoi immetterti su una ciclabile parallela alla strada. Attenzione: l’innesto non è assistito da alcuna segnaletica orizzontale! Raggiunto il Passo, indosso una ventina e scendo di volata sulla ex SS 421 sul versante opposto (sosta al bar dell’Hotel la Pineta), supero Fiavè (669 m) e raggiungo quota 600 m. Inizio quindi a salire sulla SP5 verso Cavrasto (732 m) e proseguo sulla SP 222 per altri 6 km fino al Passo del Duron (1004 m). Fino a qui ho utilizzato soprattutto la modalità tour e qualche volta la eco. Consumo complessivo, 75%. Inizio la discesa e il consumo sale all’80% (una sola “tacca†residua†su cinque), per cui disinserisco il motore e procedo a sola forza di pedali.
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Il programma iniziale prevedeva la mia discesa sul versante opposto fino a Tione, quindi – per evitare le gallerie della ex SS 237 fra Tione e Ponte Arche – la risalita da Tione sulla SP 34 a Ragoli – Stenico per ricongiungermi alla ex SS 237 subito dopo Villa Banale, in direzione Sarche-Riva del Garda, per un totale di 85 km. La scarsità di corrente elettrica mi ha suggerito di ridiscendere il Duron dallo stesso versante e raggiungere direttamente Ponte Arche per la SP 5. A quel punto avrei voluto avere una delle mie bici non elettriche non avrei esitato a finire il giro: ma a quel punto senza la E-bike io non ci sarei arrivato. Infatti spingere una E-bike (25 kg) anche a 20 kmh in pianura senza vento contrario mi riesce facile ma in salita o con il vento contro, quei 15 kg in più contano e non poco.
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Qui ho utilizzato un poco di aiuto elettrico per raggiungere il tratto di ciclabile che costeggia la strada ex SS 237. Attenzione, seconda foto: l’immissione su questo tratto di ciclabile non è assistita da alcuna segnaletica orizzontale! Nella foto, l’accesso alla pista è là , in corrispondenza del divieto di transito per tutti, ciclisti compresi,  così se ci scappa il morto … noi ve lo avevamo detto! Una vera “talianada”!
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Nelle due foto sopra, la diversità sta nei due cartelli stradali: uno di “Pista cilopedonale”; l’altro di pista (si scoprirà entrandovi, che è anch’essa ciclopedonale) alla quale è tuttavia vietato accedere in questa direzione, anche se poi, entrando, sull’asfalto sono segnate le due direzioni. Le accomuna la mancanza di strisce ciclopedonali di attraversamento.
Ripresa la ex SS 237 (innesto pericoloso!) dopo due km mi immetto (finalmente!) sulla splendida ciclabile del Maso Limarò (attenzione: nonostante la segnaletica, il Maso è chiuso!) e in volata, dopo altri 2,5 km di tornanti sulla stessa 237, raggiungo Sarche (sono a 25 km da Riva). Indi ciclabile: Sarche-Pietra Murata; ex SS 45 bis: Pietra Murata-Centrale Fies; Ciclabile: Centrale Fies-Dro-Ceniga Ponte Romano; semi ciclabile: Ponte Romano-Arco; ex SP 45 bis: Arco-Riva del Garda (la scelta del percorso da Pietra Murata a Riva vi sarà sembrata un po’ arzigogolata, ma è stata la più veloce, dovendo io rientrare a Riva del Garda per pranzo alle 13,30 dove poi sono arrivato alle 13.40.
Il tratto più faticoso? Le salite, direte voi! E invece no. La maggiore fatica l’ho provata nei 25 km da Sarche a Riva del Garda, con una bici da 25 kg, pneumatici da fuori strada su asfalto, nessuna assistenza elettrica e soprattutto un forte vento contrario (la famosa Ora del Garda!).
Morale: la E-bike mi consente di continuare a fare non dico le scalate d’una volta ma almeno qualche bella salita; oppure giri di oltre 120 km (purchè senza “salitacceâ€), pedalate che l’età e la salute non più perfetta (bronchitina cronica, % SpO2 = 92-95) non mi consentirebbero più di regalarmi.
Grazie, E bike!
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(1) Destinazione Metaponto, Macerata e dintorni, vacanza culturale non molto ciclistica ma un poco sì … perché la mia mountain bike Wilier non elettrica me la porto: hai visto mai …?
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P.S.: tant’è … oggi … 24 agosto … il giorno prima della partenza per il Sud … ho guardato la mia Willy (Wilier, fabbrica triestina: WILIER = W l’Italia Libera e Redenta. lo sapevate?) … l’ho vista un po’ triste … voleva uscire … ed allora detto fatto: una cinquantina di km: Riva del Garda-Torbole-Arco-Ceniga-Drò-Lago di Cavedine e ritorno, con sosta in spiaggia per una rinfrescatina. Splendida la salita dopo Drò: nessuno sulla pista, il sole sui monti, il fruscio delle foglie del bosco e delle acque del Sarca.
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Una foto all’una ormai matura …
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… ed una alla testimonianza dell’ultima tempesta di vento
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Good Wilier everybody!
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