ANCORA IN BICICLETTA: PESCHIERA-MANTOVA E RITORNO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Maggio, 2012 @ 7:45 amDetto altrimenti: avrei dovuto andarci con gli amici di UISP fra qualche giorno, ma non avrei potuto per rimpegni di famiglia (il compleanno di mio figlio Edoardo), e così ho anticipato la gita.
Insieme all’amico Edoardo Pellegrini di Cavareno, Val di Non. 24 maggio (2012) … 24 maggio … “tacere bisognava andare avanti …†infatti si parte alle 09.00 in mountain bike da Peschiera (… siede Peschiera, bello e forte arnese, a fronteggiar Bresciani e Bergamaschi …), lungo il Mincio (… e come l’acqua a correr mette co’, non più Benaco ma Mencio si chiama, sino a Governol dove cade in Po). Così cita i luoghi Dante Alighieri nella sua Commedia. Attenzione: l’unico parcheggio gratuito nei giorni feriali si trova poco fuori del casello autostradale, sulla destra, di fronte al ristorante galleggiante “La Barcacciaâ€. Nei week end sono €0,50 all’ora. In città le tariffe della sosta sono molto più elevate. Queste notizie però in Dante non le trovate!
La sinistra (orografica) del Mincio, nel primo tratto (circa 4 km) sino alle chiuse che regolano il livello del lago di Garda e che consentono il passaggio fra le due rive, è sterrata. Per accedervi dovete infilarvi sotto una sbarra. Se invece volete l’asfalto, alla partenza dovete “circumnavigare†la fortezza in senso antiorario e quindi, percorrendo lungo un sentierino sterrato, vi immetterete sulla destra Mincio, asfaltata. Al ritorno, proveniendo dalla destra Mincio, la circumnavigazione è in senso orario.  Il percorso è quasi interamente asfaltato, in leggera discesa (ma se non pedalate non si va avanti). Le indicazioni sarebbero un pochino migliorabili. Poca acqua durante il percorso: portatevene molta. Alcuni scorci sono molto belli. In particolare addentratevi in Valeggio sul Mincio, dove fra le piccole rapide del fiume si “annidiano†invitanti ristorantini: peccato che si debba pedalare! E poi, lì vicino, il Parco Sigurtà … ma questa è un’altra storia. Non andate su questa ciclabile in piena estate: soffrireste troppo caldo!
E poi, mamma cigno che immerge il lungo collo sul fondale per trarne alghe tenere che poi offre al suo piccolo che le gironzola intorno! Animali …un complimento per molti umani … Certo che noi Trentini, abituati all’aria fine delle nostre ciclabili quasi in quota, avvertiamo la diversità dell’aria, un po’ più “pesanteâ€, nella quale si mescolano, soprattutto nella prima parte del percorso, profumi della natura e odori della città .  Molto accogliente il bicigrill Chiosco dei Mulini , “info-risto-point†nei pressi di Volta Mantovana (0039 335 1220087, info@chioscodeimulini.it, www.chioscodeimulini.it, 45°18’40,75’’ N, 10°42’7,06’’E).
Dopo poco meno di 50 km, dietro una curva, appare il primo lago di Mantova. A me, genovese nato e cresciuto, ha fatto molta impressione: un piccolo mare là dove non te lo saresti aspettato, una piacevole sorpresa ma allo stesso tempo con un sottofondo di angoscia, per la consapevolezza che quel mare è … prigioniero della terra! Comunque un vero arricchimento del percorso.
Secondo lago. Bellissimo. Alcuni aironi si lasciano avvicinare. Incrociamo scolaresche (vedi post precedente). Andiamo in centro città . E’ giorno di mercato, biciclette alla mano. Molte foto. Constatiamo che il castello, il palazzo dei Gonzaga e molti altri monumenti ed edifici storici meriterebbero maggiore manutenzione, ma evidentemente le finanze sono quelle che sono. Tuttavia Edoardo ed io facciamo una riflessione: ecco le nostre industrie, sono le opere d’arte di cui il Paese è ricchissimo: meriterebbero maggiori investimenti dedicati.
Pranzo al “Ristorante Panchinaâ€, e quindi si torna. Giunti all’ultimo lago, prima di lasciare l’acqua, una scena dolcissima. Da lontano si avvicina una signora che sparge a piene mani pane secco per i molti volatili, i quali, tutti, si affrettano ai suoi piedi. Tutti tranne una coppia di germani reali. Lei ha una zampetta ferita e fatica a muoversi. Lui le sta vicino, e pur potendo muoversi liberamente, non va a godere della manna profusa dalla quella signora. Mi avvicino, getto alla coppia alcuni pezzettini di pane. Cadono un po’ troppo distanti da lei. Lui li prende e li porta alla sua compagna. E questi sono animali. Ora, ditemi voi come si fa a definire “animali†gli attentatori di Brindisi?
Sulla via del ritorno, una flottiglia di cigni ed un rapido temporale. Poi di nuovo un timido sole ci accompagna alla macchina. Compresi i trasferimenti urbani in Trento ho percorso 103 km, e la mia “parte lesa†(posteriore) si lamenta un po’ … forse cambierò il sellino con uno meno offensivo …