Trento, la prima città per qualità della vita … (e per vocazione europea, aggiungo io!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2012 @ 7:09 am

Di Trento così dice uno studio del quotidiano Italia Oggi di pochi giorni fa. E subito dopo, altri, a ruota (L’Adige, 8 gennaio 2012) riportano una dichiarazione di terzi: “La vostra Autonomia è un privilegio”.

Detto altrimenti?  Vediamo un po’ se anche questa volta  riesco a dirlo altrimenti … innanzi tutto riferendomi al Tentino e non solo a Trento

Eraclito

Panta rei, tutto scorre diceva quell’uno. Tutto si evolve, e quindi, se ti fermi vieni raggiunto e poi resti indietro. Vabbè, lo sappiamo, sono le solite banalità … direte voi. Ok, d’accordo, ma vediamo se riusciamo ad andare un po’ più a fondo sul da farsi. La nostra qualità della vita è la nostra Autonomia, la quale  è innanzi tutto un ottimo  esempio di sintesi delle diversità. Infatti la nostra Autonomia – fra l’altro – sta consentendo la realizzazione di una Piccola Europa, l’Euregio del Tirolo, la Regione Europea delle diversità che convivono e si sviluppano insieme. Pensate un po’ se tutta l’Europa fosse l’Europa delle tante Euregio, che non sono negazione degli Stati nazionali, ma loro applicazione locale, e quindi vero collante fra i diversi Stati nazionali. Gli egoismi nazionali sarebbero fortemente stemperati e l’Europa ne uscirebbe molto rafforzata.  Mi colpisce molto e mi da fiducia nel futuro – fra gli altri – un “piccolo” fatto: ‘incontrare, mentre passeggio per Trento, gruppetti di studenti universitari di lingua tedesca  che ovviamente frequentano il nostro Ateneo. Si comincia da qui. L’Europa delle Regioni è un’Europa rafforzata, non indebolita. Questo è il contributo  che la nostra Autonomia sta fornendo per un’Europa più forte. Altro che contestarla! E’ di questi giorni il richiamo ed il ricorso del Presidente Monti che mi piace sintetizzare con l’espresione “all’Europa, per l’Europa , dall’Europa, in Europa”. Come Italiani, ciò ci inorgoglisce: infatti, se fino ad ieri noi Italiani venivamo considerato gli scolaretti indisciplinati della Scuola Elementare Europea,  da poco tempo il Professore (e lo  scrivo senza aluna ironia) da una “Cattedra Universitaria Europeista”,  ha ridimensionato il rapporto fra “noi” e “loro” ed il rapporto di “tutti” con l’Europa. Ed allora, coerentemente, Presidente Monti, difenda ed esalti il  nostro “essere Europei”, il nostro sentirci a casa nostra anche quando usciamo dalla nostra casa, sia essa regionale che statale. In altre parole: difenda ed esalti la nostra Autonomia.

Questa è la consapevolezza che ci deve animare nel credere e vivere la nostra Terra  e la nostra Autonomia, quale contributo ad un’Europa sempre più forte. Panta rei … e che questo flusso di crescita europeista  non sia interrotto …