ALITALIA AFFAIR
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Aprile, 2017 @ 1:03 pmDetto altrimenti: sono anni ed anni che il problema esiste ….  (post 2706)
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Sulla mia barchetta a vela da regata, un FUN di nome Whisper e numero velico ITA 526, sette metri lft; dislocamento (=peso) 1 ton; stazza 2,8 ton; non abilitata (dalla legge italiana) a spingersi oltre le sei miglia dalla costa (oggi 12?), anni fa (il mio reato è prescritto, sia ben chiaro!), per ben sei volte traversai a vela, anche di notte ed anche in solitaria, dalla Toscana a Palau e viceversa. Di notte, fissato il timone con una scottina, pila frontale sulla testa, la carta nautica fissata con elastici al portellone del tambuccio (= entrata della barca), portellone a sua volta appoggiato sulle mie ginocchia; scarta nautica, squadrette, matita, orologio, bussola e compasso alla mano, calcolavo la mia posizione e la rotta percorsa e da percorrere, dati che poi verificavo con un GPS di prima generazione (fidarsi delle apparecchiature va bene , “ma però†controllarle alla vecia è meglio!). Ho corretto la rotta decine di volte … un po’ più a nord, un po’ più a sud … Al sorgere del sole mi sono trovato esattamente davanti all’entrata del porto di Campoloro (Corsica), mia prima tappa prevista dopo la traversata.
Alitalia … emergenza? Ma negli anni, anno dopo anno, per anni … c’è stata una uguale continua, attenzione? C’ è stato questo correggere via via la rotta?
Dice … ma … e se Alitalia fosse stata sorpresa da una improvvisa crisi del mercato? E se la tua barchetta fosse stata sorpresa da una improvvisa tempesta? La mia barchetta? Eh no, raga … io ero abbonato a Meteo Mursia Portofino e venivo aggiornato via telefono minuto per minuto sull’evolversi del tempo! Una volta mi hanno preannunciato il Mistral (vento oltre i 40 nodi). Io ero sulla via del ritorno, navigavo verso nord, nelle Bocche di Bonifacio. Mi sono fatto trovare preparato: la cerata indossata, le vele ridotte, la pipì fatta (ci vuole anche quello!), un fruttino di marmellata mangiato. Dopo due ore e mezzo di navigazione molto dura ma sicura, mi sono ormeggiato nel porto di Portovecchio, dove ho atteso due giorni la fine del Mistral.
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