NAUFRAGI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Aprile, 2017 @ 6:18 amDetto altrimenti: a ridosso del porto …  (post 2701)
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Una tragedia già vista, almeno da me, sia pure in scala diversa e contro un altro molo, la diga foranea di Genova: 9 aprile 1970, dopo l’ufficio passavo in Vespa (una Rally 180) alla Foce (del Bisagno) a Genova. Avevo il parabrezza montato e a causa del forte vento facevo fatica a “tenere la rottaâ€. Ma … cosa succede là , in mare? Una nave contro la diga foranea! Avrei saputo che si trattava della London Valour (v. post “Naufragi e non†del 14 febbraio 2012). Ancorata in baia, aspettava il turno per entrare in “officina†(il cantiere navale), trainata dai rimorchiatori. Per guadagnare tempo, avevano iniziato a smontare parti del motore, quand’ecco arriva la libecciata: l’ancora non tiene, i motori non possono essere azionati e la nave finisce sugli scogli della diga. Molte le vittime.
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In questi giorni una barca a vela (sembra si tratti di un “Bavaria†di 15 metri, barca solida, pesante, robusta) che sta cercando di entrare nel porto di Rimini per ripararsi dalla tempesta, finisce sugli scogli: quattro vittime. Come può essere successo? Probabilmente avevano ammainato le vele e procedevano a motore, un motore che non è stato sufficientemente potente a vincere la forza delle onde frangenti. Oppure un motore che per un qualche motivo si è “fermatoâ€.
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La tempesta di vento poi, improvvisa? Sicuramente segnalata da Meteomar, vento da nord, 50 nodi al minimo (90 kmh). L’entrata del porto è protetta dai venti di scirocco. Per ripararla dai venti da nord, è stato realizzato un “pennelloâ€, un molo di rocce e cemento che la protegge per circa 200 metri e che deve esser aggirato per potere entrare nel “canale†di accesso che ha una direzione grosso modo nord-sud. La barca si è incagliata contro questo molo, non riuscendo a scapolarlo. Le ondate e il vento hanno fatto il resto: quattro le vittime.
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Un altro naufragio, anzi, un post-naufragio: navigavo a vela con il mio Fun “Whisper” (7 metri da regata, 1000 kg di dislocamento, motore fuoribordo da 4 CV) dalla Toscana a Palau (qui a fianco: il mio Whisper in regata a Riva del Garda).
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All’altezza della baia di Pinarella (Corsica) emerge dal mare una piramide di scogli. A ridosso di essa, dall’acqua, ho visto emergere, perfettamente paralleli, due alberi in legno di un veliero affondato evidentemente con mare calmo, altrimenti le onde lo avrebbero sbriciolato e i suoi alberi non sarebbero emersi, tanto meno perfettamente paralleli. Che dire? probabilmente avevano impostato il timone automatico e il sistema di guida non ha potuto tener conto di quell’ostacolo contro il quale il veliero ha naufragato (la foto è dell’anno successivo: infatti al momento non avevo con me la macchina fotografica).
Che dire? In mare occorre conoscenza, attenzione, abilità , prudenza e anche fortuna!
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