ITAS? TASI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Aprile, 2017 @ 4:31 pm

Detto altrimenti: Venerdì di … passione: lo scandalo ITAS. Il direttore generale (“lui”) ne usava uti princeps, come se fosse cosa sua (post 2698)

Adesso non è il tempo di parole vuote quali “occorre ristabilire la fiducia nelle istituzioni”, “vicenda inquietante che allarma la comunità”, etc.. Adesso è il tempo di un’analisi seria delle responsabilità, qui elencate in ordine di “apparizione”:

  • imagesLui, chi lo ha scelto? Gilberto Govi nella commedia “Colpi di timone”  afferma: “Se il timoniere fa una manovra sbagliata perché ha un occhio pollino (malato), la colpa è del comandante: vuol dire che non doveva imbarcare un timoniere con l’occhio pollino”.
  • Chi ha organizzato un sistema di gestione e controllo che ha permesso a lui anni e anni di furti?
  • Chi, in sede di revisione e approvazione dei bilanci per anni non si è accorto di nulla di quanto lui stava facendo?
  • Infine lui, cui non bastava uno stipendio di 450.000 euro lordi l’anno, oltre il premio di rendimento, auto di servizio e “retention instruments” vari, chi altri “beneficiava”?
  • Lui, in quali CDA sedeva? Se tanto mi dà tanto, vale la pena di esaminarne il comportamento anche in quelle sedi.

Ora, sia chiaro … non mi illudo che sia possibile risalire a tutti i beneficiati di regalie fuori misura  ma almeno – a fianco della società che probabilmente si costituirà parte civile contro il suo stesso amministratore – vedrei bene una class action dei piccoli azionisti (in Itas ogni assicurato è automanticamente azionista) ed una della Provincia per il danno di immagine, esperita anche contro chi si è macchiato di culpa in vigilando.

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