RESTART, AUTONOMIA!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Marzo, 2017 @ 6:20 amDetto altrimenti: politica, amministrativa, di pensiero  (Post 2683)
E invece occorre far “ripartire†(to restart) il cervello e la coscienza, altrimenti è la morte dell’Autonomia. A cominciare da quella del pensiero.
The rest are details … (Einstein)
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Autonomia politica, ad esempio, quella che vuole la Scozia dalla GB, anche per non essere coinvolta nella Brexit (io le faccio i migliori, sinceri auguri: forza Scotland!)
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Autonomia Amministrativa: Maria Teresa d’Austria sposa il Duca di Lorena; cede quel Ducato alla Francia; ricompensa il marito con il Gran Ducato di Toscana, al quale concede l’autonomia amministrativa rispetto a Vienna (i Lorena se ne servirono – fra l’altro – per bonificare la Maremma Grossetana). Dopo la seconda guerra mondiale arrivò la nostra autonomia, quella delle Regioni a Statuto Speciale.
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Autonomia di pensiero. Viviamo di corsa. Troppo. Non c’è più il tempo per pensare con calma. Le opinioni divergenti dalla nostra non vengono prese in considerazione: ci limitiamo ad odiarle, a combatterle. Un atteggiamento di pensiero “autonomo†viene considerato come una forma di pazzia, se proprio va bene, di incoscienza. L’importante è “stare in un gruppoâ€. Questa mancanza di “autonomia†conduce all’ inerzia, alla mancanza di iniziativa: disimpariamo ad agire, agiamo solo come reazione alle provocazioni esterne.
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Nella politica poi … siamo vittime delle grandi affermazioni, di imperativi categorici (“io Guru, io la Mente … io il Garante … o con Me o contro di Me … io Volo Altoâ€), di una ammaliante magnieloquenza, di atteggiamenti pomposi che ci allontanano dal valutare come si configura il rapporto fra noi stessi e ciò che ci circonda, il rapporto con le “piccole cose†d’ogni giorno. Nella vita di tutti i giorni … già qui non siamo “autonomi”. Infatti, indotti come siamo a ragionare solo sui “grandi temiâ€, non riflettiamo sulle modifiche eventualmente necessarie delle questioni concrete del vivere ogni giorno: il rispetto del nostro voto politico, quello delle regole, la necessità di nuove regole, il linguaggio, la comunicazione, gli affetti, il vestirci, il nostro rapporto con il lavoro, in famiglia, con l’altro sesso … ragion per cui viviamo secondo i meccanismi di una superficiale abitudine che riporta una facile vittoria su chi non riflette abbastanza e soprattutto sui giovani.
Da quanto sopra discende che molti (le vittime dell’inerzia) traggono poco dal molto e pochi (i maghi alla rovescia) traggono molto dal poco. Questi “pochi†sono le oligarchie del pensiero politico e della politica, le quali tendono ad essere anche oligarchie del denaro (e quindi del potere). “Maghi alla rovescia†li definisce Nietzsche, i quali “invece di creare il mondo dal nulla, trasformano il mondo in nullaâ€. Il “nulla del mondo†è per questo filosofo innanzi tutto il “nulla del singoloâ€, il quale invece deve reagire, deve “ripartire”, deve ricominciare a pensare autonomamente, deve acquisire la propria personalità non scegliendola fra i modelli che quei pochi (i maghi alla rovescia di cui sopra) gli propongono quali necessari obblighi di adattamento a questo o a quel modello, bensì modellando il suo unico ed inimitabile io. Anche politico.
Questo, tuttavia, è un percorso faticoso e troppo spesso l’individuo, già preda del bombardamento (politico) di cui sopra, “soccombe alla pigrizia o alla codardìaâ€, rinuncia a mettere in discussione scale di valori, modelli di vita (e politici) e si nasconde dietro un ruolo sociale (soprattutto se ben retribuito!): l’obbedienza incondizionata ad un “capo†(ad esempio politico) è molto più comoda, meno impegnativa e meno faticosa di una “obbedienza con riserveâ€, così come è più facile “astenersi del tutto da un piacere piuttosto che moderarsiâ€.
E invece occorre far “ripartire†(to restart) il cervello e la coscienza, altrimenti è la morte dell’Autonomia. A cominciare da quella del pensiero.
The rest are details … (Einstein)
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