RESTART… RIPARTI, TONALE!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Marzo, 2017 @ 6:10 pm
Detto altrimenti: un storia che inizia da lontano … (post 2672)
CAROSELLO TONALE? NON PIU’ . .. BENSI’
 “SKI & BIKE CAROSELLI TONALE”:
1) PONTE DI LEGNO SKI; 2) PRESENA SKI ; 3) BLEIS-CIMA TONALE SKI ; 4) DUE VALLIÂ MTB!
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“A sciae, nonno, a sciae!†chiede a “gran†voce al nonno, lui, Iosef,  che ha solo due anni. E Giuseppe Panizza, il nonno, già maestro di sci, preparatore sportivo internazionale, presidente di società impiantistiche, oggi albergatore e consulente di importanti stazioni sciistiche: “Riccardo abbi pazienza, un’ora e tornoâ€. Lo prende in braccio e lo porta  (in braccio!) a “sciaeâ€
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Oggi eravamo appena rientrati da due sciate esplorative, “di lavoro”: una dal Bleis – Tonale a Temù ed una dal ghiacciaio Presena al Tonale. Lui “andava pianoâ€, io …. io ce la mettevo tutta per stargli dietro (!). Le piste? Quelle al sole, buone fino ad una cert’ora, soprattutto perché sono state battute bene, e cioè presto, nel primo fine pomeriggio, quando la neve è ancora bagnata e “si saldaâ€. Quelle esposte a nord, ancora ottime. Le quote? Dai 3000 m del Presena ai 1121 m di Temù e dai 2700 m di Cima Tonale ai 1800 m del Passo. Se può bastare …
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Tonale … mon amour. Infatti 30 anni fa, per conto della capogruppo ISA di cui ero direttore, costituii la Carosello Tonale SpA all’interno di un piano di riorganizzazione (riunificazione) e rilancio delle società trentine del Passo e del sovrastante ghiacciaio Presena, di cui ero presidente. Da quel giorno, 30 aprile 1987, Giuseppe Panizza e dopo di lui anche tanti altri, di strada ne hanno fatta tanta ancora … veramente molta! E oggi? Oggi occorre intervenire nuovamente e non più a livello delle società impiantistiche trentine, ma coinvolgendo tutte le società , “anche†quelle lombarde di Ponte di Legno. Infatti il turismo e il clima si evolvono, idem la concorrenza e non è concesso “stare fermiâ€. Ed ecco che occorre ancora una volta  “riunificare”: e questa volta tutte  le diverse società – trentine e lombarde – in una unica SpA. Da ciò discenderà una politica unica, coordinata, funzionale, economica degli investimenti, della gestione, dei dividendi azionari. Se a suo tempo la razionalizzazione delle spa trentine ha “salvato” il Passo, perché mai oggi non lo si dovrebbe rilanciare la località grazie ad una riunificazione bi-regionale? Praticamente un “Interreg”!
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Sino ad oggi non è stato così. Investimenti “paralleli†che si fanno una inutile concorrenza; impianti che rendono con il bel tempo, altri in caso di mal tempo; una “grande spa Trentina”, una “grande Bresciana” una “minore bresciana” che però è l’ago della bilancia quando, ad esempio, si è trattato di rivedere il sistema di spartizione degli incassi che ora è a quota fissa per il 40% e a quota variabile per il 60% (il che ha agevolato i singoli impianti â€minoriâ€, quelli che sono necessari all’intera catena delle risalite ma che registrano un numero inferiore di passaggi).
Il Presidente della “grande bresciana†si è dichiarato disponibile alla riunificazione. I Trentini hanno nicchiato. La “piccola bresciana” potrebbe essere d’accordo, ove non venisse sacrificata la redditività per i suoi azionisti. Tutto si deve fare, tutto si può fare a una condizione: che nessuna delle parti cerchi di fare la parte del leone, il che bloccherebbe ogni progetto.
Come fare? In Italia spesso non si progetta bene perché non si è sicuri del successivo finanziamento e non si finanzia perché non si è progettato bene. E allora? Allora iniziamo con il mettere sul tavolo di tutti i soggetti interessati – pubblici e privati – un progetto ben strutturato e poi vediamo chi ha l’ardire di tirarsi indietro.
I punti del piano
Premesse
- i Trentini hanno le quote massime (3000 e 2700 m) – I Bresciani hanno un maggior numero di posti letto (25.000): incontro pari, 1 a 1!
-  occorre una equa suddivisione delle quote azionarie dell’unica SpA;
- una gestione “a rotazione†e bilanciata quanto a CDA e Direzione.
Interventi:
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potenziare il motore della cabinovia che collega Ponte di Legno al Passo, in funzione di quanto al successivo n. 2;
- dalla pista Alpino derivare una o due varianti (in discesa, ovviamente!) che si ricolleghino alla cabinovia di cui sopra; (PRIMO CAROSELLO)
- collegare la sommità delle sue seggiovie del Bleis con gli impianti di Val Albiolo – Cima Tonale  il che crea un nuovo importante SECONDO CAROSELLO in quota!
- attuare una politica coordinata per l’accumulo di acqua per l’innevamento artificiale anche in vetta al Bleis per servire due piste di discesa;
- installare una nuova seggiovia in zona “Cantiere†verso il ghiacciaio Presena (TERZO CAROSELLO);
- attrezzare gli impianti di risalita anche per il trasporto di mtb da indirizzare su apposite piste e sentieri ciclabili, al fine di aumentare la redditività estiva – e quindi complessiva – degli impianti in questione oltre che realizzare i primi interventi di piste ciclabili: dal Passo a Ponte di Legno; dal Passo a Fucine (da Fucine a Pejo e a Mostizzolo la ciclabile esiste già !) (QUARTO CAROSELLO) ;
- drenare l’acqua dalle aree di sosta delle auto al Passo, evitando la formazione di fango;
- realizzare importanti economie di scala;
- attuare una politica di dividendi.
Sogni? No. Utopie? Si, ma le utopie sono progetti semplicemente “non ancora” realizzati! E poi, al mondo … guai a non averne, di utopie!
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La  Spa “grande bresciana” possiede anche tre centraline idroelettriche che contribuiscono energicamente a farle raggiungere un utile di circa 650.000 euro l’anno.
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La SpA trentina offre ai bresciani la possibilità di fare comuni investimenti produttivi anziché pagare imposte: ed allora, perché non operare “viribus unitis”? E per finire, qualche endecasillabo: che sia dell’Alighieri?
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“… Ma pria che tale acqua insì parlante / formi lo laco di Santa Giustina / scorre leggiadra in Valle altra lampante / di Sol nomata poi che da mattina / la luce sua riceve sino a sera …”
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