I DIALOGHI DI PLUTONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2017 @ 3:51 pm

Detto altrimenti: si … di “Plutone” non di Platone. Riprendo la pubblicazione di questi dialoghi, interrotta da tempo   (post 2650)

 Personaggi ed interpreti:

  • Tizio: un signore sui 40 anni, seduto al tavolino di un bar
  • Caio: suo amico
  • Il diavolo Plutone, che si presenta sotto le mentite spoglie di Sempronio.

La scena: i tavolini di un bar in Piazza Duomo a Trento. Solo le 11 di una domenica febbraio, soleggiata e calda per la stagione. Tizio è seduto al sole.

Scena e atto unico

images (2)Tizio: Ah, finalmente un po’ di calma. Si vabbè sciare, ma la domenica … con il caos di gente che si concentra sulle piste. Mah … quello laggiù è il mio amico Caio … Ehi, Caio, ‘sa fat? Dai, ven chi a polsar, vei … dai che ciapen ‘l cafè ‘nsema … che l’è ‘n pez che non ne veden …

Caio (con il quotidiano l’Adige sotto braccio): Ciao Tizio, arivo … me sento zo’ volentier al sol, son feliz de vederte, sas?

Tizio: Anca mi. Cosa dis l’Ades?

Caio: l’ho lezu tut … non se capiss pù nient de ‘sta politica …

Tizio: L’è vera .. ora poi il Pidi che se scinde … la destra litiga …

Caio: a Roma te dis?

Tizio: zerto che digo a Roma, mica chi da noialtri …

Caio: già, perchè chi da noialtri saria tute rose e fior, par ti?

Tizio: toi, tute rose e fior no, ma dai che chi la situazion l’è pù ciara, pù tranquila a parte i sciuzen …  quel Piatiti … e quel altro, come se ciama … me desmentego ‘l nom ma ti sa ben quel che l’è … ma … quel sior che pasa, no l’è quell’uno che l’era zà sentà con noialtri le altre volte, qui al bar? …

Caio: ma si che l’è lu. Ehi, quel sior, vegna chi a bever un cafè fra amizi!

Sempronio (in realtà il diavolo Plutone sotto le mentite spoglie): heilà, signori, chi si rivede! Eccomi, veramente posso sedermi qui con voi?

Sopraggiunge un cameriere. Tizio chiede ai suoi compagni: Caffè per tutti? Cameriere, tre caffè per favore.

 Sempronio: di cosa stavate parlando, se non sono indiscreto? E … scusate se non parlo il dialetto, sapete bene che non sono di qui …

Tizio: … della politica, quella Romana, ondivaga e quella locale che pare molto più stabile …

Sempronio: mah, stabile quella locale? Non ne sono del tutto convinto. Io credo che la gente inizi a stancarsi anche qui di una certa politica …

Caio: di quale politica … perché?

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Ne passeront!

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Sempronio: ve lo dico io: di una politica che è trasparente solo nel senso che – con un po’ di esperienza – riesci a vedere cosa si trova al suo al di là, quali siano i suoi reali obiettivi ma tale che quando cerchi di penetrarla, di inciderla, ti accorgi di essere come un piccolo uccello che pretende di volare attraverso una spessa lastra di vetro solo perché riesce a vedere lo spazio che si trova al di là.

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Tizio: ho capito … forse lei si riferisce a quella politica che io definisco “politica- poltrone-e-sofà” …

La gente non conosce il suo vero potere

E dire che per “progredire” a loro basterebbe solo fare qualche passo indietro …

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Sempronio: si, certo, proprio a quella, quella che la gente ha sopportato per troppo tempo e che ora vuole superare ponendosi nuovi traguardi, vivendo dei pensieri, delle idee, delle utopie che scaturiscono dal proprio intimo e non vivendo più dei pensieri che taluno le vorrebbe imporre a seguito di una sua suddivisione pre-orchestrata dei ruoli: “Io principe, tu suddito”.

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Caio: la capisco. A dire il vero io stesso voglio percorrere nuove rotte del pensiero, dedicarmi alla sua sperimentazione, attività che poi, a mio avviso, è il sommo privilegio di ogni spirito libero.

Tizio: sa … leggevo proprio questa mattina, a casa, un post di un tale su Trentoblog, di un tale blogger che scriveva di voler passare dal cartesiano “cogito ergo sum” al “vivo ergo cogito”, ovvero di voler passare da due affermazioni (io penso + io esisto) ad una affermazione (io esisto) + un imperativo (quindi io posso, voglio, devo pensare, riflettere, con la mia testa, in piena libertà).

downloadCaio: hai ragione, Tizio! Hai posto il problema nei giusti termini. Ma … cos’è questo ventaccio improvviso? Ma questa cos’è, polvere? Neve? Non si vede nulla! Ecco, come improvvisamente è venuta questa buriana, altrettanto velocemente è passata. Ma … dove è finito quel tale? Era seduto qui con noi solo qualche secondo fa! E’ sparito improvvisamente … diavolo d’un uomo, vai a capirlo … forse lo fa per non correre il rischio di dover pagare lui i caffè … che sia di Genova? E poi dicono di noi Nonesi …

Tizio: stai sereno Caio che pagi mi …

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