COGITO ERGO SUM!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2017 @ 8:53 amDetto altrimenti: oppure … “vivo, ergo cogito?†O ancora: “vivo ergo cogito!â€Â      (post 2649)
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La locuzione cogito ergo sum! significa letteralmente «penso dunque sono!» ed è la formula con cui Cartesio esprime la certezza indubitabile che l’uomo ha di se stesso in quanto soggetto pensante. Questa consapevolezza è già un traguardo ragguardevole: dal momento che io sono un essere pensante, mi rendo conto di esistere. Tuttavia … riteniamo di essere capaci di raggiungere un secondo più difficile traguardo, quello rappresentato dalla risposta alla domanda “vivo, ergo cogito?†(io esisto, vivo, quindi pensoâ€?)
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Per spiegarmi mi sono preso l’arbitrio di terminare le due locuzioni con un punto esclamativo, la prima; con un punto interrogativo, la seconda. Infatti nel primo caso, io constato in me l’esistenza del pensiero e ne dedico automaticamente la mia stessa esistenza, in senso affermativo. Nel secondo caso, dopo avere constato di esistere  mi pongo una domanda: sono vivo, d’accordo, ma sono anche capace di pensare, di riflettere? Infatti non credo che valga la pena di vivere “a prescindereâ€, ovvero senza nutrire utopie, ovvero senza “porsi il raggiungimento di traguardi non ancora raggiuntiâ€. E – notate – il mio non è certo un “invito al suicidioâ€, bensì un incitamento a cercare di attribuire alla propria vita un significato. Quindi se da un qualunque pensiero io facessi semplicemente derivare una vita qualunque, non sarei per nulla soddisfatto di me stesso.
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A questo punto è ancor più chiaro che io preferisco la seconda locuzione. Io vivo (e questo è un dato di fatto) quindi “devo†pensare, riflettere, devo dare un senso a ciò che faccio, alle mie utopie, e pertanto trasformo il “vivo ergo cogito?†in “vivo ergo cogito!â€
L’importanza della punteggiatura. Un maestro di scuola la negava. Il suo dirigente lo chiamò e gli sottopose una stessa frase diversamente punteggiata: a) “Il maestro dice: il dirigente è un asinoâ€. b) “Il maestro – dice il dirigente – è un asino!