UNA GIORNATA IN BICICLETTA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Maggio, 2012 @ 6:43 amDetto altrimenti: dal Passo del Brennero a Bolzano, con l’aggiunta del treno fino a Trento
L’anno scorso avevo pedalato dal Brennero a Chiusa, con la bicicletta da corsa e nei dintorni di Varna avevo avuto qualche problema: infatti in quel tratto la pista attraversa un bosco ed è sterrata. Quest’anno ho voluto ripetere l’impresa sino a Bolzano, con la bicicletta da montagna, il mio rampichino marca Wilier.
Alla partenza da Trento, in Treno, un incaricato di Trenitalia mi intervista, a scopo statistico. Vedremo più avanti perché cito questo episodio.
Parto in treno da Trento alle 08,55 ed arrivo al Brennero alle 10,55. Il tempo è splendido. Fa fresco, le montagne intorno sono ancora imbiancate di neve. I primi 12 km sono in leggera discesa, lungo la vecchia sede ferroviaria, protetta, ai lati, da gard rail di … bosco! Uno splendore. Con la macchina fotografica in mano, mentre pedalo, scatto alcune foto. Un fresco vento da nord sospinge la bicicletta quasi come altri due pedali. Si vola! Prima di Vipiteno tre brevi salite: due appena accennate, una veramente tosta, ma con i rapporti della bici da montagna tutto è più facile. Vipiteno: non guasterebbe una migliore segnaletica per condurre i ciclisti a riprendere la ciclabile, un paio di km dopo la città .
Intorno a Fortezza alcuni strappi in salita. Poi lo sterrato di Varna. A Varna mi fermo davanti al cancello di quella che 44 anni fa era stata la mia Caserma (Caserna Verdone) nella quale prestai servizio da sottotenente di complemento. Oggi è abbandonata. Erbacce e arbusti hanno invaso il cortile, stanno aggredendo gli edifici. Una tristezza! Eppure l’area è preziosa, confina con una elegante zona residenziale. Mi chiedo di chi sia, se dello Stato o della Provincia Autonoma di Bolzano. In ogni caso bisognerebbe metterci mano, se non altro per non mostrare questo scempio ai turisti di passaggio. Una considerazione: come vola il tempo e rieccomi in sella. Mi fermo in città , su di una panchina lungo l’Isarco e pranzo con un super panino preparatomi da Maria Teresa. Ho già percorso 52 km..
Alla ripartenza si alza un vento contrario, da sud, che in una qualche misura “dismaga†il piacere della pedalata, nel senso che da Brixen a Bozen è come se si fosse in salita. Pazienza.
Bolzano: dopo 102 km di pedalata, la ciclabile ti conduce diretti in stazione, cioè in centro città , una meraviglia! Altro che costruire bicigrill ai margini della città : il bicigrill è la città stessa!
Avventura ferroviaria. Bolzano, vado alla biglietteria e acquisto un biglietto da Trenitalia (che non vende i biglietti delle altre compagnie ferroviarie) per il regionale delle 17,37, passeggero e bici €7,90. Il treno è in leggero ritardo, in compenso ne arriva un altro che riparte per Trento alle 17.31. Chiedo se trasporta bici: si, ma questo è un treno tedesco, deve rifare i biglietti, passeggero e bici sono €20,40. Preso un po’ alla sprovvista accetto, carico la bici e il treno parte. Arriva il controllore, un giovane in elegante tenuta grigia. Gli parlo in italiano: mi risponde in inglese. Io allora, in tedesco, gli dico: “Ich glaube nicht das Du keine Italienisch spricht”, non credo che tu non parli italiano. Tace, armeggia con la macchinetta per l’emissione del mio biglietto. La macchinetta non funziona, ed io “Du spricht aber ein guter Deutsche, aber deine Apparat funzioniert nicht”, tu parlerai bene il tedesco, ma la tua macchinetta non funziona. Tace, armeggia, alla fine partorisce il biglietto: €10,40. Si è dimenticato la bicicletta. Io taccio: ho già pagato anche l’altro biglietto a Trenitalia! Mentre se ne sta andando, a bruciapelo, gli chiedo, in italiano: a che ora arriviamo a Trento? Alle 18,08, mi risponde in italiano! Fine. (P.S.: ho studiato il tedesco solo 2 mesi e non so se l’ho scritto giusto …)
Sul finestrino è attaccato un volantino che spiega che il treno è frutto di una collaborazione fra le ferrovie tedesche e quelle austriache. Ecco perché all’inizio del racconto ho citato Trenitalia e la sua intervista: sveglia, Trenitalia, sveglia! Fai da biglietteria anche per i “todeschi”, fatti pagare il servizio e chiedi che sui manifestini sia scritto: “Frutto della collaborazione fra ferrovie tedesche, austriache e italiane”!