DA SALORNO A SALERNO (… quasi) con gran finale a Caserta!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Gennaio, 2017 @ 5:50 pm.Detto altrimenti: … da un po’ dopo Salorno (Trento) a un po’ dopo Salerno  (Amalfi e oltre) … (post 2603) con gran finale a Caserta!
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Evvabbuo’… lo so che “Viaggio in Italia†lo ha già scritto quel tale Goethe … ma ch’aggio a fa’ ? Pure ie sunghe state a Napule e dintorni, e mo’ ve dico comm è annata … (Uei raga, io non sono napoletano quindi i Napoletani Veraci vorranno perdonare e correggere eventuali errori “di scritturaâ€). La chiamano “nemesi storicaâ€: 46 anni fa il mio primo viaggio di nozze da Genova a Kitzbuehel (Austria). In questi giorni, il 46° da Trento ad Amalfi. Sempre con la stessa moglie.
Maiori, Minori, Amalfi, Positano … tutte costruite allo sbocco di una valletta montana, portatrice di acqua dolce e di forza motrice
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Amalfi. Mi mancava a comporre la quaterna delle Repubbliche Marinare. Amalfi, la più antica delle quattro, la più “incredibile†per la limitatezza del territorio a sua disposizione. Non è il caso che io qui ve ne riassuma la storia che comunque trovate – quanto meno – in internet. Mi limito ad evidenziare brevi impressioni di viaggiatore, ovvero ciò che credo possa caratterizzare particolarmente la città e la Costiera Amalfitana in genere. Qui a lato: la cattedrale di Amalfi fotografata dalla nostra camera d’albergo, nella quale sto scrivendo questo post. Appesa alla ringhiera del balconcino  ho trovato la bandiera della “mia” Repubblica Marinara d’origine  (Genova): avranno visto dai miei documenti “Nato a Genova …”.
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Amalfi, vincitrice del Palio delle Repubbliche Marinare 2016 dopo tre anni di vittorie veneziane! Amalfi, 5000 abitanti, litttle great Republic! E Genova? Be’ … Genova ha vinto la regata dei gozzi, barche originarie liguri. Accontentiamoci …
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La strada costiera della Costiera: stretta e tortuosa, procedere con molta cautela, come del resto suggeriscono le molte “striature” sui muretti laterali, veri graffiti a firma delle fiancate delle auto d’ogni marca … (uno dei lavori più redditizi in Costiera? Aprite una carrozzeria auto e vedrete!). Io credo che la strada sia lasciata in queste condizioni a bella posta: infatti, se fosse allargata (ma quanto tempo e denaro ci vorrebbe?) – a parte ogni altra considerazione -.  poi attirerebbe in massa anche i turisti giornalieri, i quali però poi non troverebbero assolutamente posteggi per le loro auto. Insomma, la Costiera è per turisti residenziali, non “mordi e fuggi”, i quali la possono “assaggiare” arrivandovi via mare con i traghetti.
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Amalfi. La Cattedrale. Il Museo. Il Chiostro del Paradiso. La Basilica del Crocifisso con un Cristo senza capelli, del 1400. La splendida Cripta del Duomo (qui a lato) che custodisce le reliquie di S. Andrea. Senza parole!
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Lo spazio per gli edifici. Molto limitato, il che ha spesso reso impossibile conservare via via tutte le tracce architettoniche delle varie epoche, per cui se oggi ne possiamo ammirare alcune (splendide!), ciò è stato reso possibile dal “sacrificio†delle precedenti. Le persone in inverno hanno a disposizione solo lo “spazio terra”. Tuttavia, quando in estate arriva anche lo “spazio mare” le cose cambiano e di molto! Molte case sono “autentiche†ovvero nu tantill sgarrupate: non hanno nulla delle “case finteâ€, ridipinte che si trovano sulla Riviera Ligure o in Costa Azzurra. Qui c’è più verità !
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L’antica moneta d’oro di Amalfi: il tarì (dall’arabo: “coniato di fresco”), una moneta egiziana che Amalfi fu autorizzata a coniare da certi sovrani Egiziani (i Fatimidi) come premio per averli aiutati nel 970 in una certa loro guerra. Il Tarì oggi è un ottimo ristorante in Amalfi, a prezzi assolutamente equilibrati rispetto alla qualità del cibo e del servizio. Buono anche il Ristorantino  La galea. Un po’ troppo “di lusso” la Trattoria Da  Gemma.
I vicoli. Alcuni come quelli di tante altre cittadine rivierasche. Poi ci sono quelli “di collegamentoâ€: stritti stritti … coperti, delle piccole gallerie pedonali pittate di bianco, quasi una casba araba. Altri vicoli che sembrano accessi a case private e invece sono “vie†pubbliche.
I gradini. Una città  in salita. Si fa molta ginnastica a salirli e scenderli.
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L’Arsenale. Sono rimasti due soli “bacini di carenaggio†in secca. Al loro interno, una mostra sulla storia della città ed altre “non permanentiâ€.
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I negozietti: uno fra tutti, quello del fruttivendolo più piccolo del mondo: un metro quadrato per contenere la cassa. La merce: all’aperto.
Per accedere a chiese e mostre della zona: quasi sempre si paga il biglietto, piccole somme, s’intende. Io giudico ciò positivamente, mentre ho sempre criticato – ad esempio – che le splendide Chiese di Bergamo Alta siano aperte al pubblico gratuitamente.
Una località vicina, Minori. Io che c’ero stato anni prima per lavoro per organizzare la progettazione di un parcheggio interrato … Minori, siamo in una bruschetteria. Vicini di tavolo ad una simpatica coppia. Iniziamo a parlare con Antonio e Clementina sulle loro e nostre origini, sulla storia d’Italia e – dico io – sulla “conquista del Sud†(altri hanno fatto quella del west ..). Si instaura una immediata reciproca simpatia. Parliamo della commedia “Filumena Marturano” da noi vista a Trento, magistralmente recitata in dialetto napoletano da Mariangela D’Abbraccio (Antonio cita: “i figli so’ figli!”): se ci è piaciuta la commedia? Rispondo in napoletano: “tenivamm o core ‘n to zucchero! E quelli i figli sono piezz e core!” Risultato: sono stato promosso Napoletano Mancato.
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Clementina canta nel più antico coro di Minori, quello degli “Amici di S. Francesco†e ci invitano per il concerto della serata. Non possiamo garantire la nostra presenza, ma ringraziamo. Loro sono come noi molto amici della Musica e del Canto. Diciamo loro della nostra intenzione di andare in visita a S. Mango Piemonte, vicino a Salerno, per rendere omaggio al paese natale del nostro carissimo amico scomparso tre anni fa Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto e – per 50 anni – Presidente della Associazione Amici della Musica di Riva del Garda. Antonio … chissà … ci rivredremo, amici?
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Ravello. Il Museo e il Duomo e la Villa Rufolo. Splendidi gioielli. La vista sulla costa …
Clima “pazzo”: oggi a Minori si poteva pranzare sui tavolini all’aperto
The day after Yesterday, i.d. today, jan. 2017 5th
Clima “pazzo”: oggi siamo a zero gradi, ma il forte vento fa percepire temperature più basse …
Stormy weather, tempesta sul promontorio! Fronte freddo, vento e scrosci da nord, mare bianco di polvere d’acqua, stimati 40 nodi di vento in mare aperto. Impavidi, partiamo in auto per Positano-Sorrento, ma per dare tempo al tempo di calmarsi, andiamo direttamente a Sorrento riservando Positano per il ritorno.
… però a mezzogiorno è spuntato il sole!
Sorrento, posteggiamo l’auto nel parcheggio privato Stinga, a quattro passi dal centro. Il vento persiste, ma in città è temperato dagli edifici. Spunta il sole e … u Vesuvie ca neve ‘n coppa! Ma si può? Trentini che, a secco di neve a casa loro, vengono a ritrovarsela a Napoli!
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Sorrento, i suoi vicoli adorni di bancarelle. faccio amicizia con Enrico, titolare del L’Archetto – Lemon Shop Sorrento, Via Santa Maria delle Grazie, 10 – Chillo, Enrico è nu Napulitane verace o vero! Diplomato capitano di lungo corso, mo’ tiene quattro negozi, uno lui e tre i suoi figli. Me lo dice con orgoglio. Parliamo di mare, lui a motore io a vela, ma sempre mare è. Una chicca: Riccardo, quelle le magliette sono un nostro brevetto o vero!” Accattatille, compratele …” Può darsi, quando ripasso.
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Nel frattempo noto il modo tutto napoletano di dire e scrivere quello che per noi sarebbe l’anonimo   “Non toccare la merce”: mi complimento con Enrico … che mi spiega “Sai, Riccardo, alla base ci sono anni e anni di studio, abbiano prima preso il diploma in napoletanità …” Dico: “L’hai fatto per i ladri?” “No – risponde - quelli i mariuoli accà nun ce stanno e poi anche se rubbano ch’aggio a fa, mica mi do il tormento ... è per l’iggiene” (napoletanità pura, che v’avevo detto?).
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Siamo quindi scesi alla spiaggia di Sorrento, ed ho potuto scattare una bella istantanea ai marinai che stavano uscendo in mare …
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Dicevamo … niente mariuoli? Eppure qualche mariuolo a Sorrento c’è, come quello che si è arrubbato un pilone della antica cinta muraria …
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… però verso il tardo pomeriggio il vento era forte!
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Pomeriggio: di nuovo verso est, direzione Positano (le cui montagne sono imbiancate di neve!) che riusciamo a raggiungere posteggiando nell’ultimo parking prima della spiaggia. Il cielo è di nuovo nuvoloso ma un raggio di sole ci permette di farci fare una foto sulla spiaggia, esattamente 46 anni dopo che a quella stessa precisa ora eravamo in chiesa a sposarci!
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Rientriamo quindi ad Amalfi (ascensori per la Grotta Azzurra: chiusi, peccato!). Domani 6 gennaio saremo a Caserta. Il sette, a casa.
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Oggi, 6 gennaio 2017…
…in viaggio da Amalfi verso Vietri – Caserta: sullo sfondo il Golfo di Salerno con raffiche di vento a oltre 50 nodi e la neve sui monti! Neve in Campania e niente da noi al nord … mannaggia a chill’è muorte …
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Caserta, la Reggia val bene una … visita! 3 ore, 100 foto. Grandiosi i giardini, grandioso e di una ricchezza e bellezza sconvolgente il palazzo. Mi chiedo … cosa penserà mai un turista USA di fronte a tutto ciò, loro che la cosa più vecchia che hanno sono le pantofole della nonna (di Trump)? Qui fianco: una delle tre (tre) sale della biblioteca di palazzo! Riflessioni: la distanza fra questo sfarzo e il tenore di vita della stragrande maggioranza della popolazione … dell’epoca e di oggi. Oggi … il crescente divario fra pochi sempre più straricchi e molti sempre più poveri, sia a livello individuale che a livello di nazioni e di continenti. Solo che la “dimensione” dei millenni e dei secoli precedenti chi ha lasciato (almeno questo!) testimonianze (laiche e religiose) di arte, cultura e di storia. Noi, cosa lasceremo? I modelli dei vecchi telefonini? I cimiteri in fondo al mare e nella sabbia dei deserti? I terreni da sminare? Le fotografie degli animali, delle foreste e dei ghiacciai scomparsi?
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Certo che il rapporto fra ‘o re di Napoli e i suoi sudditi e il suo esercito non doveva essere un gran che di rapporto se chille o Garibaldi se lo è mangiato in quattro e quattr’otto (qui vicino a Caserta ci sta il fiume Volturno (“Da Quarto al Volturno”) e la città di Teano (quella del suo  famoso incontro con Vittorio Emanuele II°). Eppure il Sud grandi valori ne aveva: le acciaierie, la fabbrica di locomotive, di essenze, le banche con le loro riserve d’oro … tutte prede dei “liberatori”! Diciamola tutta, dai … E’ un po’ come se ancora oggi volessimo continuare ad osannare la Conquista del West come cosa eroica … quella che da ragazzini ci propinavano anche nei cinema parrocchiali, con quell’ “arrivano i nostri” della cavalleria a salvare i “poveri coloni” a suon di sciabolate ai “cattivi indiani”! (N.B.. cinema parrocchiali, sciabolate agli indiani si, ma il bacio fra innamorati veniva “giustamente” censurato e la pellicola – c’era la pellicola di “cellofan” – faceva uno scatto: ricordate il recente film “Cinema Paradiso”?).
Note tecniche: a Caserta siamo alloggiati nell’Hotel Europa, a 300 metri dalla stazione FS e dall’ingresso della Reggia. Hotel consigliabile per rapporto qualità /prezzo. Trattoria? La Scalinatella, dove sennò? In centro, un locale che si chiama “trattoria” e che ne mantiene i requisiti storici. Ottimo trattamento, ottimo rapporto fra qualità /prezzo. E alla fine un limoncello speciale: contrariamente alla prassi Sorrentina, il proprietario utilizza limoni meno pretestuosi, ne forma un sacchetto con una retina (tipo quella contieni cozze, ma “nuova”, ci precisa!) e li lascia “a respirare” appesi a circa 10 cm sopra un recipiente di alcool: dopo 40 giorni, i limoni sono bianchi e l’alcool è diventato limoncello: meno dolce di quello tradizionale, con un retrogusto leggermente e gradevolmente amaro. Provare per credere! E grazie per il campione di “soave liquor” che alla fine della cena ci è stato gentilmente regatalo. Torneremo!
Ore 08,00 del 7 gennaio:Â Caserta Vecchia.
Località mal segnalata dai pochi cartelli stradali. Già salendo verso l’antico borgo si è ripagati dalla vista della città e della piana sottostante, al cui centro si intravede la macchia verde del parco della Villa Reale, ridotto ad una striscia: a pensar male … mi vien da pensare che originariamente fosse ben più ampi “lateralmente” ma che, rosicchia rosicchia … sia diventato “striscia”. Da queste colline, orientate di un angolo di 90° rispetto alla direzione della striscia citata, credo che possa derivare molta dell’acqua che alimenta la grotta che sovrasta e a sua volta alimenta le cascatelle e le piscine del parco.
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Fa freddo, qualche fiocco di neve naviga per l’aria sospinto dal vento. Nelle curve esposte a nord la neve si è fermata, sottile strato, sui muretti e sul bordo della strada. In cima, la cittadella (ieri) oggi paesello ex fortificato, la Chiesa (Cattedrale?) la Piazza e il Palazzo del Vescovo (in scala molto ridotta, ovviamente!), strade e case in pietra. Aperto, un solo piccolo bar: “Siamo 60 famiglie, rimaste …”. Molti i locali e i ristorantini, tutti ovviamente chiusi. Nella bella stagione deve essere un brulicare di turisti, non ne dubito.
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Un bel cane bianco, direi un giovane golden retriver, mi si avvicina abbassando la testa, in cerca di coccole che io certo non gli nego. Poi mi seguirà per un bel tratto anche quando sarò ripartito con l’auto: “E mò? Che vò fa? Trasire ‘n ta machina? Ma chista la machina l’ho fittata … guagliò … mi dispiace assai , e poi mica mi ti puozze arrubbà ! E poi Maria Teresa mi darebbe il tormento …”. Gli ho parlato in napoletano, spero che abbia capito il suo dialetto parlato da un foresto …
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Riscendiamo. Aggiriamo la ferrovia per restituire l’auto alla Hertz, superando una triplice barriera di posteggiatori abusivi che si propongono anche come guide per la Reggia. La stazione FS di Caserta: ottima tranne che per la …. la … lasciamo perdere. Trenino fino a Napoli; indi assalto alla diligenza per catturare i nostri due posti prenotati sul Napoli-Trento Il treno è stracolmo. Inizia la contrattazione per il ricongiungimento familiare: “Le interessa mio “corridoio 10 D †contro il suo “finestrino†9 C?” Alla fine le famiglie sono riunite. (A fianco: la Chiesa di Caserta Vecchia).
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Il treno, un Freccia di Argento. Rimpiango i vecchi scompartimenti. Qui si sta stritti stritti, sei letteralmente intalliato nel tuo sedile e devi contrattare con il tuo dirimpettaio la gestione dello spazio dalle ginocchia in giù. Io anticipo: “Signora, mi scusi, guardi che se capita … non pensi che io Le stia facendo piedino†… I bagagli poi, spazio assolutamente insufficiente per cui sono collocati anche nel camminatoio centrale: ora un ex alpinista come me ce la fa a scalarli con la tecnica di â€opposizione†alla Dulfer. Ma i meno alpinisti o più grassi cheffanno? Se la fanno addosso? Adda murì mammà se riprenderò mai una seconda classe! (Qui a fianco: “No, signor vigile, non ho parcheggiato in mezzo alla strada: ero regolarmente in seconda fila! Che colpa n’aggio io se chillo là  se n’è annato?”).
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I ritardi FS. All’andata …â€Siamo spiacenti di avvisare che a causa di problemi sulla linea (non nostri, quindi, n.d.r.) il treno viaggia con 9 minuti di ritardoâ€. Ma che è? Una scusa o una ricerca di complimenti? Al ritorno, ritardo di un’ora. Tutto tace. Evvabbuò … paisà , che annate trovando …
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Ehhh …nu’ tantille e neve ‘n coppa o Vesuvie … che ssarà mmai?! Guardate nu poco ‘n coppa all’Etna quanta se n’è posata!
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P.S.: Acc … ieri sera, mannaggia … in un anticipo-campionato, il Napoli sul filo di lana ha battuto la “mia” Sampdoria … 2 a 1 al 95° minuto! Ma si può?
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