LA POLITICA DEI CONTENITORI DALL’ALTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Dicembre, 2016 @ 8:55 am

LA politica DEI CONTENITORI DALL’ALTO

Detto altrimenti: … anziché la POLITICA dei contenuti dal basso   (post 2568)

(THE DAY BEFORE il risultato referendario)

E ci risiamo. Dice taluno (il solito taluno): “I partiti devono riposizionarsi, cambiare nome (1)”. Ma no? Davvero? Ne sentivamo proprio il bisogno, molto di più che creare posti di lavoro, rendere sicuro il nostro territorio, accogliere i profughi, far rientrare i cervelli fuggiti, assistere gli anziani, migliorare il turismo, rilanciare l’industria e l’agricoltura, etc.. Molto di più.

Riporto qui un post su FB a firma del Prof. Michele Andreaus:

“Ma il cambio di passo in politica si basa sull’ennesimo cambio di nome (1), sull’ennesima dichiarazione del coinvolgimento dal basso dell’elettore (quando lo dicono faticano a non ridere) e gli stessi nomi degli ultimi 25 anni? Stesse facce, meno capelli, un po’ di pappagorgia? E’ questo il cambio di paradigma? Un po’ di pinguedine e via? Son perplesso …”

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Non è più il tempo delle favole, delle zucche vuote trasformate in una carrozza…

La politica delle solite oligarchie mascherate da democrazie praticate come “potere sul popolo” e non come invece dovrebbe essere: “potere del popolo”. Oligarchie che cercano in tutti i modi di continuare ad essere indifferenti all’esito delle votazioni democratiche, siano esse politiche, di partito, di qualsiasi assemblea. Oligarchie che si organizzano in antri reconditi, tramano segretamente, trasversalmente, fino a quando, però, sono costrette ad uscire allo scoperto e a dichiarare “i partiti devono riposizionarsi; devono cambiare nome perché nomina sunt substantia rerum (1) ; devono andare oltre, etc.”. Andare oltre cosa? Oltre le delibere democraticamente assunte dai congressi, dagli organi ufficiali dei partiti? Oltre le regole degli statuti? Oltre il rispetto del mandato politico ricevuto? E qui però casca l’asino … e qui “il re è nudo”, e qui – scrivo all’inizio della giornata referendaria che stabilirà se a Roma dal Trentino potranno andare tre (se vince il SI)  o sei-sette parlamentari (se vince il NO): that is the question: to be or not to be … in Rome or in Trient – e qui vedremo come la politica dei contenitori si organizzerà per distribuire “posti di lavoro” assai ben retribuiti.

Nel frattempo c’è anche – per fortuna – chi pratica un’Altra Politica, quella con la P maiuscola, quella che ha vinto congressi, ha girato per le valli, ha ascoltato la gente, ha raddoppiato il numero degli iscritti, ha azzerato il debito del partito, rispetta regole, leggi e statuti. Quella che non “esige di vincere” ma esige chiarezza, rispetto delle regole, rispetto del voto dei cittadini, autonomia del pensiero di ognuno; quella che è propositiva di soluzioni concrete a problemi concreti; quella che non gode di appannaggi ma investe (anche denaro) del suo. Insomma, quella della democrazia, autonomia e legalità vere. Non solo di facciata. Quella sempre pronta a rispettare le idee altrui e a confrontarsi a livello della “maggioranza dei voti” e non a livello della “maggioranza del potere”. Vedremo cosa succederà …

… THE DAY AFTER IL REFERENDUM

(1) i nomi sono la sostanza delle cose? Ma no dai che ormai le parole (che secondo Don Milani dovrebbero essere pietre) oggi –  purtroppo – sono usate proprio per non farti capire la verità … dai, accà nisciuno è fesso … E poi quel tale Dante scriveva che i “nomi sono la conseguenza delle cose”: effetto, non causa o sostanza … dai … a chi volite far fesso, signurì?

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