DEMOCRAZIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2016 @ 8:04 amDetto altrimenti: questione lessicale e di sostanza                      (post 2513)
Nei secoli: demos-kratos, popolo – forza, come quella che pretende di darti il formaggino Kraft! Nei secoli, si diceva, il termine ha assunto significati completamente diversi. In successione:
- potere sul popolo, ovvero potere del tiranno
- strapotere del popolo, accusato di prepotenza dalle classi nobili escluse dal governo
- potere del popolo.
Ne ho già scritto in precedenti post, ma repetita iuvant …
A scuola ci hanno fatto una capa tanta (sic, in dialetto napoletano) con la democrazia ateniese di Pericle. E ti pareva … La democrazia di Pericle, quella di una potenza coloniale che approdava con dieci triremi cariche di armati sulle spiagge di ogni isoletta: “Alleatevi con noi, ci pagate un tributo, ci fornite un certo numero di soldati e noi vi proteggiamo. In caso contrario sbarchiamo e vi distruggiamo. Liberi di scegliereâ€. L’impero democratico, un ossimoro: 250.000 persone, 30.000 cittadini, 10.000 con diritto di voto, 5000 che partecipavano all’assemblea, 10 che parlavano, uno che decideva. Decidere cosa? Ma la politica, cribbio! E la politica in allora era solo politica di guerra e Pericle di guerra sì che se ne intendeva! Forte con i deboli, debole con i forti: tre grandi guerre, tutte perse: in Egitto, a Siracusa, l’ultima, micidiale, contro Sparta (guerra del Peloponneso, che decretò la fine di Atene). E vai … Pericle, dammi il cinque!
(Un dubbio oggi: che non ci siano anche dei novelli Pericle fra di noi?)
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Ma veniamo alla democrazia. Un tale, rimasto anonimo, ha scritto una decina di paginette che potete trovare in libreria: chiedete una copia de “l’Anonimo Ateniese†e se ve ne richiedono l’autore, insistete. “E’ anonimo, se ne stiaâ€. Vi daranno un libricino piccolo piccolo. Costui, da esule, si prese la libertà di criticare la democrazia di Atene. E fino a qui niente di nuovo. Tuttavia il bello viene quando egli co spiega come mai, nonostante i suoi difetti, quel sistema politico avesse vita così lunga.
Ecco, anche oggi. La democrazia, ogni democrazia è un sistema imperfetto: anche la nostra Demo-Autonomia trentina-sud tirolese. Ora … coloro che la abitano si dividono in due gruppi: quelli che ne utilizzano le imperfezioni per fare slalom fra i suoi paletti, per i quali la democrazia è un bene “comune a loro stessi”  e non anche a tutti gli altri; quelli che cercano di eliminarne le imperfezioni. E tu, gentile lettrice e attento lettore, in quale delle due categorie ti collochi?
 P.S.: troverete ogni migliore approfondimento sulla materia nei libri dello storico Luciano Canfora.