ALLUVIONE 1966 A LAVIS
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2016 @ 7:35 am
Detto altrimenti: l’Associazione Culturale Lavisana ricorda …            (post 2510)
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Cultura, insieme di conoscenze. Conoscere, ricordare: “ …non fa scienza/sanza lo ritenere avere inteso (Dante, Paradiso, V, 41-42). Ricordare, non disperdere. Ecco, questo il grande merito dell’ Associazione Culturale Lavisana (Presidente Daniele Donati) e del Comune di Lavis.
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Molto folta la partecipazione dei cittadini di una piccola città . Molto il contributo anche operativo della popolazione, che sente la manifestazione, la città come cosa propria: ecco, il senso di appartenenza, l’ heimat … molto più vivo nei piccoli centri che non nelle grandi città . Una considerazione personale: è vero, i Comuni trentini sono tanti, forse – anzi, sicuramente – troppi. Ma attenti ad “accorpare†senza una ratio, senza una piena condivisione. Si rischia di inquinare il senso di appartenenza, valore fondamentale per l’Autonomia del pensiero, per la partecipazione alla realizzazione del Bene Comune che è tale in quanto “costruito con la partecipazione diretta e personale di ognuno, sin dall’inizioâ€, come ci insegna la prima e vera Cooperazione, quella del suo fondatore Don Lorenzo Guetti.
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Una breve presentazione e saluto da parte dell’Assessore, del Presidente dell’Associazione, del Sindaco, del responsabile del Soccorso Fluviale dei VV.FF. Lorenzo Brugnara. Indi testimonianze personali, fotografiche, un bellissimo filmato, gli strumenti vecchi e nuovi del salvataggio dalle acque, la segnalazione del sindaco Brugnara all’autorità provinciale competente di quanto ancora è stato più volte richiesto di fare in merito alla messa in sicurezza di una parte degli argini.
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Il tutto intervallato da brani musicali della fisarmonicista  Laura Moschen che ha eseguito, fra gli altri, brani di Nicola Piovani da “La vita è bella” e Libertango” di Astor Piazzolla. Brava!!
 https://www.youtube.com/watch?v=lhlvV7mjeJM
https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=libertango
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Il ricordo di una valutazione di un geografo, â€tale†Cesare Battisti, sulla pericolosità potenziale di un fiume, l’Avisio. L’Avisio che oggi rappresenta un plus per la città , con le sue rive ben curate, ma che deve essere costantemente vigilato con rispettosa attenzione. L’Avisio che nel passato rappresentava il confine fra il Principato Vescovile di Trento e la Contea del Tirolo, come ci è stato anche di recente ricordato nel corso di Storia locale organizzato dalla stessa Associazione.
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E dopo? Dopo un semplice ma appetitoso rinfresco annaffiato da bollicine trentine. Che altro dire, se non grazie per avermi invitato e Bravi?
P.S.: io vivo a Trento da (soli) trent’anni. Non ho vissuto quelle alluvioni bensì quella della mia città natale, Genova. Autunno 1970, 30 morti in città . Genova, la prima alluvione, la più disastrosa delle altre che poi si sono susseguite negli anni. Genova, città leva militare di mare e di montagna, madre di marinai e di alpinisti (cito uno per tutti  l’amico e già compagno di scalate alla Scuola di Alpinismo Bartolomeo Figari del CAI-Sezione Ligure di Genova, Alessandro Gogna). Genova, poca pianura, una “città lungomare†costruita ed asfaltata anche lungo tutte le sue ripide pendici. Genova, con i suoi torrenti interrati e dalle sponde super-edificate. Genova speriamo bene che Dio ce la mandi buona con le bombe d’acqua indifferenti come sono … al colore politico delle amministrazioni di turno!
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