VISIONE D’INSIEME ….

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2016 @ 8:35 am

Detto altrimenti: …e percezione sensoriale         (post 2504)

Raga, scialla, calma! Lo so … lo so … ve ne ho già parlato, ma tant’è … ci ricasco ogni volta. E “siccome che” sto aspettando che il sole scaldi un po’ per andare a farmi una pedalatina di 50 km (Trento-Riva del Garda), mi sono detto: dai … qualche riga puoi ben buttarla giù …

Se siete in cima ad una scogliera, avete la visione d’insieme del mare e nessuna percezione sensoriale. Man mano che scendete diminuisce l’una e aumenta l’altra. Se poi vi immergete in acqua e iniziate a nuotare, avrete la massima percezione sensoriale e nessuna visione d’insieme.

imagesNella vita, nell’economia, nella politica: la massima visione d’insieme a mio sommesso avviso ce la sta avendo un capo di Stato, quello dello Stato città del Vaticano: Papa Francesco. Le sue indicazioni sono preliminari e avvolgenti qualsiasi altre decisione politica sociale ed economica. E invece noi … noi “altri”, si vabbè, “noialtri” produciamo decisioni e accettiamo risposte parziali non inquadrate nel loro totale. Faccio bene? Ma il mio bene è il meglio o no? Opero tanto? Ma il mio tanto quanto vale di fronte al tutto? Orbene, se limitiamo il discorso al nostro paese, dovremmo valutare ogni decisione in relazione a due parametri:

  • quale paese vogliamo costruire?
  • Come si inquadrano le decisioni finanziarie nell’ambito del cosiddetto bilancio dello Stato?

images-1Il “bilancio” dello Stato, in realtà quando va bene si parla del rendiconto finanziario: tanto incasso, tanto spendo. Se ho un avanzo, diminuisco il debito; se ho un deficit, lo aumento. Non si va oltre, non si calcola se ho avuto – ad esempio – un utile (anche in presenza di un deficit finanziario o al contrario una perdita anche in presenza di un avanzo di finanza); non si esamina l’andamento del patrimonio. Ma vabbè … torniamo alla sola finanza. Il rendiconto finanziario (cosiddetto bilancio) è un documento molto complesso che i cittadini “normali, comuni” – ovvero il 99,99 % della popolazione – non potrà mai capire. Ed allora ecco che anche se uno volesse, non riuscirebbe a valutare ogni singola decisione assunta dal governo o dal parlamento.

“Plurimae leges corruptissima republica …. Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitis teleatur … ovvero: quando il numero delle leggi cresce a dismisura, si corrompe la Repubblica …. Le leggi devono essere concise affinchè possano essere comprese anche dai non esperti: anche la legge che regola il bilancio dello Stato. O tempora, o mores … che tempi! Che costumi stiamo vivendo! (Di chi sono le frasi latine? Di Tacito, Seneca e Cicerone)

P.S.: vedete bene che guaio far studiare il latino: la gente capirebbe molto di più, troppo. Ed allora dai, facilitiamo gli studi, eliminiamo questo e quello, tutto più accessibile a tutti che lo vedete bene: noi siamo a favore del popolo! E invece no: avere “semplificato” i percorsi scolastici è la più sottile forma di classismo elitario, tanto chi ha soldi potrà sempre pagarsi le buone scuole,. e gli altri … gli altri? Ma se sono contenti di essere sempre tutti promossi! Che vanno trovando … dicono a Napoli!?

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