RIVAINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Settembre, 2016 @ 6:00 pm

Detto altrimenti: dovevo andare a Riva del Garda, ed allora tanto è valso andarci in bicicletta   (post 2464)

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Risalendo verso Sarche

Da Trento. Per organizzare il concerto pianistico che domani l’amica Cristina terrà presso la Fraglia della Vela Riva. In bici, dai … approfitto. Ma fare la solita strada? No, cambiamo un po’: salgo ad Andalo, scendo al Lago di Molveno, poco dopo giro a sinistra, verso Ranzo – Vezzano-Riva. Mattina presto. Pronti i bagagli con i vestiti da bici-in-montagna-in-autunno. Mi parlo al tel. con l’amico Fausto. Troppe nuvole alte, nebbione in quota, non vale la pena. Ma ormai i bagagli sono preparati. Ci troviamo sulla ciclabile a Trento e via … verso sud! Fausto, bici da corsa, io mtb a pedalata assistita, quella che avevo preparato per la “scalata” ad Andalo (14 km di salitaccia: io ho solo 3200 km nelle gambe, Fausto 7000 ed un anno di meno che poi è quello che fa la differenza!).

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Fiori rivani

Voliamo fino a Mori. Cappuccino e brioche. Fausto torna a Trento. Io proseguo: Mori, Nago, Arco, salita al Lago di Cavedine, Sarche, Torbole, Riva del Garda. 100 km. Dice … sfido, con la bici elettrica! Ah si? Dico io. Provate gente, provate … poi mi sapete dire! La bici elettrica pesa 25 kg. Per il percorso di oggi ho consumato l’80 % della carica della batteria solo perché spingevo sui pedali, e come! Certo che se invece di utilizzare la modalità di aiuto elettrico minima (la scala è: eco, tour, sport, turbo) aprite i rubinetti, fate tanta fatica in meno, siete più veloci ma 100 km non li fate certo! Anche perché in pianura spesso io escludevo la batteria e facevo conto di pedalare con una una bici normale (da 15 Kg) con altri 15 di bagaglio, come mi capita spesso di avere sotto o pedali. Alimentazione: il citato cappuccino e brioche, un fruttino, una barretta, una banana, un quadretto di cioccolata, un caffè, una borraccia di acqua e sali. Questo il diario di viaggio nudo e crudo. Adesso alcune impressioni:

Lago di Cavedine. Sosta al sole al centro velico dell’amico Andrea Danielli. I “normali”: pastaciutta, risotto … ottimamente preparati da Andrea. Io no … io sono uno “sportivo vero” (mona!): solo un caffè. Ma si può?  Nella successiva tratta fino a Sarche, poesia pura: sole, colori, vento alle spalle, sono assolutamente solo. Nessuna auto, pochissime biciclette, orti con pomodori maturi e kiwi, qualche grappolo d’uva scampato alla vendemmia, rose rosse … e a fianco il fiume. Un paradiso ciclistico.

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Ceniga. Prima del ponte romano, una fontanella con rubinetto. Lui guarda la fontanella poi guarda me. Capisco che ha sete. Apro il rubinetto e mi ritraggo. Lui mi gratifica con un miao (è un ”grazie”) e sale sul bordo della fontana a dissetarsi. Due signore del posto assistono alla scena: questa sera sarà sul blog, dico loro, e consegno il mio biglietto da visita.

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Ciclabile a lago. Ora forte, 25 nodi almeno. Il vento fa parlare le onde e le fronde degli alberi. Vi sono ancora turisti. Alcuni in acqua, i più al sole. Molte le vele.

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La mia bici. Ah … dimenticavo: a sinistra un’auto d’epoca

Riva del Garda. Il mio tachimetro segna 97,5 km. Devo arrivare a 100. Giro su e giù per la cittadina, mi fermo ad ammirare la sfilata della auto d’epoca. 100! Ecco, posso andare a casa, cambiarmi e poi in Fraglia per verificare lo stato del pianoforte. Domani, dicevo, concerto. Sabato mattina presto riporto la bici a Trento (a pedali, che vi credete!?). Domenica con la mtb normale (non elettrica) a Bolzano per il Radtag, la giornata della bicicletta, con i colleghi della FIAB Trento.

Fine

Gooood biiiike everybody!

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