MUSICA A RIVA DEL GARDA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Giugno, 2016 @ 6:47 amDetto altrimenti: Bonporti & Busoni, Cristiano Rossi e Corrado Ruzza (post 2406)
“Omaggio a Ferruccio Busoni nel 150° della nascitaâ€
Che faccio? E’ quasi estate, mi vesto leggero? Ma se poi nel cortile della Rocca arriva il venticello dalla montagna? Ho deciso: mi porto una giacca in più. Alle 20,30 mi avvio a piedi verso la Rocca di Riva del Garda, sede del concerto. Mi sento un po’ ridicolo con queste due giacche sotto braccio: il cielo è sereno, ovviamente c’è ancora molta luce, la gente cena nei tavolini all’aperto: Riva viva. Ma tant’è … noi velisti dell’Altogarda sappiamo che il lago è capriccioso e quelle nuvole su, alte. appena affacciate da dietro la montagna che sovrasta la città da nord ovest non mi convincono. Due giacche, vorrà dire che lo chiamerò Das zwei Jakke Konzert, il concerto delle due giacche. A dire il vero io ero a Trento, maccome (maccome) avrei potuto esimermi dallo “scendere†a Riva se a suonare sarebbe stato l’amico Corrado Ruzza, Direttore del locale Conservatorio? Corrado che solo il post precedente (cfr. ivi) era salito a Trento da Riva per accompagnare i (mìgliori) allievi del “suo†Conservatorio (Corrado è Direttore della sezione rivana del Bonporti) a suonare nella nostra Accademia delle Muse? (post precedente, cfr. ivi … ve l’ho già detto, insomma …!)
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Detto fatto. Arrivo, prendo posto, accanto al M° Giogio Ulivieri (Camerata Musicale di Arco). Davanti a me una coppia di coniugi tedeschi. Il lui si volta e si rivolge a noi in tedesco: Parlate tedesco? Si, un poco. Mia moglie ha freddo … Ed io, pronto, sempre in tedesco … ecco signora, prenda questa giacca. Ah … Das zwei Jakke Konzert … che vi avevo detto? Presente n sala il M°Riccardo Giavina.
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I Musicisti. Presentati dal Prof. Franco Ballardini. Cristiano Rossi, violinista dall’età di cinque anni, da diciottenne ha inciso i primi dischi a Parigi … ma non è qui il caso di ripercorrere tutta la sua ricchissima carriera: basti dire che ha “fatto†tutto in tutto il mondo, che ha suonato alla casa Bianca, per il Papa, etc. etc.. Corrado Ruzza, pianista, di strada ne ha fatta solo un poco di meno soltanto perché è molto più giovane di Cristiano, ma tant’è è un bel giramondo anche lui: la differenza fra i due tuttavia è che Corrado, pianista, mica se lo può portare dietro il suo amato strumento! Ma veniamo ai brani eseguiti. Due opera di giovani musicisti: infatti sono stati scritti da ragazzi di 20 e 22 anni. Altri due da due “vecchietti”. Ora vi dico.
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Sonata in Do Magg. K. 296 di un certo ventiduenne W.A. Mozart, una sonata che il giovane musicista definiva “duetto†in quanto i due strumenti, pianoforte e violino, hanno pari rilevanza. Il brano giusto per riscaldare l’ambiente (Allegro Vivace. Andante Sostenuto. Rondò. Allegro). Ambiente che si stava rannuvolando … una … due gocce. Che fare? Dobbiamo traferirci al Conservatorio. Nel tragitto (600 metri): giù acqua! E come sono state utili le zwei jakke!
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Bagnati ma contenti prendiamo posto nella sala del Conservatorio. Secondo brano, Sonata n. 2 in La magg. Op. 100. Altro personaggio, un 53enne, tale J. Brahms il quale, in vacanza sul lago svizzero di Thun (non si sa in quale albergo fosse alloggiato, lui che da giovane vi era stato in camping), aveva pensato bene di scrivere questa sonata, una composizione lieta, traspirante ed ispirante buon umore.
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Intervallo
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E arriva il brano del secondo  “vecchietto†della serata, tale F. Busoni, ormai trentauenne (nato nel 1866 lo scrisse nel 1898): brano che contiene riferimento tardo romantici, che in alcuni passaggi è un “omaggio†a Bach, Brahms e a Beethoven. E’ il brano che a detta del suo stesso compositore segna l’inizio della carriera come “creatore†di musica.
Applausi. Esigiamo un bis, dopo tutto ce lo siamo guadagnato seguendo il concerto itinerante sotto la pioggia!
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Ed arriva la seconda composizione giovanile, di quel tale Brahms già citato, lo Scherzo, scritto all’età di 20 anni, mentre era in campeggio su quel tale lago svizzero già citato, quando il giovane frequentava la casa di un tale Robert, pare che di cognome facesse Schumann … Anche in questo caso la scrittura rappresenta la presa di coscienza del giovane Brahms di essere un compositore.
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Applausi. Fine, ma non prima di avere scattato una foto alla coppia tedesca beneficiaria della seconda giacca.
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Riva viva, viva Riva, viva la Musica!
P.S.: qualità delle foto scadente: avevo dimenticato la macchina fotografica e i telefonini fanno quello che possono, si sa, soprattutto da distante e con poca luce. Mi scuso con i fotografati. Le brevi note musicologiche le ho “rubate” al Prof. Franco Ballardini.
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