VITALIZI DEI PARLAMENTARI – VARIE ED EVENTUALI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Maggio, 2016 @ 4:06 pmDetto altrimenti. Detto altrimenti, cosa? Rispondo: provo a dire “altrimenti†le mie ragioni a chi difende l’intoccabilità di certi privilegi                      (post 2380)
Dall’alto di una scogliera, del mare avete la visione d’insieme e nessuna percezione sensoriale. Man mano che scendete verso il basso, la visione d’insieme diminuisce fino ad azzerarsi ed invece aumenta la percezione sensoriale, che raggiunge il massimo se vi immergete, nuotate e qualche goccia di acqua salata vi entra in bocca. Ecco, mi permetto di invitare tutti, difensori e contestatori di una situazione, ad avere una visione d’insieme del complesso delle situazioni esistenti e non la semplice percezione sensoriale della propria.
Ciò premesso, a chi insiste a difendere l’intangibilità dei livelli e degli “accessori†(privilegi medievali) dei vitalizi dei parlamentari, mi permetto di sottoporre alcune sottolineature:
il vitalizio per i parlamentari fu stabilito dai Costituenti per garantire a tutti, anche ai non-ricchi, la possibilità di impegnarsi nella politica. Tuttavia, se il livello del vitalizio (e dei suoi privilegi medievali accessori) aumenta a dismisura, viene snaturata la sua funzione originaria. Per capirsi: se io, imprenditore, a Natale regalo un’agenda ad un funzionario pubblico, si tratta di un omaggio lecito. Se invece regalo un Rolex d’oro, si tratta di corruzione. Vedete bene che la “quantità †di ciò che si corrisponde può trasformare la “qualità †della corresponsione.
Nel Paese esistono alcune categorie diversificate di persone: i super retribuiti (alta dirigenza e super manager pubblici; politici super pagati; super pensionati); pensionati normali; pensionati al minimo; esodati; disoccupati; persone che nemmeno lo cercano più, un lavoro. Orbene, l’intervento per una più equa distribuzione delle risorse deve tenere conto contemporaneamente di tutte queste situazioni. Non è accettabile la difesa ad oltranza di una singola posizione di privilegio, né che non si provveda a chi si trova in stato di bisogno.
La difesa ad oltranza di una singola posizione di privilegio fatta sulla base di una pur esistente legge specifica, nella misura in cui ostacola una più equa distribuzione delle risorse, viola di fatto altre norme della Costituzione ed il suo spirito complessivo laddove essa vuole garantire lavoro, sanità , istruzione e futuro a tutti e a tutte le famiglie.
La difesa ad oltranza di singole posizioni sulla base di “leggi eccezioni†ha snaturato il principio generale del nostro ordinamento giuridico secondo il quale “La legge è uguale per tuttiâ€. Infatti:
- si va in pensione tutti a 70 anni, tranne ….;
- il livello della pensione è proporzionale ai contributi versati, tranne …;
- i contributi pensionistici sono versati a fronte di presenza effettiva nel servizio, tranne …;
- i contributi pensionistici sono versato anche dal lavoratore, tranne …;
- non si possono cumulare redditi, tranne ….;
- si procede alla definizione delle priorità nazionali, tranne quelle “fuori elencoâ€;
- si procede alla equa distribuzione delle risorse pubbliche, tranne quelle già impegnate per molti anni per progetti “intoccabili”, anche se nel frattempo le priorità sono cambiate;
- l’Inps gestisce in modo uniforme le proprie risorse, tranne quelle delle gestioni separate;
- etc. …
Ovvero: la forza della legge non deve diventare la legge della forza di certe categorie.
Inoltre, la difesa ad oltranza di quelle posizioni privilegiate non può basarsi
- sulla giustificazione che in assenza di quei denari il parlamentare sarebbe portato a “fare favori a terzi†(sic) perché non è accettabile una “onestà a gettoneâ€;
- sulla giustificazione che “quelle regole non le ho fatte io, bensì prima di me i padri costituentiâ€, perché suonerebbe un po’ come “mi hanno pagato una parte dell’appartamento/mi hanno ristrutturato l’attico di 700 mq a mia insaputaâ€;
- sul fatto che “prima” si dovrebbe incidere sui super stipendi dei manager pubblici, perchè invece occorre cominciare dall’alto delle posizioni, e cioè dal Parlamento.
E’ sotto gli occhi di tutti quello che accade nel mondo quale conseguenza di una squilibrata distribuzione delle risorse. Lo stesso può avvenire in ogni singolo Stato.
Quando un sistema operativo gestionale software non funziona, è ampiamente dimostrato che non conviene intervenire con una serie successiva di piccole correzioni: è infatti molto più pratico e efficace costruire in parallelo un nuovo sistema operativo e quando questo è pronto, sostituirlo al vecchio.
Con ciò non sto inneggiando a nessuna forma di rivoluzione violenta, ma ad una rivoluzione del metodo che deve essere quello USA dello Zero Base Budget, ovvero “Programmazione ripartendo da zero, su base zeroâ€, ovvero quello di una programmazione che non si lasci influenzare dalle programmazioni precedenti ma “riparta da zeroâ€. Per fare ciò, occorre avere la visione d’insieme del Mare Italia e non la semplice, limitativa percezione sensoriale del proprio piccolo porticciolo.
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