La politica e (“e” = congiunzione, non verbo senza accento) la Politica
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2016 @ 12:32 pmDetto altrimenti: nel titolo non uso tutte maiuscole altrimenti non si capisce …. (post 2377)
(Warning:Â nel testo, MAIUSCOLE e minuscole non sono utilizzate a caso)
- Caduta del muro di Berlino (oggi purtroppo se ne alzano altri …)
- Caduta delle ideologie (in quanto “idee che non si confrontano con altreâ€: bene. In quanto hanno generato una selva selvaggia ed aspra e forte di idee politiche non inquadrate in una Politica vera: male).
- Scadimento dello spazio pubblico, il quale dall’essere occupato dalla morale (v. esempio n. 2)  oggi è purtroppo occupato dal “politicamente corretto†e delle sue aberranti applicazioni. Dice: â€Si sa, è la politica … mai dire mai … mai essere troppo assertivi … non si sa mai …â€
- Scadimento delle discussione (anche politica) che anima di sé lo spazio pubblico, pilotata dai mass media, discussione che registra il passaggio dalla Politica dell’essenziale e della morale alla politica degli elementi personali (v. esempio n. 2)
Dice … ma tu sei un pessimista! No, raga, cerco di capire come vanno le cose. Poi magari non ci sarò riuscito, ma almeno ci avrò provato.
Esempio n. 1 -La stampa: poni una domanda ad politico su un quotidiano e – se ti va bene – lui ti risponde. Quasi sempre però tu non hai diritto alla seconda domanda, che invece spesso sarebbe essenziale, soprattutto quando chi ti risponde esce dai binari della logica del ragionamento. Come? Ecco un esempio: tu affermi che 2+2 fa 4, non 5 come ha affermato lui. No, ti risponde, oggi piove. Tu ti affacci alla finestra ed in effetti vedi che piove. Si, vabbè … ma però …?
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Esempio n. 2. Un parlamentare difende l’intangibilità dei suoi privilegi (alto livello del vitalizio) affermando che il livello del denaro pubblico che riceve è tale per cui evita che lui sia invogliato a fare favori a terzi (ricevendone un compenso, si deve dedurre, n.d.r.). Tu contesti quella motivazione sul piano logico e morale. Lui ti risponde che è la Costituzione a prevedere la sua remunerazione (non il livello però, n.d.r.), ma – questo è soprattutto il punto – non accetta il confronto sulla contestazione fattagli sul piano morale al suo “(stra)pagatemi altrimenti mi arrangio ioâ€.
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Tu potresti controbattere questa sua grave “omissione†ed inoltre che la Costituzione “tutela (soprattutto, n.d.r.) la famiglia, il lavoro, l’istruzione, la sanità etc. per tuttiâ€, e che queste “cose†non si possono fare se le risorse pubbliche sono distribuite in modo iniquo=non equo  (della serie: gli italiani mangiano in media quattro polli arrosto all’anno. Non importa che lui ne mangi otto e tu nessuno: la media è salva).
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Potresti, ma non lo fai. Già , perchè il giornale difficilmente accetta una simile partita di tennis e poi perché – in genere – il non-politico non ha mai diritto alla cosiddetta “seconda domandaâ€, cioè a quella che conta più della prima. Insomma, è una contrapposizione fra una parte dello “ius cònditum†(diritto esistente) da un lato, e i principi generali del diritto, dall’altro. Non solo, ma questo ius cònditum è di ostacolo alla formazione di un migliore ius condendum, ovvero di nuove leggi più eque (condendae, da emanarsi, perifrastica passiva, n.d.r.).
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Esempio n. 3- Mi piace citare un ex Sindaco di Firenze, tale … (no! Scialla raga, tranquilli ragazzi! Non sto per citare Matteo Renzi!) … dicevo, tale Giorgio La Pira. Stava assegnando case popolari secondo equi concetti di priorità aggiornati alle più recenti esigenze della popolazione. I suoi gli fecero osservare che stava violando lo ius cònditum, la legge vigente, la quale prevedeva altri criteri. La Pira rispose: “Io assegno le case. Voi andate a modificare la leggeâ€. Ecco la giusta evoluzione dallo ius cònditum allo ius condendum: i suoi si appellavano alla politica. La Pira stava facendo Politica.
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